Lord of war - Film (2005)

Lord of war
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il personaggio del trafficante d'armi non è del tutto nuovo, per il cinema (in Italia abbiamo avuto Alberto Sordi col suo FINCHE’ C’E’ GUERRA C’E’ SPERANZA, ad esempio). LORD OF WAR però sa rinnovarsi inserendo il protagonista in un contesto moderno e di forte attualità. Così vediamo Nicolas Cage (mercante d’armi newyorchese di origine ucraina) muoversi tra la Monrovia e la Liberia, citare Bin Laden e baciare lo schermo TV dal quale Gorbaciov annuncia la caduta del comunismo. Il film è la storia delle sue avventure nel mondo, con poche (e scadenti) parentesi...Leggi tutto familiari e una lotta a distanza con l'agente FBI Jack Valentine (Ethan Hawke). La sceneggiatura è curata, i dialoghi si fanno apprezzare per una ricercatezza stimabile, la fotografia sa esaltare i paesaggi africani così come quelli ucraini, la semi-inespressività di Cage ben si addice al personaggio, eppure LORD OF WAR - soprattutto nella sua fase centrale - non convince appieno. Colpa di una regia debole, in primis, ma anche della banalità di molte situazioni e dalla prevedibilità di alcuni sviluppi. Praticamente assenti gli effetti speciali e le guerre vere e proprie. E’ nell'ultima parte che il film si riprende bene, colpisce nel segno come avrebbe dovuto fare fin dall'inizio e si conclude degnamente. L’idea dei titoli di testa invece (con un proiettile ripreso dal momento della sua costruzione a quello in cui esplode dall'arma) ricorda quella analoga a usata nella PALLOTTOLA SPUNTATA. Piuttosto bravo Jared Leto nel ruolo del fratello cocainomane e sbandato (poi redento). Ci voleva più grinta però.

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Fabbiu 14/02/07 10:42 - 2147 commenti

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Mi ha affascinato molto. Penso che Cage sia stata un'ottima scelta, per interpretare il ruolo. Ho apprezzato tantissimo il monologo sul Kalasnikov e mi è piaciuta da morire la scena dell'aereo smontato lentamente dagli indigeni. Un film che, politica storica a parte, fa riflettere e illumina il conflitto dei valori nelle diverse culture sociali. Unica pecca il ritmo del film, che non è sempre scorrevole (specie quando tratta la situazione familiare del protagonista).

Caesars 22/02/07 11:49 - 3794 commenti

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Certe cose gli americani le sanno fare meglio di noi; in questo caso "Lord of war" è sicuramente molto più riuscito del vecchio film di Alberto Sordi Finchè c'è guerra c'è speranza, che aveva avuto peraltro il merito di toccare un tema molto scottante e poco affrontato. Il film di Niccol, anche se con qualche discontinuità, fa riflettere mantenendo un alto contenuto spettacolare, aiutato in questo anche da un'interpretazione particolarmente riuscita di Nicholas Cage. Un buon film.

Magnetti 12/03/07 09:36 - 1103 commenti

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Non è un gran film ma ha un pregio: racconta la vita di un trafficante d'armi senza fermarsi troppo a giudicarlo. Insomma ci lascia liberi di prendere una posizione. Non è un film a tema. Ho trovato Nicolas Cage un po' dimesso nell'interpretazione ma bravo nei panni di un personaggio contrastato che sa far bene il suo maledetto lavoro. La scena da ricordare? Il mercato delle armi in un hangar a Berlino, con tutti i peggiori guerrafondai e donne semi nude sui carri armati a promuovere gli ultimi mitra.

Red Dragon 16/03/07 21:11 - 125 commenti

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Bel film che tratta un tema scottante e sempre attuale ma raramente toccato dal grande schermo. Quello sui signori della guerra è un discorso complesso e delicato, che il regista tratta degnamente senza perdersi, affidandosi alla prospettiva personale del trafficante Cage (buona intepretazione la sua). Nonostante qualche rallentamento e l'ambito famigliare poco approfondito, scorre bene e in maniera cruda. Cruda il giusto, così come il finale, punto a favore. Da vedere e rifletterci sopra.

