Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un disoccupato truffaldino (Gassman) e un contadino lombardo (Tognazzi) si iscrivono al nascente partito fascista (siamo nel 1920, a Milano) e dopo poco, liberati da un'immeritata prigionia grazie all'insurrezione dei camerati, partono alla volta di Roma con le auto della Fulminante. Il film è il racconto delle loro tappe, con un occhio critico verso le intransigenze fasciste e l'esaltazione del carattere forte dei cosiddetti "bolscevichi". Risi tenta di rifare LA GRANDE GUERRA sostituendo Sordi con Tognazzi, ma il risultato è deludente; colpa soprattutto di una sceneggiatura che non riesce mai a brillare o divertire (e dire che ci hanno...Leggi tutto messo mano, oltre ai soliti Age e Scarpelli, personaggi del calibro di Sandro Continenza ed Ettor Scola). Troppo serio il soggetto? Forse, ma le potenzialità comiche del duo protagonista sono state sfruttate comunque male. L'inizio prometteva qualcosa di più e invece i due, benché si impegnino e dimostrino di saper recitare con grande disinvoltura, si limtano alle solite smmargiassate (Gassman) e a qualche improvvisata gag dialettale (Tognazzi). Si voleva racontare una parte importante della Storia d'Italia, e in qualche occasione l'atmosfera giusta c'è, ma nel complesso LA MARCIA SU ROMA lascia l'amaro in bocca, dimostrando quanto sia difficile miscelare comico e drammatico senza scontentare il pubblico. E' un film diviso praticamente in tanti sketch legati dal sentimento picaresco dei camerati in viaggio, con un finale deludente. Simpatiche alcune trovate,(Tognazzi che cancella azione dopo azione i punti fermi del manifesto fascista in cui credeva...).

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 19/09/07 23:45 - 5532 commenti

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Forse inferiore al culto che ha ed al livello dei protagonisti, ma resta un film molto godibile, con indiscutibili alti e bassi, però con momenti di grande classe. Belle le scene girate a Mantova (che viene fatta passare per Milano), notevole il commento del Re sul futuro Duce mentre i fascisti sfilano a Roma nel 1922 (più o meno: "Questo Mussolini proviàmolo per sei mesi, poi vediamo..."), forte il passaggio dalla commedia al dramma (col morto).
MEMORABILE: Il grande "calembour" creato da Flaiano: "O Roma, o Orte!".

Il Gobbo 21/09/07 09:18 - 3015 commenti

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Grande Risi, che nonostante manchi il bersaglio del capolavoro mette a segno parecchi colpi nel rendere il mix di tragedia e farsa che fu la più clamorosa incarnazione di una serie di costanti eterne dell'antropologia italiana. Tognazzi stavolta vince su Gassman, Mario Brega (consegnato all'immaginario "de sinistra" da una celebre scena di Un sacco bello) è invece nei suoi veri cenci, e fa qualche prova per la parte di Wallace ne Il buono, il brutto, il cattivo...
MEMORABILE: Il mutilato privo di anulare e medio, costretto comunque a fare il saluto romano con esiti controproducenti

Rambo90 21/02/10 16:47 - 7697 commenti

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Divertente commedia con due protagonisti in perfetta forma e sintonia: Gassman truffaldino e Tognazzi ingenuo che si aggregano al fascismo illusi da un programma che mano a mano finirà per risultare specchio per le allodole. Alcuni dialoghi sono molto brillanti e le varie situazioni in cui si trovano i protagonisti sono spassose. Peccato per il finale un po' tirato via.

Galbo 23/02/10 05:48 - 12393 commenti

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L'incontro tra due reduci della prima guerra mondiale agli albori del periodo fascista, è l'incipit di questa commedia di Dino Risi che "satireggia" lo squadrismo della destra italica della prima metà del secolo. Il film funziona sopratutto per l'accoppiata spumeggiante Gassman/Tognazzi che duettano magnificamente, meno per quello che riguarda la ricostruzione storico-politica, alquanto approssimativa.

