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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesima variante sul tema del passaggio dalla provincia (Montalto di Castro) alla grande città (Roma). Questa volta vissuto attraverso gli occhi di Caterina, giovane studentessa ingenua appena più giovane - probabilmente - della Vic Beretton de IL TEMPO DELLE MELE. Ma il confronto col classico francese e Sophie Marceau sarebbe ingeneroso: a Paolo Virzì, uno dei pochi commedianti di casa nostra capace di farsi un nome come regista, non interessa essere spensierato, vivo, travolgente come Claude Pinoteau e a dire il vero si perde anzi in qualche banalità di troppo. Cerca di mantenere uno stile sobrio e autentico...Leggi tutto puntando molto sulla ricercata inespressività della protagonista, ma il ritratto della gioventù (in gran parte femminile) romana non è niente più che ordinario. E bisogna ringraziare il bravo Sergio Castellitto (è il padre) se si riesce a trovare qualche motivo d’interesse nella storia: ben impostato il suo rapporto insegnante-allieva con la moglie un po' tarda (Margherita Buy, incapace di rifuggire del tutto dal cliché della donna timida e un po' schizzata), divertente il suo volersi proporre agli altri come persona colta e piena di risorse. Poi c'è la contrapposizione destra-sinistra molto blanda e dogmatica tipica dei nostri tempi, con la classe divisa in due fazioni nette facenti capo alle due rappresentatrici carismatiche. Caterina le conoscerà entrambe, entrando nelle grazie prima di una poi dell'altra. Roma sta sullo sfondo, con le manifestazioni di massa (e Roberto Benigni in corteo, comparsata di 30 secondi), la politica (Claudio Amendola sta a Palazzo Chigi, padre di una compagna di classe di Caterina), l'arte (Michele Placido, altra comparsata).

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Renato 7/08/07 18:20 - 1648 commenti

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Virzì racconta la storia del difficile inserimento di una ragazzina della provincia laziale nel contesto sociale di un liceo borghese romano. Parallelamente, seguiamo le vicende del padre insegnante (e scrittore fallito) sull'orlo di una crisi nervosa... Il percorso inverso dei due è il vero motore del film. Mentre Caterina "si lascia vivere", il padre tenterà vanamente una sorta di patetica arrampicata sociale del tutto fuori dalle sue capacità. Commedia agrodolce, girata con stile ma con qualche momento ridondante. Bravissimi tutti gli attori.

Gugly 12/01/08 23:16 - 1187 commenti

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Bella storia dove però il divario tra destra e sinistra a Roma e le critiche ad entrambi gli schieramenti si rivelano un po' troppo manichei (un po' come in Ferie d'Agosto). Comunque la giovane protagonista è deliziosa, carina la Buy nella parte di una nevrotica un po' meno nevrotica e più svampita del solito e bravissimo Castellitto nella parte del professore frustrato.

Galbo 19/01/08 17:01 - 12392 commenti

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Discreta commedia di Paolo Virzì che, benché girata su una sceneggiatura un po' semplicistica (non vengono approfondite come dovrebbero le motivazioni dei personaggi), è piuttosto precisa nel descrivere il sottobosco politico e di affari che anima la Roma del potere. In questo contesto il regista descrive una crisi di valori che anima tanto i giovani che i genitori, dai quali dovrebbero venire gli insegnamenti morali. Valido il cast, specie la Buy e Amendola.

Redeyes 28/03/08 14:21 - 2448 commenti

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Film decisamente deludente. Certo in Ovosodo la vita di quartiere ed il manicheismo di una classe, abbiente e non, era esasperato, ma il tutto era bagnato di ironia, seppur a tratti rozza. Qui invece si gioca con situazioni paradossali, fatte di teen-ager che scorrazzano in Limo - manco fossero la Hilton - e famiglie da reality. Chiaro che in parte tristemente ciò è vero! Non riesco, osservandolo, a pormi in un contesto di allegoria ma nemmeno in uno di specchio della società ergo è dura, poi, rimanerne soddisfatti. Solo colpa mia?

Grifo 12/04/08 23:40 - 6 commenti

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Virzì è uno dei pochi autori di cinema rimasti che può ancora vantarsi di saper fare la commedia all'italiana. Certo, i suoi personaggi, come in questo film, sono fortemente caricaturali, ma non scadono mai al livello di macchiette (fenomeno derivante dalla superficialità, dalla fretta e dall'approssimazione di un cinema "alimentare" che fu forse causa non ultima della degenarazione dei film delle Giovannone, delle insegnanti e dei Pierini). Mi pare che anche il botteghino ringrazi, in questo caso. O no?