Puppigallo 22/06/07 18:38 - 5281 commenti

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Ascesa e caduta di un trafficante d’armi, con annesso fratello drogato, ma con qualche scrupolo in più. Il film è tutto qui, anche se, a parte un Cage quasi mono espressivo (mezzo sorriso) e le parentesi con la moglie di lui, il meccanismo funziona abbastanza bene. E’ infatti interessante seguire i traffici e vedere come il protagonista riesca a vendere qualunque arma bellica. Non male il vecchio generale, al contrario del guerrafondaio Africano (troppo eccessivo). Bella la scena della nave, come anche l’atterraggio di fortuna. Si può vedere.
MEMORABILE: Il protagonista riceve una richiesta per un fucile di un film di Rambo.

Soga 6/01/09 00:19 - 125 commenti

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Ritratto di Yuri Orlov: mercante di morte arricchitosi col traffico di armi, che fa quello che fa perché "uccidere è nella natura dell'uomo" e tanto "le sigarette uccidono di più delle armi". Ma questa debole autodifesa che gli risparmia lo sforzo di distinguere il bene dal male non gli impedirà di venire ripudiato da tutti i suoi cari, dei falliti apparenti (genitori poveri, fratello sbandato, moglie incapace) cui però rimane l'umanità. Un buon film di ritmo rapido e ironia amara, che affronta un argomento tosto, schierandosi senza moralismi.
MEMORABILE: "Nel mondo ci sono 580 milioni di armi, circa una ogni dodici persone. Il nostro compito è convincere le altre undici ad acquistare un'arma."

Cangaceiro 21/02/09 10:44 - 982 commenti

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Vita, morte e miracoli di un trafficante d'armi. Si tratta in sostanza di un film di denuncia su quanto accade nel mondo da decenni con i signori della guerra di mezzo mondo bellamente riforniti da questi faccendieri dispensatori di morte. Dunque è un buon documento realistico e spudorato. Cage sarà monoespressivo quanto si vuole ma in questo caso si cala pienamente nella parte. L'agente FBI che lo bracca invece è caratterizzato in modo impalpabile, quasi trasparente. Merita senz'altro la visione.

Daniela 15/03/09 00:04 - 12672 commenti

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A parte lo spazio riservato alle vicende familiari del mercante d'armi Yuri Orlov (i genitori modesti immigrati ucraini finti ebrei, il fratello cocainomane, la moglie "trofeo" ma non oggetto), il film ha un andamento quasi documentario, sottolineato dal commento fuoricampo del protagonista, dal sapore didascalicamente brechtiano. Opera necessaria, prima ancora che bella, giustamente lascia l'amaro in bocca, negando ogni soluzione (e auto-assoluzione) consolatoria. Funzionale, in questo caso, la monoespressività di Cage. Da vedere e commentare
MEMORABILE: Nei titoli di testa, la storia di una pallottola dalla produzione fino all'arrivo al bersaglio

Capannelle 8/07/09 16:30 - 4412 commenti

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Notevole film che prende e fa riflettere, bilanciando con sapienza dramma e ironia. Un equilibrio non facile dove è facile cadere nel sensazionalismo e nel ridicolo involontario. Niccol riesce a battere la strada giusta e gestisce bene le capacità di Cage e la macchina registica. Il mestiere del trafficante d'armi viene così "sdoganato", il che non significa giustificarlo ma anzi rendere esplicito quello che tutti fanno finta di non vedere.
MEMORABILE: I titoli di testa. "L'arma di Rambo: di quale film?" "Io ho visto solo il primo." "Il Kalashnikov è un'arma che saprebbe usare un bambino. E così è."