Graf 22/10/13 02:34 - 708 commenti

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Ex combattenti sbandati e affamati, contadini poveri ma speranzosi di occupare la terra da coltivare: ecco chi favorirono l’avvento del regime fascista. Gente che si mosse per calcolo e non per un ideale politico. Risi è, al solito, lucido e chiaro nelle sua narrazione; analizza, dal basso e con la lente d’ingrandimento, fatti e aneddoti che, sommati, fanno la Marcia su Roma; ma il suo spirito anarchico e goliardico prende il sopravvento e diluisce parecchio nella farsa più allegra e spensierata un discorso che esigeva i più pungenti aculei della satira.
MEMORABILE: Re Vittorio Emanuele III: "Ma sì, proviamoli qualche mese questi fascisti; All'occorrenza possiamo sempre metterli alla porta..."

Liv 19/08/16 15:15 - 237 commenti

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Occasione mancata, forse per difetto di convinzione o per prudenza nell'affrontare un campo minato come l'epoca fascista, anche se il film si incarica di smontarla e ridicolizzarla pezzo a pezzo. È l'unico tema che in Italia resiste al relativismo imperante. Il film, come molti nostri film, parte bene e poi si affloscia. A mano a mano che va avanti diventa una specie di documentario apologetico, cosa che non mancava di certo nella nostra produzione cinematografica. Dovevano prenderlo meno sul serio.

Rocchiola 17/02/17 12:16 - 968 commenti

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Un Risi minore che non ha saputo sfruttare al meglio un soggetto potenzialmente interessante. La vena dissacratoria nei confronti della politica e del sistema che ha portato all'avvento del fascismo è riuscita, ma l'interpretazione un po' troppo macchiettistica dei due protagonisti novelli Gianni e Pinotto e un finale tirato via risultano troppo superficiali. Meglio Brega nella parte di Marcacci violenta camicia nera pronta anche a uccidere nel nome di Mussolini. Comunque bella fotografia in bianco-nero di Alfio Contini.
MEMORABILE: Il pranzo con il Capitano Paolinelli e l'esposizione del programma fascista; Lo sciopero degli spazzini; La liberazione dalle carceri.

Rufus68 4/07/17 00:06 - 3842 commenti

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Più simpatico (per merito esclusivo dei due protagonisti) che effettivamente riuscito. Battute e duetti, peraltro, non sono mai di grana fine (a parte la citazione da Flaiano) e le scenette più riuscite sono quelle che fanno affidamento allo slapstick. La satira non scatta così come non si scatena mai la farsa: il tono riposa costantemente sulla macchietta e, quindi, il trascorrere alla tragedia (l'episodio dell'omicidio) rimane isolato nella sua incongruità. Finale sbrigativo.

Il Dandi 1/04/18 11:00 - 1917 commenti

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La manifestazione armata che portò i fascisti al potere raccontata dagli occhi di due spiantati che aderiscono senza troppa convinzione e restano presto delusi. Non un brutto film, ma visti gli autori e i protagonisti messi in campo il risultato è deludente. Nonostante l'abilità di scrittura (Mussolini non è mai in scena, nemmeno nel famoso finale col re al balcone) la sterzata drammatica è tardiva e il versante comico carente (il leitmotiv di Tognazzi che depenna i punti dal programma viene presto a noia). Brega il più azzeccato del cast.
MEMORABILE: "Bisogna decidese: o Roma o Orte."

Daniela 17/07/20 22:36 - 12662 commenti

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Un reduce di guerra disoccupato e un contadino suo ex commilitone aderiscono allo squadrismo più per bisogno che per convinzione. Scopriranno via via quando poco valgono i punti del programma sbandierato dal fascismo in procinto di conquistare il potere... La coppia cialtrona Gassman-Tognazzi richiama quella di aspiranti imbucati Gassman-Sordi di pochi anni prima e, se il film di Risi non ha lo stesso rigore di quello di Monicelli, è comunque un utile ripasso di storia patria, anche se con le approssimazioni forse inevitabili dato il tono farsesco adottato. Ottima prova del cast.

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Pessoa 21/07/20 06:09 - 2476 commenti

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Forse con Il federale è il film che più affonda il colpo sui lati oscuri del Ventennio descrivendo le peripezie dei due protagonisti, che riescono con il loro immenso talento a rendere credibili le loro disavventure. La storia apre e chiude con immagini di repertorio, ma il registro narrativo appare talvolta incerto, passando dalla commedia alla farsa al dramma con soluzioni di continuità che ne affettano il ritmo. Ottima prova dei comprimari di grande spessore (Brega, Albertini) e bella fotografia in b/n di Contini. Un documento importante, adatto soprattutto ai più giovani.
MEMORABILE: Tognazzi che cancella i punti dal programma dei Fascisti; Vittorio Emanuele nel finale.