Homesick 11/05/08 09:59 - 5737 commenti

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Strizzando l’occhio a Scola e Monicelli, Virzì dirige una commedia sulle differenze tra città e provincia viste con gli occhi di una ragazzina tredicenne. Diversamente dallo stravagante Ovosodo, questa volta lo stile è assai più piano e banale e l’analisi del disorientante caos della società di oggi è spesso frettolosa e poco approfondita. Da applauso Castellitto e la Buy; bravina la giovanissima Alice Teghil. Partecipa anche un Flavio Bucci pazzoide.

Brainiac 25/01/09 11:36 - 1083 commenti

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Virzì è un regista vero (sottovalutato) e questo è un gioiello. Caterina si trova in un liceo romano e sfido chiunque non ci sia stato a smentire le dinamiche che si creano fra la roma "sinistrorsa" da centro storico, a quella targata AN delle ricche ville in periferia. Il liceo è un pretesto per scattare una fotografia della gioventù italica (il dialogo col professore progressista su chi sia di "destra" e chi "zecca" è puro realismo). Grandi Castellitto e la Buy. Certo, come tutte le migliori commedie si estremizza, ma non lo faceva anche Monicelli?
MEMORABILE: Tutti i dialoghi col professore, emblema di una generazione a dir poco confusa.

Pigro 31/03/09 09:16 - 9665 commenti

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Ragazzina si trasferisce con la famiglia a Roma, dove vivrà tappe delicate della sua adolescenza. Lei al centro, e tutt'attorno mondi diversi in rotta di collisione: le terribili compagne di scuola e i primi ragazzi, i problemi sociali e le divisioni politiche, le diversità di classe e i genitori distanti. Se il tema non è nuovo, Virzì mette comunque a segno, con sensibilità e levità, un bel film, capace di raccontare i nostri tempi e lo stupore naif di una ragazza di provincia. Bene Castellitto e Amendola, di troppo le troppe comparsate vip.

Vstringer 2/11/09 16:02 - 349 commenti

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Ritratto di una società chiusa, cinica ed esclusiva, che tritura le speranze e le aspirazioni di chi ne resta fuori, specie di persone sensibili come l'eroina eponima: la dicotomia destra-sinistra serve a Virzì solo per evidenziare i vizi dell'uno e dell'altro campo, usando un registro grottesco per raccontare la realtà altrettanto grottesca dell'Italia odierna. Regia attenta e intelligente, sceneggiatura buona, messa in scena curatissima fino nei dettagli, attori bravi e ben scelti per la parte. Virzì il nuovo maestro della commedia italiana.
MEMORABILE: La comparsata di Castellitto al Maurizio Costanzo Show.

Mco 15/12/09 00:06 - 2327 commenti

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Gran bel film sulla maturazione (anche fisica) di una ragazzina che conosce un mondo nuovo, tutto improntato alle apparenze e laddove conta più il papà che l'effettivo rendimento scolastico (esemplare la scena in cui Castellitto deve attendere che finisca il colloquio dei ben più influenti genitori di studentesse "non modello" prima di poter apprendere che la figlia è scomparsa da scuola). La Buy è brava ed anche la giovane interprete Caterina non è affatto malaccio. Merita di essere visto.

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Stefania 14/12/09 15:36 - 1599 commenti

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Caterina è incantevole, perché è l'unica a possedere una vera passione: la musica. Gli altri non hanno passioni: solo ambizioni, o illusioni, o pretese. I suoi compagni odiano i grandi, ma li imitano. Zecche e pariole portano Caterina dove vogliono, ma è lei a scegliere chi essere, cosa fare, chi baciare... E' una outsider ma non un'esclusa: Caterina forse non esiste. Forse il messaggio del film è quello di cercare dentro di noi la sua originalità e la sua forza, per non restare schiacciati dalle ideologie, imprigionati dalle conventicole.

