La bella e le bestie - Film (2018)

La bella e le bestie
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/07/18 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 27/07/18 17:36 - 1252 commenti

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Kaouther Ben Hania sceglie di raccontare una vicenda di cronaca che nel 2012 scosse l'opinione pubblica tunisina. La veste scelta è quella di 9 lunghi piano sequenza che, anche grazie alla bravura di Mariam Al Ferjani, restituiscono un racconto verità fresco, efficace, in grado di colpire dove serve. La stessa tecnica utilizzata mostra tuttavia il fianco a qualche difetto tecnico e talora si avverte qualche ellisse di troppo. Un doppiaggio di buona qualità contribuisce però a smorzarne la forza; consigliabile una visione in lingua originale con sottotitoli.

Alf62 16/05/19 10:47 - 64 commenti

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Un film di resistenza, di determinazione. Se si pensa che basti una primavera araba per liberarsi, questo film dimostra che i pregiudizi, la mentalità autoritaria, conservatrice, maschilista di una società è la prima causa dell'oppressione di un popolo. Una ragazza sola, umiliata, che deve lottare contro tutto un apparato di Stato, dalla polizia alle istituzioni sanitarie. La sua volontà di non darla vinta alla prepotenza del sistema trasforma il velo in un mantello da superwoman. Girl Power!

Pigro 3/12/23 11:07 - 9666 commenti

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Inutile descrivere la violenza sessuale, se poi in questa lunga, dolorosa notte accade di peggio: indifferenza, scherno, sopraffazione da parte di chi dovrebbe tutelare la vittima “in mano ai diavoli” (titolo originale, ben più serio dell’italiano). Potente atto d’accusa, tratto da una storia vera: siamo in Tunisia e gli stupratori sono poliziotti, ma le dinamiche sessiste sono universali. Notevole la struttura in nove piani sequenza (talvolta un po’ ripetitivi) che risucchiano nel qui-e-ora trasformando lo spettatore in testimone e responsabile.

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  • Curiosità Xamini • 27/07/18 17:41
    Call center Davinotti - 545 interventi
    La protagonista, presente in sala, racconta della difficoltà di recitazione nei lunghi piani sequenza che compongono l'azione e di cui, proprio a causa dell'impatto, si avverte poco la presenza.

    Ci racconta dell'emozione nell'incontro con la vittima reale di quell'episodio di cronaca, avvenuto per sua volontà solo dopo il termine delle riprese.

    Infine ci fa notare l'importanza di un dettaglio: il film viene cofinanziato dallo stato, che gioca quindi un ruolo fondamentale nel condannare quanto accaduto. A seguito del dibattito presso l'opinione pubblica e della distribuzione dell'opera (che è andata sold-out in patria per diverso tempo), gli episodi di questo genere sono ampiamente diminuiti, sino probabilmente a scomparire (per quanto è noto).