Lettera d’amore di Kobe Bryant per lo sport del basket. Accorato nel sentimento, il corto fa il parallelo tra il bambino e l’uomo, enfatizzato con musiche epiche tra violini e tromboni. Nonostante sia un corto riesce addirittura a essere ripetitivo in una schiacciata: meglio le idee associate al gioco a livello infantile. Accattivante la parte dinamica sul campo con variazioni del fuoco visivo.
Basato su alcune lettere scritte dal cestista statunitense Kobe Bryant per annunciare il ritiro dall'attività agonistica, un cortometraggio di ottima fattura dal punto di vista tecnico per l'elegante stilizzazione con cui i tratti di matita scolpiscono fluidamente volti, corpi e movimenti. Se la forma convince, il contenuto lascia perplessi: le parole lette dallo stesso Bryant, già sul filo della retorica, sono accompagnate da un commento musicale che pare scritto per la commemorazione della battaglia di Gettysburg o ricorrenze simili. Il risultato? Un'auto-celebrazione epicamente pomposa.
La poesia di addio di Kobe Bryant al basket, in cui confessa il suo immenso amore per questo sport, diventa un film d’animazione. La voce dell’atleta scandisce la dichiarazione all’amato mentre scorrono i disegni con ottima fluidità grafica: tratti di matita si raggrumano in volti, corpi, palle, per poi tornare a sfaldarsi e ricomporsi ancora. Un corto molto dinamico, costruito con l’intento di commuovere anche grazie a una pomposa musica orchestrale davvero esageratamente retorica. Bello ma eccessivo.
Un modo formalmente originale di staccarsi da un'attività che è stata la propria ragione di vita. Una lettera dai toni elegiaci e immagini che raccontano una passione lunga decenni, con un bambino rapito da un mito che diventa un campione sportivo. Stile grafico accattivante e fluido, sottolineato da un testo sincero e da una colonna sonora un po' troppo enfatica.
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DiscussioneDaniela • 18/03/18 23:20 Gran Burattinaio - 5928 interventi
x Pigro
nel mio commento ho usato due parole già presenti nel tuo: "retorica" e "pomposo". Me ne scuso, non volevo plagiare, ma non ho trovato sinonimi adeguati per descrivere l'effetto che mi ha fatto la parte sonora (voce e musica) del corto.
nel mio commento ho usato due parole già presenti nel tuo: "retorica" e "pomposo". Me ne scuso, non volevo plagiare, ma non ho trovato sinonimi adeguati per descrivere l'effetto che mi ha fatto la parte sonora (voce e musica) del corto.
Ah ah! In effetti sono le parole giuste ;-)
(anche a me capita di scoprire, dopo aver scritto il mio commento, che alcune parole-chiave erano già state usate)
Che tragedia per il mondo dello sport ingenerale, un grande uomo e uno dei più grandi cestisti di sempre. Sono scioccato non solo per la giovane età, ma anche perché con lui muore la sua giovane figlia di solo 13 anni. Veniva spesso in Italia, paese a cui era molto legato. Rip LEGEND!