Breaking news - Film (2004)

Breaking news
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Breaking News
Anno: 2004
Genere: gangster/noir (colore)
Regia: Johnnie To

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Brutto passo falso per uno dei più talentuosi registi noir di Hong Kong. Johnnie To, che con THE MISSION aveva saputo dirigere con una ricchezza espressiva e uno stile encomiabili, si perde in un action senza personalità, debole dal punto di vista del coinvolgimento e spesso schiavo di tecnicismi gratuiti. Esemplare in questo senso il lunghissimo piano-sequenza iniziale, che arriva a comprendere una sparatoria ed è tutto girato in un vicolo con la cinepresa che si sposta avanti e indietro, salendo e scendendo in uno sfoggio impressionante di tecnica al servizio di una scena che tuttavia delude. E’ il leit-motiv di un...Leggi tutto film che parte da un'idea azzeccata (la polizia, screditata in diretta tv da un’azione finita male, decide di contrattaccare organizzando un’azione spettacolare e registrandola con ogni sorta di videocamere) ma si perde quasi subito tra le maglie di una sceneggiatura dozzinale. Scontri a fuoco, agguati, l’assedio delle teste di cuoio a quattro criminali asserragliati in un appartamento insieme agli ostaggi, il botta e risposta tra la coordinatrice delle operazioni di polizia (e di fatto regista del megashow multimediale con cui riconquistare la fiducia dei cittadini) e la mente dei malviventi. To cerca di stilizzare appena può, fa ricorso all’abituale fotografia che tende all’azzurro, dimostra di conoscere il mestiere ma puntando troppo sull'azione invece di guadagnarci nel ritmo ci perde appiattendo il film, che diventa un caos generalizzato solo saltuariamente vivacizzato da squarci di ottimo cinema. Inaspettatamente anonimo.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Flazich 27/07/08 12:45 - 669 commenti

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Il film si apre con uno dei piani sequenza più maestosi e complessi che abbia mai visto. Per ben 6 minuti e 48 secondi Johnnie To lascia lo spettatore incredulo e basito da tanta magnificienza: la via prende vita e con essa i suoi personaggi. Ognuno in quei minuti vive la propria vita svincolato dalle rigide regole che il montaggio in post produzione esige. Il film si interroga sul ruolo dei media (la televisione nello specifico) nella società moderna e sulle conseguenze che gli stessi hanno. Veramente bello.

Puppigallo 19/01/09 09:49 - 5279 commenti

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Il Davinotti interpreta i 2 pallini con: "Mediocre, ma con un suo perchè". E mai tale definizione è stata più azzeccata per un film come per questo, dove il suo perchè è dato dal fenomenale piano sequenza di quasi 7 minuti che ti permette di fluttuare, come una sorta di spettro, nei vicoli, tra proiettili e granate. il problema è che il resto della pellicola risulta essere un action movie senza particolari guizzi e con personaggi piuttosto anonimi (buoni e cattivi). Anche l'idea del ridare prestigio alla polizia, filmando tipo reality le azioni contro i criminali, non è sta gran genialata.
MEMORABILE: Il sottoposto servile del giovane ispettore.

Rebis 11/06/10 15:27 - 2339 commenti

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Acrobatici piano sequenza, split screen che ricompongono l'azione, geometrica scansione degli spazi, situazioni canoniche esasperate in chiave passionale: la scuola sembrerebbe quella depalmiana, ma l'opera di Johnny To è più snella e scattante, poco interessata alle morbosità dell'exploitation e improntata a quella ieraticità tipica del cinema di Hong Konk. Nello specifico, c'è qualche ostentazione formale di troppo e alcuni sviluppi narrativi rimangono un tantino ingenui, ma lo spettacolo carbura e coinvolge, malgrado la schematicità degli assunti (il monopolio mediatico della criminalità).

Daniela 17/07/10 11:15 - 12670 commenti

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Incipit al fulmicotone, tanto splendido che rischia di far apparire ordinaria action-amministrazione quel che segue. Però, nell'intelaiatura di un'operazione di polizia presentata come uno show mediatico volto a conquistare consensi, si rinvengono altre caratteristiche del cinema di To: la difficoltà di separare in modo manicheo i buoni dai cattivi, l'amicizia virile (qui quella che sorge fra un ladro e un killer, entrambi assediati con le rispettive bande), il romanticismo struggente, la morte come momento di "eroismo" anche se criminale.
MEMORABILE: La fuga iniziale dei rapinatori - il ladro ed il killer che cucinano il pranzo - il dialogo con il poliziotto nella tromba dell'ascensore

Il Gobbo 3/09/10 13:45 - 3015 commenti

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Non sarà forse il più denso ed emotivamente coinvolgente dei film di Johnnie To, ma che maestria, che superbo uso degli spazi, che geometrie balistiche! Un formidabile saggio di cinema-cinema, con prodigioso virtuosismo speso subito all'inizio, quasi per gusto dello spreco. Compatto, teso ma senza isterismi, un gioiellino da non mancare.

Mickes2 6/10/11 16:23 - 1670 commenti

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Grandissima tecnica per Johnnie To, che fin dalla scena iniziale (un sontuoso piano sequenza) ci accompagna a suon di colpi di pistola e movimenti di camera ricercati e precisi nel caos della metropoli gonfia di panico. Narrativamente incalzante, teso e avvincente; ottimo senso del ritmo e gestione degli spazi che rasenta il sublime. Tanto mordente (forse troppo) dislocato lungo tutta la pellicola in un caleidoscopio rumoreggiante a tinte action. Vibrante nei suoi sottotesti politico-amministrativi.

Tarabas 15/12/11 22:34 - 1878 commenti

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Dopo una sanguinosa e spettacolare sparatoria (molto simile a quella di Heat) che ha messo in scacco la polizia, una gang di rapinatori si asserraglia in un palazzo e fa lega con un gruppo di sicari. Scatta l'assedio, militare e mediatico, perché un'ambizioso tenente vuole la rivincita anche sugli schermi tv. Spettacolare dal punto di vista tecnico, il film lascia molto a desiderare per il resto, con personaggi incolori che abitano una storia mediocre. Anche la critica dei media è buttata lì; l'obiettivo del regista è chiaramente l'azione pura e semplice.

Cotola 7/12/14 02:47 - 9052 commenti

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Basta lo sbalorditivo piano di sequenza iniziale (7 minuti circa) per capire che To non è uno qualunque (e il dispiego di tecnica continua anche nel resto del film). Certo i personaggi non sono un capolavoro di raffinatezza psicologica ma il regista è bravo nel dispensare simpatie e antipatie in entrambi i campi. E il tema dell'assedio, pur abbastanza logoro, viene rinvigorito con belle trovate sul piano squisitamente action. Così come pure interessante, benché un po' facile nella sua critica ai media, è l'idea dello show poliziesco per popolo. Coinvolgimento assicurato. Da non perdere!
MEMORABILE: Il piano di sequenza iniziale: sette minuti di pura bellezza e adrenalina.

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  • Homevideo Il Gobbo • 3/09/10 13:46
    Segretario - 762 interventi
    Disponibile in un buon dvd della benemerita Dolmen, con corredo di trailer e making of.