Harrys 29/12/09 02:09 - 687 commenti

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Delicato, nella sua inesorabile tristezza. Paradossalmente, il film trova negli stereotipi e nelle macchiette i suoi punti di forza. All'apparenza retorico come non mai, ci si accorge ben presto della "verità" che traspare dallo svolgimento. Uno spaccato che riesce a spiazzare e ad amareggiare, nella sua sin troppo ostentata semplicità di fondo ("zecche e parioli" = "compagni" e "fasci"). Un cast affiatato e piuttosto azzeccato, a partire dalla protagonista, passando per la Buy, Castellitto (ottimo il suo personaggio) ed, incredibile, Amendola. ***

Luchi78 22/04/10 22:01 - 1521 commenti

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Bella commedia diretta da Virzì, simpatica ed accattivante, con tutti i personaggi definiti al punto giusto. Da sottilineare il momento in cui Amendola riflette sulla visione arcaica-fascistoide dei suoi sostenitori di partito con tanto di immagini di braccia tese e canzoni del ventennio durante un matrimonio in quel di Sabaudia (guarda caso...). Azzeccata anche la visione un po' caricaturale dello scontro destra-sinistra tra le giovani ragazze di una Roma bene che non si discosta effettivamente dalla realtà.

Sibenik 1/05/10 16:57 - 90 commenti

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Forse l'unica versione in cui Castellitto non mi è sembrato a metà tra il molesto ed il nauseabondo, benchè il suo personaggio sia scagliato ben presto da Virzì nell'ambito del delirio autodistruttivo. La realtà della città vista attraverso gli occhi di una ragazzina arrivata dalla provincia più provincia del Lazio per seguire le velleità del padre docente. Virzì disegna davvero un bel quadro, poi purtroppo lo colora un po' come viene. Comunque positivo.
MEMORABILE: Il politico della nuova destra ripulita al matrimonio di un camerata. La figlia canta le canzoni del ventennio e lui... Geniale!

Il Dandi 26/01/11 23:22 - 1917 commenti

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Divertente, intelligente; Virzì ritrova la vena ispirata di Ovosodo e la piccola protagonista è davvero una scelta felice. La rappresentazione di "zecche" e "pariolini" nella scuola non è particolarmente originale, ma solo chi non frequenta la gioventù romana può illudersi che sia caricaturale; inoltre l'equiparazione tra i loro genitori accomunati nelle "conventicole" riesce -miracolo- a non sapere di qualunquismo: il fallito Castellitto è vittima ma anche colpevole e -per una volta- una separazione salva una famiglia anziché distruggerla.
MEMORABILE: Il funerale della nonna 91enne, che dà finalmente a tutti un pretesto per piangere (ma ognuno per un motivo suo); Castellitto al Costanzo Show.

Guru 27/01/11 19:18 - 348 commenti

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La rappresentazione di una crisi familiare vista da più angolature, inserita in un contesto generazionale difficile, fatto di incomunicabilità e di tentativi mediatici di "arrivare" al potere. L'anello più debole alla fine cerca l'aiuto del più forte non rendendosi conto di come spesso ne vada di mezzo la propria lealtà e integrità. La città è insidiosa e questo la ragazza di provincia lo scopre a proprie spese con l'esperienza e la sofferenza, ma i sogni chissà... ogni tanto si avverano. Grande la nevrotica Buy, ma incredibile Castellitto!

Saintgifts 12/07/11 22:57 - 4098 commenti

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Tutto portato un'ottava più alta, come ormai nello stile di Virzì, questa commedia. Ci pensano Caterina ed Edward (novello James Stewart che tutto vede dalla sua finestra sul cortile) a riportare una ventata di vero e commovente amore adolescenziale, unici personaggi "sani" (assieme alla guardia del corpo-autista dell'amica pariolina di Caterina). Castellitto, bravo nella sua parte ma insopportabile e, spero, poco credibile nei suoi comportamenti, visto che è professore (poveri alunni). Uno spaccato politico-italiano da chiacchiere da bar.
MEMORABILE: Il bacio tra Caterina ed Edward, ci riconcilia con la vita e ci commuove.

B. Legnani 8/10/11 00:59 - 5530 commenti

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Parzialmente riuscito (**½) film su "stronzaggine di destra, di sinistra, degli adulti" (Morandini). Centrata la descrizione delle difficoltà adolescenziali (brava la protagonista), che m'hanno rievocato perfino Truffaut, ma sballati i personaggi dei genitori: macchiettistico il ruolo di Castellitto ed eccessivo (specialmente nella prima parte) quello della Buy. Qua e là squarci notevoli, come il coro dei camerati e l'abbraccio ridanciano degli ex-fieri avversari (Amendola - bravissimo - e Bucci), ma cadute notevoli (lo scialbo personaggio australiano, con gratuita citazione hitchcockiana, e la sparizione conclusiva).