Galbo 10/07/09 13:27 - 12399 commenti

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Buon film di Andrew Niccol dedicato allo scomodo (e non molto gettonato al cinema) tema del traffico d'armi, che viene affrontato con una certa capacità di denuncia e immagini di grande impatto visivo: molto efficaci a questo proposito i primi minuti dell'opera che descrivono il "ciclo produttivo" di una pallottola, dalla fabbricazione fino al suo triste utilizzo. Buona la regia che riesce a mantenere un ritmo sempre elevato e convincente l'intepretazione del cast.

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Blsabbath 22/12/09 22:37 - 46 commenti

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La vita di un trafficante internazionale d'armi non è un soggetto banale, tuttavia la sceneggiatura fa di tutto per creare momenti di credibilità prossima allo zero (l'ubiquità del protagonista, l'ufficio-container, la visita del presidente della Liberia..). Il film non convince mai: eccessivamente schematico, "fumettato", sempliciotto.. insomma, per fare un esempio direi diametralmente opposto a Syriana. 2 pallini, ma solo grazie al dialogo finale.
MEMORABILE: L'intro "bullet-view".

Ciavazzaro 7/01/10 13:39 - 4770 commenti

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Il film poteva avere spunti più interessanti. Per carità, la regia è ottima, buone le interpretazioni, ma alla fin fine non si dice o aggiunge nulla di nuovo. Peccato perché le potenzialità il film le aveva eccome. Un'occasione sprecata..

Disorder 21/03/10 22:37 - 1416 commenti

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Ne più ne meno, il classico racconto di formazione stile gangster-movie; unica novità, qui non si parla di mafia o narcotraffico ma di armi. Per il resto, le tappe sono quelle canoniche: giovinezza e voglia di riscatto, primi successi, il "salto di qualità" (qui coincidente con caduta del Muro) e il declino. Qualche scena forte in più del solito, buona anche la prova di Cage, resta un ampiamente prevedibile.
MEMORABILE: Gli incontri di Cage col sanguinario dittatore africano e col figlio di quest'ultimo.

Belfagor 24/07/10 12:32 - 2690 commenti

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Meritevole nelle intenzioni, ma tanto ambiguo nello svolgimento. Viene mostrato il mondo ignobile e occulto del traffico delle armi, ma non si capisce fino a che punto si tratti di denuncia e quando invece inizi una difesa à la Keitel che demanda tutte le responsabilità alle alte sfere con la scusa del "male necessario". Non aiutano il notevole schematismo e certe spacconerie hollywoodiane decisamente evitabili. Cage interpreta un monsieur Verdoux dei giorni nostri, poco espressivo ma funzionale.
MEMORABILE: Il fratello del protagonista deciso a sniffare una striscia di cocaina sagomata come il contorno dell'Ucraina.

Jandileida 21/08/10 11:56 - 1567 commenti

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Il nostro trafficante d'armi era Sordi che faceva mettere in quarantena un rivale mostrando il vitalizio della Roma (con un memorabile "A. S. Roma: Association Sanitaire Roma"). Gli americani, più professionali, invece hanno Yuri Orlov (un buon Cage, finalmente), un ucraino che con pochi scrupoli si costruisce un impero sulla disperazione degli altri. Il film è molto buono: la storia è originale, è girata con stile personale a tratti coinvolgente e fonde bene momenti più riflessivi ad altri più leggeri riuscendo anche a far riflettere su un tema delicato.

Kanon 8/10/10 22:58 - 604 commenti

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Come una bella bibita frizzante, stuzzicante che meriterebbe d'essere goduta appieno ed invece viene diluita fino a renderla sciapa. Così è questo film: un'idea che di certo non passa mai d'attualità viene allungata con siparietti inutili e del tutto deleteri. Il traffico d'armi e tutto il business che c'è dietro sono un argomento che andrebbe trattato con molto più coraggio, ma la pur scontata riflessione è troppo dilazionata, frammentata e usata un po' ruffianamente. Come il Kalashnikov: fa cilecca e s'inceppa. Peccato!

