La vedova non veste di nero - Film (1988)

La vedova non veste di nero

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Noir australiano che palesa più di un debito col cinema dei Coen (talvolta richiama alla mente BLOOD SIMPLE); manca però l'ironia tagliente dei due fratelli, sostituita da una semplicità che riporta il film nell'ambito delle opere meno ambiziose in cui l'efficacia è ricercata attraverso l'azione, il colpo a sorpresa o una costruzione piuttosto articolata della vicenda. Si parte da una valigia zeppa di soldi ritrovata da un poliziotto (Hunter) nell'auto di un misterioso personaggio col quale ha ingaggiato una lotta a quattro ruote nel deserto e che ha avuto la peggio. L'uomo decide di non dire nulla al collega giunto lì poco...Leggi tutto dopo e di tenersi i soldi. Una bella giornata? Mica tanto: quando arriva a casa sorprende sua moglie (Regan) in fragrante adulterio e si lancia addosso al rivale in amore (Maslim). Nella colluttazione si becca un vaso di fiori in testa e perde i sensi. La moglie e l'amante, credendolo morto, lo riportano nel deserto e lo lasciano cadere in fondo a un pozzo, dal quale l'uomo riuscirà a fuggire non si sa come aprendo un'ovvia caccia ai due. Campi lunghi, silenzi e un'attenzione non comune al clima polveroso dei deserti di terra e di sterpaglie, con le auto lanciate sulle strade a rincorrersi e le smorfie di Bill Hunter, prototipo del personaggio laido e spregevole (e dire che la moglie lo riteneva il massimo dell'onestà) sulle tracce di una donna che evidentemente non l'ama più da tempo e un aitante impiegato comunale che con lei progetta di fuggire in Sudamerica o chissà dove. Accompagnato da una colonna sonora tutta sintetizzatori molto ingombrante (d'altra parte erano gli anni Ottanta), il film - soprattutto nella prima parte - sa come intrigare chi guarda; dalla metà in poi tende invece a cedere ripetendosi e andando a chiudere con un finale che recupera inatteso un certo valore drammatico. Discretamente abozzati i personaggi di contorno (a comincare dal collega del poliziotto, che sa sempre più di quel che dovrebbe sapere), ben scelte le ambientazioni australiane, sufficientemente calato nei ruoli il cast. Il risultato insomma raggiunge agilmente la sufficienza pur senza far gridare al miracolo, solido rappresentante di un noir irridente che segue la moda del tempo senza tuttavia mai riuscire a cogliere i risvolti realmente ironici della vicenda, individuabili solo nei frequenti capovolgimenti di fronte.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/10/18 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/01/19
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Fauno 22/10/18 00:57 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

E sì che siamo in Australia, il continente che dovrebbe essere perfino meglio dell'American Dream. Ma quando mai? Da una soffiata per uno scambio di valigie nel deserto nasce un marasma senza fine da cui escono tutti a pezzi, fisicamente e moralmente; d'altronde le uniche persone a non essere viscide sono stranamente gli impiegati di banca in una scena alquanto breve, per il resto è tutto doppio: vita, morte, truffe con relative sorprese, giochi, invidia (fra l'altro per le stupidaggini più assurde coi tentativi ancora più patetici di fare i marpioni).
MEMORABILE: La pioggia nella scena finale; Il ritrovamento delle chiavi.

Nicola81 28/10/18 19:14 - 2857 commenti

I gusti di Nicola81

Dopo essersi impossessato di una valigia piena di soldi (ovviamente sporchi), sergente di polizia vicino alla pensione scopre la giovane moglie in flagrante adulterio. Inevitabile reazione a catena. Thriller/noir australiano misconosciuto ma, al netto di qualche ingenuità, abbastanza coinvolgente e caratterizzato dall'assoluta negatività di tutti i personaggi, a cominciare dai tutori dell'ordine. Budget ridotto, ma buon ritmo (vuoi anche per la breve durata) ed epilogo beffardo come da consuetudine. Suggestivo ma fuori luogo il titolo Italiano.

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  • Discussione Nicola81 • 28/10/18 13:19
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    DOPPIAGGIO

    Bill Hunter Renato Mori

    Gary Sweet Francesco Pannofino

    Mary Regan Emanuela Rossi

    Jim Holt Massimo Giuliani