Nando 27/07/12 17:12 - 3814 commenti

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Commedia sociale italica in cui il regista toscano analizza l'ambiente politico romano e il mondo adolescenziale diviso tra contrastanti ideologie politiche e diversi modi di divertimento. Tutto è abbastanza garbato e descritto con professionalità. Valido il cast, con Castellitto sopra le righe e l'esordiente Teghil.

Fabiorossi 16/12/12 20:35 - 67 commenti

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Una commedia completamente imperniata sui rapporti familiari, scolastici e di lavoro. La protagonista Caterina (Alice Teghil), nonostante la giovane età, riesce a far passare quasi in secondo piano le figure di Sergio Castellitto e di Margherita Buy, comunque bravissimi. Virzì è regista dotato di grande sensibilità e la sua capacità introspettiva mette in primo piano situazioni apparentemente paradossali (Castellitto da Costanzo) ma che poi in fondo sono talmente reali da superare la fantasia. Lieto fine? Dipende dai punti di vista.

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Caesars 6/02/13 08:45 - 3790 commenti

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Virzì ci regala un ritratto giovanile che può in qualche modo rimandare a Truffaut, anche se il risultato finale (pur discreto) è molto lontano da quelli raggiunti dal regista francese. Abbastanza scontata nella sua evoluzione, la storia è comunque ben raccontata e può avvalersi di attori (Castellitto e la giovane Teghil) decisamente bravi. Commedia garbata con alcuni momenti interessanti e altri non particolarmente riusciti, forse un po' sopravvalutata ma sicuramente più che vedibile. **!

Pinhead80 20/03/13 19:11 - 4758 commenti

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Dal paesino di provincia alla grande città le cose cambiano (almeno per la piccola Alice). Una volta arrivata a Roma si confronterà con i diversi stili di vita dei suoi facoltosi compagni di classe (tutti inadeguati a lei). Non è il solito film sull'adolescente spiazzata dai cambiamenti sociali e interiori; parla di incomunicabilità tra generazioni diverse (padre-madre/figlia) e tra pari età, un'incomunicabilità che fa male più di mille grida di incomprensione. Un'inadeguatezza che mina anima e corpo.

Gabrius79 14/07/13 23:58 - 1427 commenti

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Piacevole commedia diretta da Paolo Virzì con un Castellitto bravissimo e una Margherita Buy decisamente strepitosa. La piccola Caterina è interpretata da una brava Alice Teghil. La storia scorre in modo piacevole con momenti godibili e a volte esilaranti. Camei per Claudio Amendola, Flavio Bucci, Michele Placido e Roberto Benigni.
MEMORABILE: Castellitto che si arrabbia al Maurizio Costanzo Show e ogni volta che usa vocaboli particolari

Stuntman22 17/02/14 22:11 - 126 commenti

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Castellitto interpreterà pure un personaggio sgradevole ed esagitato, ma come si fa a non capire almeno un po' questo poveruomo in fondo simpaticissimo? È lui il perno di questo film agrodolce e ben centrato, con la ragazzina catapultata dalla provincia al dilemma di scegliere tra un'amica di estrazione radical chic e una parata di ninfette strafottenti drogate dal bubblegum. Qualcosa si poteva evitare, come l'autista caricatura del romanista trucido "de borgata" o Michele Placido che fa se stesso. Tuttavia, bello.

Capannelle 9/07/14 15:42 - 4411 commenti

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"Cate, cate" le dicevano le compagne per conquistare il soldatino in più da arruolare. Simpatica commedia che alterna momenti incisivi ad altri più risaputi. Funzionano bene le ragazzine e il loro rapporto con l'ambiente circostante anche se non ci puoi costruire sopra due ore di film. La coppia Buy-Castellitto parte bene ma alla lunga sono entrambi da mandare.. all'antidoping. Da segnalare però i passaggi legati al suo libro: a casa della poetessa e da Costanzo. Insomma, le idee e la riflessione non mancano ma nell'insieme il film non gira a mille.

