Bajo la Rosa - Film (2017)

Un segreto terribile cova in seno alla benestante famiglia Castro: è quanto sostiene il misterioso rapitore di Sara, la figlia minore di Oliver e Julia, pronto a rilasciare la bambina qualora il colpevole confessasse il proprio crimine davanti agli altri membri e pagasse il fio della propria colpa... Pregevole thriller spagnolo costruito sui fili dell'alta tensione che, nonostante un prologo un po' telefonato, decolla grazie a un magnifico protagonista (l'ombroso Ramiro Blas) e a un adeguato cast di contorno. Finale a sorpresa, aperto.

Sotto la rosa, roveti. Indovina chi viene dopocena? Le Erinni, per redigere lettere scarlatte e far elaborare un teorema del martirio contappassivo, liberando dall'armadio domestico scheletri che si impossessano di carni e abiti di chi ce li ha segregati. La Spagna è evidentemente innamoratissima della trascendentale e kammerspieliana home invasion a opera della coscienza sporca della stessa famiglia, istituzione fondata sulla rovina delle famiglie altrui. Blas, chiamato ad abominare la famiglia spettatoriale, è pinnacolare. A Ramos, scacchista di primissima, i più sperticati elogi.

Dopo aver rapito la figlioletta di una famiglia "perbene", un misterioso inquisitore e giustiziere "fai da te" si presenta in casa per dettare le condizioni per il rilascio della bambina: una confessione/pentimento di segreti celati e rimossi. Un thriller che si muove tra le quattro mura dell'abitazione dei protagonisti, dallo stile teatrale, in cui le atrocità inconfessabili si rivelano solo attraverso le parole, mentre più chiare sono le punizioni/contrappasso subite; ne risulta uno squilibrio sintomo di low budget ma anche di una morale arcaica (peraltro di facile presa). Teso.