Cotto & frullato Z: The crystal gear - Film (2017)

Difficilmente catalogabile come film, è un oggetto non identificato che si appoggia a Maurizio Merluzzo, bravo doppiatore (soprattutto di film per ragazzi) e body builder datosi su web a uno show dove frulla gli ingredienti più improbabili per ottenere bevande ancor più improbabili. Di tali filmati, catalogati online sotto il nome di “Cotto & frullato”, si può avere un chiaro esempio già in apertura, con Merluzzo che prepara un frullato di lasagna e spuma bionda (!) utilizzando lo stile (nel montaggio) e il tipo di presentazione che si vedono su web, con tanto di meta-richiami alla sua vita e alla sua “carriera” culinaria. Una ricetta “live” che occupa il suo bello spazio prima di farci...Leggi tutto capire che siamo all'interno di un sogno virtuale di Maurizio, in cui il nostro si trova legato a una sedia con tanto di caschetto nero ben calato in testa. E' stato sequestrato da due strani individui, uno incappucciato e un altro con la benda sull'occhio: personaggi assai bizzarri; soprattutto il primo, dotato di un buon senso dell'umorismo di cui dà bella dimostrazione in uno scambio di battute al bar col socio, sorta di minisketch che fa capire come il film avrebbe potuto anche ambire a divertire, attraverso la semplicità e la simpatia dei suoi protagonisti. Perché Merluzzo il carisma ce l'ha e il suo antagonista col cappuccio è un villain niente male, nella demenzialità di un progetto costruito invero approssimativamente. La trama, esaurito il sogno virtuale di Merluzzo nel quale ha inseguito una cinese (colpevole di essersi finta giapponese e avergli consegnato il necessario per un frullato sakè+sushi) e ingaggiato una sparatoria selvaggia in casa contro la sua troupe stessa (!!), vede un amico liberare il prigioniero drogando appositamente pizze consegnate a domicilio che addormentano i sequestratori. Purtroppo il frullatore “magico” (segreto dei successi di Merluzzo) è rimasto a casa di quelli e si rende necessario recuperarlo. Siamo ancora nella prima parte, ma accade che valicati i sessanta minuti il film improvvisamente si trasforma in uno scontro tra fazioni opposte che non ha più fine, combattuto a colpi di mazze ferrate, pugni e calci; realizzato nel cortile e sul tetto di un palazzone di periferia poveristicamente come il resto, ovvio, ma senza più alcuna idea da mettere sul tavolo. Il palese rifiuto di proseguire con la traccia surreale vista fin lì, quindi, che pure qualche momento spassoso l'aveva offerto, chiude anticipatamente le danze e ci lascia con il ricordo di una prima metà bizzarra, eccentrica, zeppa di riempitivi (tutto l'inseguimento alla cinese, per esempio, o la lunga preparazione del frullato fino alla sua bevuta, la delirante entrata in scena di un falso Eddie Murphy...) ma anche vivace e imprevedibile, animata da una sincera voglia di mettersi in gioco con una ricetta in qualche modo originale. Certo, bisogna esser disposti ad accettare una realizzazione semiamatoriale e caotica o magari esser già fan dell'aitante Merluzzo e della sua “frullanza”... Notevoli comunque i titoli di testa con i frullatori in azione al rallentatore e le riprese ravvicinate degli ingredienti che si frantumano.

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