L'angelo del male - Film (1938)

L'angelo del male
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: La bete humaine
Anno: 1938
Genere: drammatico (bianco e nero)
Lo trovi su

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un classico melodramma (più dramma che mélo) francese pre-Seconda Guerra Mondiale, con un Jean Gabin tragico e decisamente in parte affiancato dalla splendida Simone Simon. I due si conoscono per caso sul vagone d’un treno, dopo che la seconda ha ucciso un uomo con la complicità del marito geloso. Nasce un rapporto tormentato, contraddistinto dalle improvvisi crisi di un Lantier (Gabin) affetto da una sorta di schizofrenia incontrollabile e dall’enigmatica figura di Séverine (Simon), fin dal principio del film disegnata come una giovane donna con pochi scrupoli e le idee non chiarissime. Tecnicamente viene sempre ricordata l'apertura con il treno in corsa da Parigi a Le Havre, visto con gli...Leggi tutto occhi del macchinista Lantier e montato con grande creatività (per l'epoca, ovviamente), ma non si può non riconoscere al regista Jean Renoir (anche nel cast con il ruolo del sospettato d'omicidio interrogato dalla polizia) un rigore e un'abilità rimarchevoli nel non scadere mai nel facile sentimentalismo. L'origine è un romanzo di Émile Zola (“La bête humaine”, che è poi il titolo originale del film), terrificante per il radicale pessimismo portato mirabilmente su schermo da Renoir (esemplare l'epilogo): L’ANGELO DEL MALE, pur oggi inevitabilmente datato per i suoi ritmi lenti e alcuni stacchi apparentemente trascurabili, è un'opera sicuramente intensa, ben recitata e matura, forte di una sceneggiatura corretta e mai banale. La tensione e il coinvolgimento possono risultare relativi, per lo spettatore moderno, ma conoscere film come questo vuol dire anche capire cos'era nei Quaranta il grande cinema.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Galbo 15/03/09 10:00 - 12393 commenti

I gusti di Galbo

Tratto dal romanzo di Emile Zola, il film è basato sul personaggio di un macchinista ferroviario epilettico che vive profondi drammi passionali ed umani. Il film è incentrato sulla primordialità dei rapporti interpersonali ben evidenziati dal legame tra Jacques e il personaggio di Severine.Il film si segnala per l'altissima tensione che permea la vicenda oltre che per il pessimismo di fondo del regista sulle differenze tra classi sociali. Ottimo il cast.

Homesick 27/06/10 08:20 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

La mano di Renoir sfoglia rapidamente il romanzo “La bête humaine” di Zola e lo amputa dei suoi aspetti più rilevanti – l’ereditarietà dei crimini e delle passioni, l’umanizzazione della locomotiva, l’indagine poliziesca, il personaggio dell’amazzone Flore, le digressioni sulla giustizia e il climax tragico finale – riducendolo ad una convenzionale vicenda d’amour fou. Resta un saggio di elevata competenza registica – le sequenze d’apertura sul treno in corsa rivelano la lezione dei Lumière e di Méliès - e forza interpretativa, segnatamente da parte di Gabin e della soave maliarda Simon.
MEMORABILE: Lo sguardo dolcemente fulminante che la Simone indirizza a Gabin mentre è interrogato dal commissario.

Stefania 14/05/11 03:38 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Il macchinista Lantier ha dato un nome di donna alla sua locomotiva: Louise. Si sente al sicuro, con Louise: nel rapporto con le donne "vere" teme l'emergere della sua emotività incontrollabile, il suo lato bestiale, tara ereditaria, colpa scritta nel suo sangue. Solido e omogeneo intreccio di fatalismo biologico e di fatalismo sociologico in questa che è soprattutto la storia della fatalità di un amore. Gabin intensissimo, la Simon anomala dark lady, più fragile e disillusa che cinica e subdola.
MEMORABILE: Severine a Lantier "Forse era meglio rimanere amici, fare le nostre passeggiate tra i binari, guardare le locomotive...".

Cotola 16/08/12 01:21 - 9044 commenti

I gusti di Cotola

Dal romanzo di Zola, un film a metà fra il dramma ed il noir. Di quest'ultimo ci sono parecchi elementi tipici del genere tra cui il triangolo amoroso, la progettazione del crimine omicida (sbarazzarsi del marito importuno), la femme fatale. Dello scrittore francese c'è il pessimismo di fondo ma mancano molte altre cose. Il film è comunque pienamente riuscito grazie alla bella tensione che riesce a creare e ad una prova del cast di livello con Gabin e la Simon un po' meglio degli altri. Lang lo rifarà.
MEMORABILE: La stupefacente scena iniziale del treno che viaggia sul tratto Parigi-Le Havre.

Mickes2 28/09/13 14:28 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Lantier ha due facce, due donne, due possibili destini da intraprendere: non sceglie nulla di tutto ciò perché per lui a scegliere sarà l’istinto della bestia che scalpita dentro le sue viscere. Tecnicamente da capogiro con più riprese e sequenze da incorniciare (balza alla mente Come vinsi la guerra), un noir solidissimo sia per l’intreccio d’amour fou che per il lato dolente e drammaturgico degli avvenimenti, dove la fatalità dell’Attimo giunge fulminea come un treno in corsa. Dolcemente sibillina la dark lady Simon; sofferto Gabin.
MEMORABILE: Lantier che domanda a Severine le sensazioni durante e dopo l’omicidio.

