Tre identici sconosciuti - Documentario (2018)

Una storia così assurda che nessuno potrebbe crederci, ripetono più volte gli stessi protagonisti nelle scene iniziali: eppure, nella rampante grande mela dei gagliardi Sixties, capita anche di girare l'angolo e sbattere il naso contro uno spietato esperimento di nazianalisi dalle modalità e dai fini ancora oggi oscuri. La storia è dolorosa, alcuni passaggi sembrano filmati a hoc per scatenare l'indignazione (si veda l'ultima intervista), ma si avverte anche una patina di parziale complottismo che smorza la sincerità e la potenza del soggetto.

Tre gemelli si ritrovano per caso dopo quasi 20 anni, ma il motivo della separazione alla nascita va oltre l’immaginazione e tocca temi come la psichiatria e la ricerca scientifica. Un documentario davvero sbalorditivo per una storia che parte dall’allegra bizzarria per addentrarsi nelle oscurità della cronaca e della scienza: avvincente e sconvolgente come una fiction, incalzante e tagliente come un’inchiesta. Perfetta la costruzione narrativa della vicenda, tra colpi di scena e interviste, in un ritmo calibrato ed efficace.

Uno studio su gemelli monozigoti cresciuti in ambienti diversi è alla base di una vicenda che sembra inventata ma che è dolorosamente autentica. Un documentario che inizia come un allegro ricongiungimento familiare ma che svela progressivamente lati oscuri e tristi vicende personali. Opera interessante in cui le interviste e i filmati di repertorio sono abilmente alternati a realizzare un racconto che lascia lo spettatore allo stesso tempo sgomento e curioso di conoscere il seguito.