Zardoz35 23/03/11 23:21 - 290 commenti

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Un Cage in gran forma, cinico e spietato sino al midollo, per una pellicola su un tema originale, che pecca a volte di lentezza, ma mostra sacrosante verità. Peccato per alcune assurde forzature quali ad esempio la scoperta del magazzino bunker di Cage, grazie ad una password che non userebbe neppure uno scolaro, ma il film riesce a sottolineare un concetto importante: il protagonista è in grado di sfuggire a qualunque Tribunale, al prezzo dell'eterna solitudine.

Mark 29/03/11 02:29 - 264 commenti

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Il tema è storicamente scottante, già affrontato nella cinematografia ma mai quanto basta per la sua brutalità. L'epilogo è la parte peggiore, perché si impenna il ritmo della trama catapultando il destino del protagonista decisamente troppo in fretta. Qualche cifra sul commercio d'armi sdoganata qua e là e una manciata di scene d'azione. La parte migliore si ha quando la trama si sofferma sulla guerra civile di un paese africano, concretizzando così finalmente l'essenza del tema.

Mdmaster 31/03/11 11:31 - 802 commenti

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Ennesima conferma del fatto che il carisma di Cage riesce a portare avanti un film e non c'è neanche bisogno di fargli cambiare espressione. In questo caso è però supportato dai bravi Leto (come sempre meglio come attore che come cantante) e Hawke; aiuta molto meno invece una sceneggiatura priva di grinta (anche se non del giusto mordente, visto l'argomento piuttosto "scottante"). La pellicola risulta poi fin troppo "perfettina", finendo per essere solo una bella confezione con non molto contenuto. Piacevole comunque.

Almicione 7/07/13 20:46 - 764 commenti

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Nella costruzione della trama Niccol compie lo stesso errore di Gattaca: nessun colpo di scena, la situazione rimane pressoché la stessa nonostante l'arrivo di moglie e figlio; tuttavia, il film non è affatto noioso. In generale, una discreta pellicola: mirabile la caratterizzazione dei personaggi, buona la descrizione del traffico di armi mondiale (anche se non eccessivamente realistica), regia interessante. Mediocre, invece, Nicolas Cage. Si deve, infine, sottolineare che non esiste morale (benefica) in uomini della categoria di Orlov.
MEMORABILE: La sequenza iniziale in cui la cinepresa riprende la "vita" di un proiettile.

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Saintgifts 29/05/13 23:35 - 4098 commenti

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Buona parte del film scorre sulla voce fuori campo del protagonista che, in prima persona, ripercorre la sua vita di trafficante d'armi passando attraverso la fine della guerra fredda e dell'Unione Sovietica, che lascia forniti arsenali in mano ad avidi generali. L'inizio vero del film sembra tardare, ma poi si capisce che così è l'impostazione della sceneggiatura. Dure verità vengono dette senza un'apparente enfatizzazione e questo è un pregio, perché comunque lasciano il segno, evidenziando l'inutilità delle leggi di fronte ai forti interessi.
MEMORABILE: La bambina dal braccino monco che chiede se poi le ricrescerà la mano.

Piero68 29/09/15 13:44 - 2958 commenti

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Droga o armi la storia si ripete e l'originalità va a farsi benedire. Anche perché il risvolto etico e politico che avrebbe offerto ottimi spunti in realtà è solo un tenue passaggio. Alcuni plot-hole all'inizio del film inoltre lasciano molto perplessi sulla crescita della figura di Orlov e a conti fatti tutta la sceneggiatura sembra quasi un elogio al mito del self-made-man. Questa volta Niccol preferisce la strada del furbetto e camuffa della paccottiglia sotto forma di critica sferzante al sistema. Buona la prova di Cage, male quella di Leto.

Il ferrini 25/12/17 01:17 - 2360 commenti

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Una delle migliori interpretazioni del Capitano Corelli e il più convincente lavoro di Niccol dopo Gattaca. La voce narrante accompagna lo spettatore lungo la carriera del trafficante Oslov realizzando quasi un mockumentary (vengono difatti elencati numerosi dati e statistiche sul mercato delle armi) ben integrato con scene tese e drammatiche. Jared Leto, al solito, è irricevibile, un po' meglio Ethan Hawke (qui antagonista di Cage); comunque non c'è la coralità di Traffic, è un fake biopic quasi interamente sulle spalle di Cage. Meritevole.

