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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vista la mala parata degli ultimi cinepanettoni DeLaurentiis gioca ulteriormente al risparmio e invece di produrre un nuovo film punta all'effetto nostalgia facendo montare a Paolo Ruffini un "the best" ricavato da tutti i cinepanettoni dal 1983 in poi; da quando cioè i fratelli Vanzina aprirono la strada col loro classico epocale. Era il 1983 e la "Moonlight Shadow" di Mike Oldfield marchiava a fuoco le piste innevate dove sciatori provetti slalomeggiavano coi turisti in vacanza tra disimpegno e spensieratezza. Ruffini parte da lì, da Mike Oldfield e da un mondo virtuale in cui contano solo scherzi,...Leggi tutto tresche e capitomboli. Come evitare la trappola di un'operazione potenzialmente troppo simile ai mille collage che su Youtube già selezionano da questi film le scene migliori a discrezione dell'autore? Semplice: con la professionalità; vale a dire con un montaggio serratissimo che incastra centinaia di scene diverse una nell'altra raccogliendole in modo (quasi) ragionato, come in un blob che le agganci tra loro per inseguire un inafferrabile filo logico; con citazioni "alte" (da Kant a Ezra Pound) che sovrimpresse qua e là diano la sensazione di presentare insiemi a tema ma che in realtà sono solo semplici suggestioni da cui si allarga il campo fino a comprendere tutto e il contrario di tutto. L'impressione iniziale è quella di un trailer senza fine che parte e riparte soffermandosi di tanto in tanto per qualche scena più lunga del previsto; in poche parole quello che si temeva: una semplice collezione di momenti "cult" tagliati e cuciti in un collage evocativo quanto sterile. Perché un conto è seguire una scena all'interno di un film con una propria storia, altra isolarla alternandola ad altre del tutto fuori contesto: l'impatto comico è giocoforza dimezzato, ancor di più se si accostano battute su battute dimenticando l'importanza rivestita dalla preparazione delle stesse. Si ride come di sketch estemporanei che tradiscono il loro stesso spirito perché interrotti, fatti a pezzi e centrifugati in un minestrone senza alcun filo conduttore, sparati in sequenza come spot pubblicitari che non superino una durata massima stabilita nel vano tentativo di restituire l'essenza di un intero filone. Poteva essere un'idea (diciamo una furbata), visto che si tratta di pellicole che nei ricordi tendono già a confondersi e sovrapporsi tra loro, ma l'aver voluto inserire troppi titoli di ambientazione extra-natalizia annulla ogni tipo di unitarietà producendo un non-film che vale giusto come revival, bigino stucchevole di un filone d'oro dominato largamente dalla figura di Christian De Sica (la cui straordinaria mimica e talento emergono prepotentemente), in parte assistito da un Boldi che ai bei tempi ci duettava bene e da partner occasionali non sempre all'altezza. Ma all'ampia selezione manca l'anima che ad ognuno di questi lavori dava una sua compiutezza e dignità e alla fine, gira e rigira, monta e rimonta, taglia e ritaglia, l'effetto da compilation di Youtube è difficile da evitare. Frammenti che estrapolati così, sviliti e depauperati, dispiace anche rivedere perché rischiano di compromettere la sorpresa di chi ha voglia di rivedersi gli originali. Poi si ride, naturalmente, ma non certo per merito del montaggio di Ruffini e di chi l'ha aiutato, che d'altra parte ha fatto (mostrando filologico amore per il genere) quel che non si poteva poi fare in modo troppo diverso. O forse sì, ma chissà con quale dispendio di mezzi, tempo e fantasia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/12/17 DAL DAVINOTTI
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Markus 24/12/17 00:04 - 3687 commenti

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Trentacinque anni di cinepanettone della celebre Filmauro riassunto in un'ora e mezza di collage - più o meno agganciato da un fil rouge - a opera di Paolo Ruffini. Spicca per ovvie ragioni l'icona del genere Christian De Sica, seguito a ruota da Massimo Boldi e uno stuolo di volti che hanno fatto passerella nel corso dei decenni. La sensazione è quella di osservare nostalgicamente il passato per non vedere il presente in cui si palesano mancanza di idee, autori e... incassi. Film celebrativo/didascalico: come tale va preso e giudicato.

Rambo90 3/01/18 23:10 - 7697 commenti

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L'effetto che provoca questo blob di commedie natalizie è la voglia di vederne uno intero. Pezzi troppo brevi nella maggior parte dei casi, agganciati tra loro con un minimo di senso, depauperati di senso che li rende molto meno divertenti; l'unica cosa che si esalta è la verve dei vari interpreti. Tanta nostalgia per la coppia storica Boldi-De Sica, per gli anni 80/90 e per un cinema spensierato ma ben girato (allora). Rivedere alcune parti fa piacere, ma l'operazione non convince perché raffazzonata e priva di un vero motivo se non quello di far cassa.

