Egon Schiele - Film (2016)

La biografia del controverso pittore austriaco raccontata con un fare accurato e un certo stile ma che manca della dovuta grinta e forza degli attori tra i quali solo la Valery Pachner riesce a imprimere spessore al suo personaggio. La confezione visiva è discreta (anche se a tratti troppo televisiva), ma la regia vanifica alcuni spunti interessanti; lo script appare qua e là cronachistico e le quasi due ore presentano diversi tempi morti.

Un tentativo terribilmente televisivo di ricostruire, attraverso le vicende di una vita tormentata e ambigua, lo spessore di un artista come Egon Schiele. Una carrellata sull'ambiente viennese a ridosso della grande guerra, come tante cartoline o al massimo come tableau vivants di un'epoca, tra prurigine erotica, severità di costumi, slanci rivoluzionari e bordelli. Una narrazione senza alcun guizzo in grado di rendere lo slancio di una stagione artistica fondamentale, in favore di un didascalismo insipido, cui contribuisce una recitazione impersonale e una OST che non sa di niente.

La figura di Egon Schiele, rappresentante di punta dell'espressionismo viennese, era stata già al centro di un film del 1980 visivamente intrigante ma nel complesso non molto riuscito, che però vien da rivalutare al confronto di questa biografia para-televisiva nel senso più ordinario del termine. Al termine della visione, poco in più sappiamo di un artista tra i più originali dei primi del Novecento né tantomeno del clima culturale del suo tempo. Ogni evento, pure i più tragici, è rappresentato in modo ovattato e anche il protagonista non appare all'altezza. Occasione persa.