Private life - Film (2018)

Una matura coppia newyorkese con interessi letterari e teatrali, decide di avere un figlio nonostante l'età e le difficoltà sopraggiunte nel concepimento. I vari tentativi di soluzione rivelano le manchevolezze e le frustrazioni affettive sopite in nome della carriera. La regista confeziona una piacevole e fluida commedia che alterna dramma e ironia su uno stile vagamente alleniano, specie nei dialoghi, nel "fresco irrompere"della giovane parente e nella cura della musica. Forse troppa dose di terapie e analisi cliniche "medicalizzano" eccessivamente.

Una coppia quarantenne di New York fa diversi tentativi per concepire un bambino. Commedia drammatica sul frustrato di maternità con approccio quasi documentaristico che non trascura un'analisi psicologica approfondita sulle motivazioni e le frustrazioni della vita di coppia e sulle relazioni dei coniugi in in rapporto al mondo esterno. Già autrice di un'altra riuscita opera sulla famiglia, la regista Jenkins riesce ad alternare efficacemente il registro brillante a quello drammatico. Ottima la prova dei protagonisti, Giamatti e Hahn. Notevole.

Una matura coppia di intellettuali newkorkesi cerca da anni di avere un figlio, sia attraverso la fecondazione assistita che ricorrendo all'adozione. L'arrivo della nipote sembra offrire una nuova possibilità... Tema difficile da affrontare, ma la sceneggiatrice/regista azzecca il tono giusto bilanciando dramma e commedia con dialoghi dal sapore alleniano e qualche tocco di alleggerimento ironico che non esclude il realismo dell'approccio, compresi i riflessi sui rapporti di coppia . Fondamentale l'apporto del cast, con l'ottima coppia protagonista affiancata da caratteristi di valore.

Una coppia di quarantenni newyorkesi affronta eroicamente ogni tipo di prova per tentare disperatamente di avere un figlio. La Jenkins scava nelle più intime tensioni e frustrazioni della coppia mostrandoci con grande autenticità un quadro di moderno disagio, aiutata in questo dai due bravi protagonisti Giamatti e Hann. Racconto realistico e interessante, che alla lunga diventa ossessivo.

Dramma o commedia? In Italia abbiamo (avuto) maestri di questo delicato equilibrio; la Jenkins ha modi e toni differenti ma sul difficile tema della difficoltà di concepimento riesce a costruire un buon lavoro, delegando a Kathryn Hahn i momenti più intensi e lasciando a Paul Giamatti il compito di stemperare. Nonostante la leggerezza che si respira in diverse occasioni, non viene fatta alcuna concessione e il tema di fondo rimane solido dall'inizio alla fine. Nella sostanza un film abbastanza asciutto, dalla digeribilità tuttavia alta.