Quattro figli unici - Film (1992)

Film con delle buone frecce al suo arco, come l'idea di raccontare l'incomunicabilità moderna all'interno delle famiglie attraverso l'intreccio giallo che ruota intorno alla scomparsa di uno dei membri. Peccato per i molti punti deboli, da una certa lentezza della narrazione alla generale inverosomiglianza del racconto (a partire dai poteri illimitati del computer della figlia fino alla illogica e forzatissima soluzione del mistero). Confezione un po' sciatta (ma questo era molto comune in quegli anni per il cinema italiano).

Incomunicabilità, disagio giovanile, una famiglia più o meno sfasciata e un giallo di fondo: questi i punti salienti sui quali e si basa quest'opera di Fulvio Wetzl (tratta dal suo racconto "Quattro cantoni", 1989). Tipico cinema italiano primi Anni '90, che alla commedia ha preferito il dramma, ancor meglio se giovanile (I ragazzi del muretto docet). Il grosso limite del film è quello di avere un'aria eccessivamente para televisiva di quel periodo, con ritmi sonnacchiosi e l'allora abusata tecnica della "sottorecitazione". Citran e Marescotti sempre validissimi.