Frankenfish - Pesci mutanti - Film (2004)

Più che pesci mutanti, sembrano un incrocio tra un’enorme salamandra e un girino fuori misura. La pellicola non inizia male, con un povero pescatore mangiucchiato. Ma poi, per una trentina di minuti, a parte uno del posto portato via dalla creatura, che sembra avere il motore di un fuoribordo, non accade nulla, con i soliti tentativi di spiegazione scientifica e non solo (la maledizione). Poi, quando ricompaiono i pesci mutanti, calano le tenebre e si vede sempre meno. Un paio di buone scene, attori potabili ma, nel complesso, mediocre.

Un film fatto davvero bene. Ovviamente nulla di speciale, ma si mantiene nella media degli animal horror: gli attori si comportano bene e la trama, a parte i venti minuti iniziali, scorre via piacevole e senza intoppi con qualche colpo di scena. I pescioni inoltre sono ottimamente rappresentati grazie e una buona CGI e i loro attacchi sono mostrati con una ferocia sufficientemente alta. In definitiva un buon film da vedere una sera in compagnia: le risate non mancheranno.

È il film più amato dai miei ragazzi, a scuola. Ogni anno miete successi sconcertanti. Piacciono in particolare le situazioni con molto sangue e la ferocia dei pescioni. Poi l'inseguimento finale mette tutti in piedi. Certo non è un capolavoro e le scene ammiccanti al sesso, al razzismo di ritorno, alla sottolineatura lesbica della Chow, cercano di dare al film un respiro alieno e fuori luogo. Si deve ammettere però che il ritmo è elevato e gli effetti, pur scontatissimi, sono proprio quello che ci si aspetta. Migliore di Snakehead, da cui deriva.

Premesso che la CGI, contrariamente a quanto si pensa, rende i beast movies moderni decisamente innocui rispetto ai capostipiti del genere (Lo Squalo o Frogs, per citare i migliori), bisogna ammettere che questo Frankenfish è un sottoprodotto divertente, senza dubbio più riuscito di Lake Placid (da cui recupera il finale, a sua volta preso in prestito dal primo Alligator). Con la sua marcata volontà trash, evidente nei cattivissimi attacchi anfibi ma anche nella stesura dei personaggi-macchietta, riuscirà a diventare un piccolo cult.

La storia è risibile, i dialoghi stupidi, la recitazione improponibile. Pollice verso, dunque? Non proprio. C'è da salvare la discreta realizzazione dei pescioni e degli effetti speciali, oltre ad un buon numero di scene ad alto tasso "gore". La passione per il genere può sostenere la visione da parte degli amatori. In questo filone, infatti, c'è molto, ma molto di peggio.

Folle e feroce "monster movie" che ha l'impronta weird e totalmente bizzarra dello sciroccato regista di Spawn, che sembra omaggi il Piranha 2 di Cameron. Gli snakehead sono davvero orrendi e cattivissimi, sviscerano, decapitano e sgranocchiano (alligatori compresi) che è un piacere. Dippè ci và giù di splatter (buoni gli sfx di Robert Hall) e assesta due colpi inaspettati e crudeli. La solfa non cambia, ma il filmaccio tiene la tensione e diverte. Impagabile Arana con una biondazza che gli regala del sesso orale e il lesbismo della Chow. Gustoso.

A dispetto dell'incredibile titolo, Frankenfish è un intelligente e divertente prodotto da dvd con le bestie malvagie ottimamente realizzate; sanguinoso e ironico al punto giusto, subisce un lieve calo solo verso il finale. Si presentano i soliti personaggi da animal attack, ma subito dopo ci si diverte a ribaltargli il carattere giocando anche con le aspettative dell'ordine di bodycount. I pesci sono realizzati piuttosto bene e sono divertentissimi nei loro feroci attacchi su terra e in acqua. Gli amanti del genere possono accomodarsi tranquilli.

Da Dippè, autore della quantomeno discutibile trasposizione di "Spawn", non è che lo spettatore si aspetti più di tanto, eppure siamo di fronte a un divertente monster movie che strappa ghignate a raffica e sollazza senza cervello per 90 minuti. I giganteschi e ferocissimi pescioni che infestano una zona paludosa fanno letteralmente a brandelli un'accozzaglia di varia umanità comprensiva di un laidissimo Thomas Arana nel fulgore di uno splatter ludico e ben fatto che mette di buon umore l'appassionato. Senza pretese ma simpatico.

Pesci sui generis, dato che riescono a respirare anche fuori all'acqua, comunque sono grossi, cattivi ed affamati. Ne fanno le spese alcuni palafitticoli paludosi, oltre ai soliti personaggi di passaggio (il poliziotto coraggioso, la scienziata bonazza, gli imbecilli che hanno sfidato madre natura). Dialoghi sciocchini e cast modesto, però i mostri ed alcuni effetti mangerecci sono ben realizzati, per cui, grazie soprattutto alla mancanza di pretese, il film risulta non del tutto indigesto, ritagliandosi un suo posticino nel genere "animali assassini".

Quando ci si prende poco sul serio e il sangue viene versato a ettolitri, quindi si pongono chiari obbiettivi senza strafare, ecco che esce fuori una pellicola dal buon ritmo e con un nutrito body-count a solazzare un po' gli spettatori. Nulla di nuovo sotto il sole, eppure il divertimento è garantito; inoltre un paio di brutali guizzi narrativi - proprio come fanno i simpatici pesciacci mutanti - impietriscono per la ferocia e non sono così pronosticabili (chiaramente contestualizzati al genere).

Piccola sorpresa questo animal horror che, a dispetto delle sue origini televisive, cerca di scrollarsi di dosso alcuni cliché (il protagonista è nero, la sua bella aiutante è lesbica) e si rivela soprattutto un vero bagno di sangue, fra decapitazioni, amputazioni e schizzi di sangue in abbondanza. Il cast è adeguato e si nota anche il Muse Watson della saga di So cosa hai fatto. Non si tratta di una pietra miliare, ovviamente, ma è un apprezzabilissimo B-movie che sin dal titolo promette intrattenimento e non delude le aspettative, anzi.