Keyser3 25/01/21 17:42 - 444 commenti

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Risi ironizza su una storia, quella dell'avvento del Fascismo che nel 1962 è ancora vicina e centra lo spirito dell'epoca (come il movimento si giovò dell'appoggio di sprovveduti/disperati). Godibile tutto sommato, nonostante il registro talvolta viri troppo sul macchiettistico, ma Gassman e Tognazzi sono sempre garanzia di successo. Centrati anche i personaggi secondari: il caciarone Brega/Mitraglia, un Roger Hanin con la voce di Volontè e l'eloquio improbabilmente complicato dell'avvocato.
MEMORABILE: La somministrazione dell'olio di ricino a Milziade.

Paulaster 24/11/21 10:19 - 4419 commenti

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Un reduce lavativo e un contadino in cerca di terra abbracciano la causa fascista. Risi non riesce a emulare Monicelli sul versante storico ma in maniera spezzettata mostra le contraddizioni del programma di Mussolini. Il duo protagonista è in parte nei panni di chi cerca una convenienza e passa indistintamente dalla commedia alle fasi più seriose. L’ultima parte dà il classico colpo drammatico e il finale poteva essere maggiormente curato.
MEMORABILE: Il comizio vuoto; “Anche un fesso si sente forte”; Le dita del cornuto; La macchina requisita al marchese; Le botte a Brega; Le previsioni sbagliate.
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  • Homevideo Homesick • 19/10/09 07:53
    Scrivano - 1363 interventi
    in uscita il 4 novembre 2009 per Filmauro.
  • Homevideo Noir • 19/11/09 18:59
    Galoppino - 573 interventi
    Disponibile. Video rimasterizzato in alta definizione da negativo originale.



    http://www.kultvideo.com/articles/ArticleSheet.aspx?aid=4277
    Ultima modifica: 19/11/09 19:00 da Noir
  • Homevideo Rocchiola • 17/02/17 12:16
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Ottima edizione adeguatamente rimasterizzata.
  • Discussione Mauro • 26/11/17 20:59
    Disoccupato - 11983 interventi
    Dichiarazione rilasciata da Dino Risi a Rino Bulbarelli della Gazzetta di Mantova sul perchè fu scelta la città lombarda per girare questo film

    "Avevamo puntato la nostra attenzione su Perugia ma la piazza che poteva prestarsi era troppo densa di fili aerei e di insegne al neon. A Mantova, invece, abbiamo trovato una piazza Sordello che faceva idealmente al nostro scopo e di colpo l’abbiamo preferita. In questa città ricostruiremo anche alcune vie di Milano, dacchè appunto il film prenderà avvio dalla capitale lombarda. Alcune scene le gireremo anche in provincia, a Governolo e a San Benedetto Po"

    http://traccesbp.blogspot.it/2012/09/i-film-girati-san-benedetto-po.html
  • Discussione B. Legnani • 16/07/20 00:36
    Pianificazione e progetti - 14964 interventi
    Magnozzi ebbe a dire:
    Può essere che le immagini della scena finale siano in realtà post seconda guerra mondiale? Con Vittorio Emanuele III e Paolo Thaon di Revel mi sembra ci sia Armando Diaz o sbaglio? 
    Diaz è morto nel 1928. Se c'è lui è impossibile che il filmato sia successivo alla Seconda Guerra Mondiale.
  • Discussione B. Legnani • 20/07/20 10:30
    Pianificazione e progetti - 14964 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Magnozzi ebbe a dire:
    Può essere che le immagini della scena finale siano in realtà post seconda guerra mondiale? Con Vittorio Emanuele III e Paolo Thaon di Revel mi sembra ci sia Armando Diaz o sbaglio? 
    Diaz è morto nel 1928. Se c'è lui è impossibile che il filmato sia successivo alla Seconda Guerra Mondiale.

    Confermo che sono immagini contestuali alla Marcia su Roma, pertanto del 1922. Confermo che sono Diaz e Thaon di Revel.
    Ultima modifica: 20/07/20 10:30 da B. Legnani