Plauto 8/04/18 01:21 - 126 commenti

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Un film del genere avrebbe avuto ragione di esistere negli anni '60 o '70, dove la TV era meno presente e non c'erano vhs, dvd e - soprattutto - Internet. L'errore di Ruffini è stato non aggiungere elementi inediti, che avrebbero giustificato la visione. Si è limitato invece a inserire qualche didascalia a corredo delle scene per dare un "senso" a quanto visto. La cosa più buffa non è il film, ma la denuncia di Boldi, che accusava De Laurentiis di concorrenza sleale. Proprio lui, che ha scimmiottato i film di De Laurentiis per un decennio!

Gabrius79 8/05/18 14:26 - 1427 commenti

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Una raccolta di sketch ricavati da 35 anni di cinepanettoni rabberciata alla meglio in un montaggio diviso più o meno per argomenti. Si sorride qua e là ricordando i bei tempi grazie a Christian De Sica, che fa la parte del padrone, e via via a ruota tutti gli altri protagonisti. Un'operazione nostalgia un po' furbetta che comunque non lascia il segno più di tanto.

Jandileida 3/01/20 22:30 - 1565 commenti

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Un'operazione talmente fuori tempo massimo da risultare quasi piacevole, nel suo totale anacronismo. Si ripercorrono infatti 35 anni di cinepanettoni, 35 anni soprattutto di De Sica e Boldi, i due veri grandi mattatori del genere. Tra flatulenze, anatomia maschile e femminile, una sequela quasi infinita di comparse rimaste più o meno impresse nella memoria, si fa slalom tra un'Italia che cambiava, tra film che restavano essenzialmente uguali mentre la propria vita passava. Ode a un genere estinto: se per fortuna o meno dipende dai gusti di ogni spettatore.

Nando 9/01/20 14:59 - 3814 commenti

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Ruffiano mix per festeggiare 35 anni di cinepanettone con brevi momenti estrapolati da tutte le pellicole coinvolte. Il risultato è una raccolta stile youtube con melense citazioni intellettuali. Certo si nota subito la differenza tra i primi film anni 80, indubbiamente i migliori, con quelli successivi in cui le volgarità gratuite sono la principale peculiarità. Scadente.

Claudius 7/12/20 07:28 - 543 commenti

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Non un film, bensì un best of (leggasi omaggio, ma anche operazione commerciale) di trentacinque anni di cinepanettoni. Pellicola evitabilissima anche perché mettendo a confronto i vari spezzoni viene ribadita la differenza abissale tra le prime tre Vacanze e i Natali (egiziano a parte). Le parti più divertenti sono quelle con De Sica, Brega (da sempre garanzia di professionalità) e Greggio, il resto è decisamente peggio.

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  • Discussione Cotola • 23/12/17 11:43
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Alla fine il Maestro lo è andato a vedere, come promesso.

    Certo che Ruffini che cita Pound e Kant in un film del genere ;)
  • Discussione Zender • 23/12/17 11:55
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Da quel che capisco in modo assolutamente pretestuoso, non ci farei troppo caso.
  • Discussione Capannelle • 23/12/17 12:38
    Scrivano - 3513 interventi
    Quindi è un film composto unicamente da sketch già andati in onda, non c'è nessun backstage o pezzo di raccordo che descrive/racconta il fenomeno?
    Operazione giusta in effetti per Youtube (dove chiudi quando ne hai abbastanza) ma in sala diventa arduo.
  • Discussione Pol • 23/12/17 14:24
    Servizio caffè - 185 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Quindi è un film composto unicamente da sketch già andati in onda, non c'è nessun backstage o pezzo di raccordo che descrive/racconta il fenomeno?


    Proprio così, l'unico intervento "analitico" sono delle stucchevoli didascalie in coda al film del tenore "i cinepanettoni sono il genere più odiato dalla critica" / "i cinepanettoni sono il genere più amato del pubblico", banalità autoindulgenti e personalmente fastidiose.
  • Discussione Ruber • 24/12/17 16:38
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Agghiacciante!
  • Discussione Buiomega71 • 24/12/17 16:52
    Consigliere - 25998 interventi
    Un Terrore in sala versione Cinepanettonica
  • Discussione Zender • 24/12/17 17:32
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Un Terrore in sala versione Cinepanettonica
    Beh, quello forse aveva più senso, contenendo scene mai andate al cinema o comunque censurate in più parti del mondo.
    Ultima modifica: 24/12/17 17:32 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 24/12/17 19:19
    Consigliere - 25998 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Un Terrore in sala versione Cinepanettonica
    Beh, quello forse aveva più senso, contenendo scene mai andate al cinema o comunque censurate in più parti del mondo.


    Sì, diciamo che lo spirito (lasciando stare quello natalizio) e lo schema è quello
    Ultima modifica: 24/12/17 19:26 da Buiomega71