Lythops 4/03/15 11:48 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

Un film in cui dramma, psicologia e noir si bilanciano perfettamente, tenuti assieme dall'elevata recitazione di Jean Gabin che aveva da poco terminato le riprese de Il porto delle nebbie. Talmente riuscito da vantare ben due altri tentativi di imitazione da parte di Lang (1954) e Tinaye (1957), "l'agelo del male", infelice traduzione dell'originale francese, è un capolavoro di montaggio, di movimenti di macchina, di fotografia e riesce a far restare in tensione lo spettatore anche quando non succede nulla. Recita anche la locomotiva.

Belfagor 10/04/16 22:49 - 2690 commenti

I gusti di Belfagor

Renoir alleggerisce il romanzo di Zola da molte tematiche, pur conservandone il fatalismo biologico e psicologico, realizzando un precursore del noir, carico di ossessioni e trascinato inesorabilmente verso la tragedia da un opprimente pessimismo. L'intensa recitazione della coppia Gabin-Simon dà vita a una coppia condannata dal principio, mortale perché fragile e illusa di sottrarsi al destino. Eccellente l'aspetto tecnico, con le scene dei treni pregne di dinamismo. Lang lo rifarà, Wilder ne sarà ispirato.
MEMORABILE: L'arrivo del treno che apre il film; "Forse era meglio rimanere amici".

Myvincent 31/07/17 08:24 - 3741 commenti

I gusti di Myvincent

"Chi dice donna dice danno"; e infatti Renoir ci restituisce il ritratto di una fascinosa quanto perniciosa donna dalla mente assassina. Il guaio del film è lo stile neo-realista che disorienta la vicenda che, piuttosto, meriterebbe risvolti tra il noir e il detective-story. E dunque più di qualcosa suona fesso, fino all'epilogo drammatico inaspettato.

Daniela 18/06/20 17:58 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Condannato alla solitudine e dal dolore da tare ereditarie, il macchinista Landier non può deviare dal proprio destino, come la locomotiva, che lui tratta come una donna, non può abbandonare i binari senza deragliare.... Dopo Nanà, Renoir affronta un altro capitolo della Commedia umana di Zola con questo film che, seguendo le orme del romanzo, è permeato da fatalismo che non lascia scampo: propiziato da un delitto, l'amore tra il tormentato Gabin e la fragile Simon è destinato a concludersi in tragedia, ma anche la società che li circonda, salvo poche eccezioni, è marcia e corrotta. 
MEMORABILE: Le riprese in soggettiva del treno in movimento, con i binari lucenti che creano un effetto astratto 

Tarabas 17/02/21 14:12 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

Un ferroviere afflitto da accessi di violenza si innamora della moglie di un collega, che a sua volta ha un passato tragico. Gli sviluppi saranno terribili. Affascinante ed eccessivo, il film è un grande esempio, forse minimamente datato, del realismo poetico francese, egemonizzato dal giovane Gabin, dallo sguardo fiammeggiante come un divo del muto. Anche il milieu sociale è reso con verismo e attenzione (e del resto, il film è tratto da Zola). Le scene a bordo del treno fanno pensare ai tanti treni dipinti dagli impressionisti amici di papà Renoir e che Jean conosceva bene. Ottimo.

Jean Renoir HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Il testamento del mostroSpazio vuotoLocandina La scampagnataSpazio vuotoLocandina La grande illusioneSpazio vuotoLocandina Boudu salvato dalle acque

Noodles 24/09/21 15:57 - 2228 commenti

I gusti di Noodles

Ottimo film di Jean Renoir che riesce a portare sullo schermo il naturalismo di Emile Zola insieme a un fatalismo tragico che rende tutto il film un dramma annunciato. Renoir non ha bisogno di grandi fronzoli e lungaggini per rappresentare i personaggi della storia, sconfitti in partenza dal destino. E anche il finale relativamente veloce, cosa che solitamente è un difetto, qui si accoda perfettamente al resto del film. Con un grande Jean Gabin, che trasmette perfettamente col suo volto la sofferenza esistenziale del suo personaggio. Locomotiva chiaramente simbolica. Ottimo.

Pigro 29/10/21 15:10 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Il ferroviere ama la locomotiva, il capostazione la moglie, concupita bambina dal vecchio padrino: ma lo schema delle attrazioni si modifica diventando un perverso reticolo di risentimenti e omicidi. Film senza luce, senza passioni o sentimenti, dove tutti sono bestie umane (titolo originale da Zola) in un universo in cui gli accadimenti sono pre-morali, al di là del bene e del male; dove esiste solo la meccanica dell’infatuazione e del possesso, fascinosa e ineluttabile come il convoglio che avanza sferragliante nella magnifica sequenza iniziale.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Homevideo Etienne • 8/11/23 07:22
    Galoppino - 198 interventi
    Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: LA BÊTE HUMAINE (L’angelo del male, 1938) + VERSO LA VITA (1936) - (2 Film su un unico Dvd).
    Lingue: Italiano, Francese
    Sottotitoli: Italiano (Forced)
    Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox)
    Extra: Trailers DNA
    Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.

    https://www.dailymotion.com/video/x8pg5av
    https://youtu.be/vz9y_co6wWs?si=J9NJJBO6Xo1x57da
    Ultima modifica: 8/11/23 08:02 da Zender