Daniela 2/10/14 08:36 - 12660 commenti

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La topolina di campagna Caterina viene trascinata in città dai genitori - il padre insegnante frustrato, la madre casalinga depressa - e rischia di smarrire se stessa in mezzo a coetanee che oscillano fra l'omologazione modaiola e l'anticonformismo schifiltoso... Contornato dalle usuali considerazioni sul costume politico italiano, un ritratto adolescenziale reso interessante dalla naturalezza della piccola interprete, ma inficiato da un eccesso di caratterizzazione grottesca di taluni personaggi e dall'eccessivo spazio alle comparsate eccellenti.

Ryo 14/06/16 20:05 - 2169 commenti

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Non ho letto il libro da cui è tratto il film, che risulta essere ricco di contenuti interessanti mai però sviluppati appieno o in maniera soddisfacente. La regia gioca a confondere, facendo l'altalena tra uno stile canonico e uno ricercato, a tratti metafilmico e visionario. La sceneggiatura è ricca di luoghi comuni, stereotipi (e, purtroppo, talvolta mal recitati). Spiccano fra il gruppo Margherita Buy e Sergio Castellitto, su cui è evidente che il regista ha puntato per renderli i personaggi cardine dell'opera.
MEMORABILE: La mamma rompe tutti i piatti, poi li sostituisce e cenano tranquillamente; L'invettiva al Maurizio Costanzo Show.

Almicione 13/09/16 02:38 - 764 commenti

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Dalla ingenua e provinciale Montalto alla rozza e malata Capitale, che però si crede più sana che mai. Una commedia attraverso gli occhi di una Teghil che sembra – o è la realtà – finita nel film (così come nella città) per puro caso. La rappresentazione è difficile, ma non si abbandona a banalità mucciniane (Come te nessuno mai). Virzì è bravo alla regia e il film scorre facilmente, ma vedere il marcio dell'adolescenza romana disgusta chi la vive quotidianamente e probabilmente non merità più di una visione. Ho preferito Castellitto alla Buy.
MEMORABILE: Il monologo iniziale di Castellitto.

Paulaster 17/11/16 10:47 - 4417 commenti

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Altra storia sul provincialismo per Virzì (già vista in Ovosodo), stavolta alle prese con l’intromissione nella borghesia romana. Divertente l’inizio con le prime vicissitudini e l’eccitato Castellitto, ma dopo diventa il festival del luogo comune. Le ragazzine sono "cretinette" per l’età e ci può stare, ma la contrapposizione con gli adulti viene dipinta come fosse la faccia della stessa medaglia e, oltre a non essere credibile, sembrano tutti caricature. La protagonista ha i modi goffi e una sorta di purezza a cui il coro si adatta a meraviglia.
MEMORABILE: Ubi maior; Conventicola; Maitre à penser.

Schramm 25/09/17 13:05 - 3495 commenti

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Memoriali d’infanzia/d’accusa di anni tetri. Virzì alluviona tutto/i di luoghi comuni che vogliono la realtà preconcetta binaria e manichea: provincia candida, capitale laida e carogna, lavagnetta a sua volta divisa tra macchiettismo centrosocialaro e/o fascistelli & barbarie. Le teen (volenterose ma innaturali) sciacquette o fattone. I genitori tutti inadeguatezza e nevrosi (la Buy ormai c’è abbonata, Castellitto fa il verso a se stesso). L’estero-Edward ci ride dietro. Verdi libera tutti. Retorica spicciola e qualunquismo tranchant e sfumare quel poco manco per sbaglio. Non ci siamo davvero.

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Il ferrini 25/11/17 19:17 - 2357 commenti

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Il più debole fra i lavori di Virzì, se non altro perché i personaggi son tutti già visti: il padre insoddisfatto, la madre nevrotica (la Buy evidentemente non sa recitare altro), la ragazzina che si trasferisce (stessa dinamica di Tanino) e gli intellettuali di sinistra contro i ricchi ma rozzi di destra (solito meccanismo di Ferie d'Agosto). Non è un brutto film, ma visto il talento del regista e il cast (c'è perfino Benigni girotondino) era lecito attendersi qualcosa di più incisivo. Sorprendente Amendola.

