Family blood - Film (2018)

Film di vampiri atipico e originale ambientato in un contesto familiare in cui una donna con problemi di alcolismo e due figli viene vampirizzata da un vampiro più antico. La donna poco a poco comincia a trasformarsi, sotto gli occhi dei figli preoccupati. La storia è piuttosto interessante, ma il tutto è gestito non troppo bene, dando per risultato un film prolisso e poco inquietante. Si solleva verso la fine ma, nonostante questo, non può definirsi riuscito. Peccato perché l'idea era buona.

Una donna ex alcolizzata ed ex drogata, che dopo l'abbandono da parte del marito tira avanti da sola con due figli adolescenti, un giorno viene avvicinata da un uomo misterioso... Il vampirismo come forma di dipendenza: approccio interessante, vanificato però in larga parte da un ritmo letargico ed una visione troppo incentrata su primi piani dolenti della pur brava protagonista. Negli ultimi venti minuti, il regista sembra darsi una smossa ma la sveglia suona tardiva per lo spettatore semi appisolato, analogamente a quanto avveniva nel precedente horror di Malhi.

Tremendo film di vampiri senza capo né coda con i personaggi che fanno a gara per sembrare più sciocchi l'uno dell'altro. Non c'è suspense, non c'è tensione ma solo una serie di situazioni improbabili e assurde che denotano una carenza allucinante del copione. L'unica cosa che fa accapponare la pelle è la bassezza di certi dialoghi che relegano l'opera a meno di un film di serie B. La parte finale poi arriva a essere urticante.

Pellicola di vampirismo di una lentezza disarmante, che infastidisce. E dire che la trama di per sé non era male, anzi. Purtroppo manca di quella verve che alcune storie horror richiedono: sembra realizzato tutto a rallentatore e manca la classica scena che ti faccia saltare sulla sedia dallo spavento. Vinessa Shaw, qui sciupatissima, risulta poco convincente.