The wild pussycat - Film (1969)

Una donna seduce lo sfruttatore che aveva spinto al suicidio la sorella, per poi imprigionarlo e torturarlo. Massaccesi e Mattei ne acquisirono i diritti per l'Italia ma non riuscendo a distribuirlo finirono per farne un remake che col senno di poi si rivela molto più fedele del previsto (perfino in molti dettagli scenografici) e il prototipo greco risulta altrettanto spinto e cattivo. Fotografato in elegante bianco e nero e sottolineato da un torbido jazz è un documento prezioso, non solo per l'istruttivo confronto.

Sexy thriller spintissimo (per l'epoca) molto simile a certi film coevi da grindhouse americana, ma al quale va riconosciuta una grande eleganza nella messa in scena debitrice a molta Nouvelle Vague e ai primi film di Benazeraf, nonostante la scabrosità del tema e delle immagini. Caposaldo dell'exploitation greca e monumento alla sensualità di Gisela Dali, che si dimostra anche una bravissima attrice e non solo un'icona erotica. Un plauso anche per la bella colonna sonora jazz che, insieme alla fotografia, rende il film più parigino che ellenico.