Rigoletto 7/11/18 10:49 - 1787 commenti

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Tema controverso quello portato avanti con lucidità da Niccol, tuttavia abbastanza ruffiano da non denunciare quel mondo sino in fondo (il "male necessario"). Cage, al solito, non schioda un muscolo facciale, ma in questo caso la sua espressione impassibile è specchio di chi traffica nell'ombra. Nel cast anche un combattivo Ethan Hawke e un grande vecchio come Ian Holm, capace di vendere armi ad ambedue le fazioni solo per il gusto di vederle perdere entrambe.
MEMORABILE: Il discorso finale del protagonista a Valentine su quello che accadrà.

Lebannen9_ 7/06/20 11:17 - 40 commenti

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Niccol e Cage portano sul grande schermo una storia romanzata tratta dalla vita del vero trafficante d'armi Viktour Bout. Un disastro. Tra buchi di trama  ed errori nella sceneggiatura (Hawke da agente interpol si ritrova nel FBI) ci si trova costretti a sorbire: riflessioni scontate; scene oniriche inutili (povero Holm) e drammi familiari di bassa lega (Leto e Moynahan da dimenticare). Si salvano giusto l'interpretazione di Cage - il suo immobilismo torna utilie per la parte -  e l'originalità del soggetto (trattato solo da Sordi nel '74) che spiace veder trattato così. Evitabile.
MEMORABILE: L'interrogatorio finale

Minitina80 4/12/20 20:23 - 2986 commenti

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Si potrebbe parlare chissà quanto del traffico d’armi e delle implicazioni politiche che questo comporta a livello planetario. Niccol ha, pertanto, davanti a sé, una strada in discesa che percorre lasciandosi alle spalle soltanto qualche piccola ingenuità, senza vanificare un lavoro dignitoso nel quadro d’insieme. Tante cose vengono dette, non forzando la spettacolarizzazione se non in quei frangenti in cui perde di vista il fuoco per un attimo. Motivi per riflettere non mancano, anche se dipende dall’argomento affrontato più che dal resto.

Enzus79 21/04/21 18:44 - 2902 commenti

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"Lord of war" potrebbe essere interpretato come una denuncia al traffico d'armi. Liberamente ispirato a vicende reali, il film è una fusione di action, dramma e sentimentalismo. Indubbiamente lascia riflettere, ma è la parte relativa al privato del protagonista che non convince (per esempio il rapporto con la moglie), allungando la storia più del dovuto e sfiorando la noia.

Thedude94 5/04/22 00:08 - 1097 commenti

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Niccol sceglie di affrontare un tema politico molto complesso, scegliendo una storia basata su fatti reali di traffico di armi e relazioni internazionali mettendo in scena buone soluzioni narrative senza però sorprendere troppo. La scelta di Cage ci sta, e forse è l'unico in grado di dare una direzione al film grazie alla sua performance convinta e audace, mentre il resto del cast sembra invece essere in alcuni momenti estraneo agli eventi. Ciò che può far discutere è la scelta di raccontare in prima persona, ma comunque ciò non toglie ritmo e tensione alla storia. Non male.

Aco 30/10/22 10:22 - 215 commenti

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Più che un film un reportage sui mercanti d’armi. La trama è debole, sfilacciata, priva di unità; si procede in modo episodico più che per coerenza narrativa. La qualità delle interpretazioni è modesta. Migliore quella degli attori secondari (ad esempio il padre del protagonista e il signore della guerra liberiano, criminale al punto giusto ma dotato di un suo codice d’onore). In alcuni punti non si riesce a capire quanto la storia sia ispirata a fatti realmente accaduti e quanto predomini la tendenza alla spettacolarizzazione. Peccato perché il tema è davvero scottante.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 4/01/10 11:47
    Scrivano - 5591 interventi
    Monica Bellucci doveva interpretare Ava,ma si ritirò per problemi con altri progetti.

    Fonte:Imdb