Drawings of desire and hate - Corto (2018)

A mò di Brakhage inviperito e con la dream-machine nel cardio, Pandolfi intavola un duello rusticano con l’immagine, fa della mdp un compattarifiuti e tritadocumenti cui far sbranare l’esistente e il percepibile, elevando i fosfeni e l’incorporeo oltre lo st(r)ato dell’arte, nello spietato splendore dello stroborama. Sembra avercela, a giusto titolo, contro il perverso potere dell’alta definizione e della perfezione che tutti ci fagocita. Nel suo corpo a corpo con il pensabile, il suono diventa un quinto elemento narrativo e visivo, sola entità concreta in un reame gassoso. Ed è subito Ipnosi.

Un video di pure forme e colori che si intrecciano con immagini intellegibili (un occhio ricorrente, e poi mare, alberi, foglie), sostenuto da musica elettronica ossessiva. Regista e compositore è Pandolfi-Furtherset che crea un mondo alienante, visivamente devoto alla scuola sperimentale post-Norman McLaren, che però rifugge dall’astrattismo puro per suggerire un punto di disequilibrio tra una visione ‘oltre’ il sensibile e la perdita della vista sovraccaricata di macchie ipnotiche e dilaganti. Interessante.