Lou 14/11/18 18:24 - 1121 commenti

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Il trasferimento dalla provincia alla città di una ragazzina adolescente con la sua famiglia mette in evidenza in modo impietoso i classici mali nostrani: un florilegio di nevrosi, superficialità, snobismo, arroganza, sfrontatezza, cafonaggine. Il tutto però con caratterizzazioni semplicistiche e grottesche troppo marcate, che non risparmiano nessuno.

Mickes2 19/04/20 23:43 - 1670 commenti

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Commedia per certi versi minore di Virzì che racconta le piccole-grandi altalene dell’età adolescenziale; Caterina sballottata dalle onde della vita romana, correndo da sinistra a destra, spettatrice attiva di tutto quello che gli ruota attorno. Meno genuina e ruspante di Ovosodo e più macchiettistica, ma dotata di un discreto sviluppo sull’irrealizzazione e il riscatto. Castellitto fin troppo sopra le righe, sprecatissima la Buy, gradevole la spaesata naturale dolcezza di una brava Teghil.

Noodles 11/10/21 20:18 - 2227 commenti

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Un film che tratta tematiche interessanti ma che ormai sono state sviscerate abbondantemente, e c'è poco di nuovo da dire. E infatti, dopo un inizio convincente, il film diventa il festival del luogo comune, alcuni dei quali veramente stucchevoli. Le caratterizzazioni dei personaggi sono poco credibili, talmente sono forzate. Cast così così. Sergio Castellito sempre bravo, Margherita Buy all'ennesima parte da donna nevrotica, la protagonista se la cavicchia. Un film che si accoda alla generale mediocrità di certo cinema italiano, pur con qualche buono spunto da parte del buon Virzì.

Medicinema 19/01/22 00:09 - 122 commenti

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Se in altre occasioni la gente comune, della porta accanto, è stata dipinta da Virzì in maniera estremamente accurata e affettuosa, stavolta, nel raccontare le vicende dell'adolescente Caterina, catapultata dal paesino nella tentacolare metropoli, il regista sfocia un po' nel grottesco (involontario?). Molti personaggi sono infatti degli emeriti stereotipi, mentre si salvano con merito degli insoliti Castellitto e Amendola (il primo esagitato, il secondo quasi glaciale); da menzionare la giovane protagonista, così naturale da apparire realmente spaesata. Pilota automatico per la Buy.
MEMORABILE: Lo schiaffo liberatorio dell'autista "Marcellino" a Daniela...

Alexaction 10/06/23 11:12 - 1 commenti

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C'è chi salutò il debutto e il successivo percorso filmico di Paolo Virzì con vivo apprezzamento, spingendosi a vedere nel regista livornese l'erede di Monicelli (e non solo per la comune, corrosiva, toscanità). Rivedendo, a distanza di anni, alcuni suoi lavori ci si accorgere che si è trattato di giudizi generosi. La conferma viene da questo film: vorrebbe essere uno spaccato della provincia italiana, tra sogni e delusioni adolescenziali/giovanili, "fatica di vivere" di adulti/genitori, ma finisce per essere un racconto sbiadito e scontato. Non bastano Castellitto e Buy.

Enzus79 31/08/23 22:10 - 2895 commenti

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Per raccontare le contraddizioni della società italiana (destra/sinistra; famiglia etc.) Paolo Virzì lo fa attraverso il trasferimento di una bambina e i suoi genitori da un paesello a Roma. Fiacco e a tratti deprimente per come cade nei soliti luoghi comuni. Castellitto sopra le righe, Margherita Buy inefficace. Si sbadiglia (e di brutto) nella parte finale.
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  • Curiosità Stefania • 14/12/09 15:49
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    In una sequenza del film appare, interpretato da se medesimo, "il signor Omero", personaggio noto nella zona di Campo de' Fiori. E' effettivamente il più rinomato commerciante di abiti usati (o "vintage") di Roma, nel film rifornisce la "zecca" Margherita, nella realtà credo annoveri tra i suoi clienti anche molti "parioli". I quali, checché ne dica Virzì, non vestono solo firmato!
  • Discussione Daniela • 19/01/22 00:25
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Medicinema 
    mi hai chiamato in discussione ma non capisco perché...
  • Discussione Medicinema • 20/01/22 12:11
    Galoppino - 11 interventi
    Perché essendo tu la mia commentatrice preferita, mi sono accorto dopo averlo postato, di aver scritto una recensione simile per certi versi alla tua, e la cosa mi ha rallegrato...!