Entrate senza bussare - Film (1961)

Frivola commediola inglese priva di spessore alcuno, racconta le avventure d'un dongiovanni di Edimburgo, tale Bill (Todd), che lavora in un'agenzia di viaggi. Fidanzato con la gelosa Stella (Thornburn), ci litiga quasi subito perché, dopo aver perso le chiavi di casa, le propone di andare a dormire in un alberghetto. Lei, offesa, lo pianta, lui per tutta risposta decide di partire in viaggio a zonzo per l'Europa dove conoscerà bellezze naturali e... muliebri tra Monaco, Venezia e i monti austriaci. A tutte le attraenti donzelle sedotte lascerà le chiavi di casa con l'invito ad andarlo a trovare. E così, quando tempo dopo a Edimburgo si tiene il celebre festival musicale e Bill ha faticosamente...Leggi tutto recuperato il rapporto con la recalcitrante Stella, si troverà d'improvviso la casa invasa dalle passate conquiste vacanziere, giunte in massa per il festival con fratelli e amici a carico e pronte a stabilirsi da lui. Inevitabili i nuovi bisticci con Stella (del tipo "Ma no cara, ti posso spiegare tutto..."), difficile la gestione dei rapporti simultanei con le prorompenti fanciulle, utile l'amicizia con una signora più in età (Anderson) che gli dà una mano per uscirne vivo. Un turbinio di incontri e re-incontri insomma, con i primi da consumarsi sullo suggestivo sfondo delle mete europee (gran parte ricreate in studio con fondali artificiali mescolati a quattro riprese di repertorio, come per Venezia) e una sceneggiatura elementare che prova a rendersi vanamente brillante sulla scorta di un soggetto altamente prevedibile. Le ragazze son tutte smorfiose, ammiccanti, come minimo (e considerando l'anno di produzione) "facili": dalla francesina (Maurey) che tradisce il vecchio marito sotto i suoi stessi occhi alla guida alpina austriaca (Sommer) con treccine bionde e tacchi indossati pure in piena escursione sui monti (!). Un trionfo di luoghi comuni (soprattutto quando siamo in Tirolo) che indicano la modestia dell'operazione, costruita sui blandi equivoci di una situazione che si vorrebbe spesso imbarazzante (quando le ragazze si fronteggiano l'una con l'altra senza ben capire chi han di fronte) ma che imbarazza più che altro per l'elementarità dei dialoghi, con la francesina che intanto dall'Italia si porta a rimorchio il più classico dei latin-lover (Battaglia). Richard Todd, perdipiù, rientra nel novero degli attori dalla scarsa espressività e in definitiva anonimi: affidargli il ruolo del protagonista attorno a cui ruotano tutti come se fosse Cary Grant non si rivela scelta felice. Si procede nella noia di un ménage prevedibile in cui salvare giusto lo scintillante cinemascope e la corretta regia di Frankel, che comunque i miracoli non li fa: i modelli americani sono lontani. Per reggere sceneggiature tanto modeste serve almeno un cast di tutt'altro spessore...

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