L'acchiappasogni - Film (2003)

L'acchiappasogni
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Dreamcatcher
Anno: 2003
Genere: horror (colore)
Note: tratto da Stephen King
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da un romanzo di Stephen King che già non era il massimo (una scialba riproposizione di “It” in chiave fantascientifica), un fantahorror incredibilmente scritto e diretto (nonché prodotto) dal quotato Lawrence Kasdan che, dopo IL GRANDE FREDDO e BRIVIDO CALDO, ci propina il brodo tiepido della classica minestra riscaldata: alieni e mostri che ricordano LA MALEDIZIONE DI ELMER e IL DEMONE SOTTO LA PELLE, riunioni di vecchi amici e...Leggi tutto relativi flashback in pieno stile King (oltre ad IT pensiamo a STAND BY ME), visioni del passato, l'immancabile “posseduto” dalla doppia personalità, il solito esercito pronto a contenere l'epidemia (rappresentato dalle due star Morgan Freeman e Tom Sizemore in partecipazioni secondarie), effetti speciali e qualche allegro ritorno allo splatter. E in tutto questo caos un filo logico da seguire che fatica a riconoscersi e a farsi strada nella baraonda. Tanto che DREAMCATCHER appare più come un collage disomogeneo di scene slegate e tremendamente stiracchiate (si superano ingiustificatamente le due ore...) che un horror con una storia vera e propria. Saranno i quattro amici protagonisti a non convincere, sarà una regia inutilmente spettacolare, sarà una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti abbinata a un finale risibile; quel che è certo è la piatta monotonia con cui ci vengono scaricati addosso gli eventi: il coinvolgimento è quasi nullo, nonostante una confezione professionale; e la prosa ingenuotta di King, che su carta sa avvincere con stile unico, se trasposta al cinema in modo così anonimo appare piuttosto bamboccesca. Fin dalle prime scene. Le uniche parti decenti sono infatti proprio quelle in cui l’ingenuità deve esserci: i flashback “twenty years ago”. E nonostante rutti e scoregge non è nemmeno vagamente una parodia.

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Caesars 24/05/07 13:59 - 3790 commenti

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King ha sfornato dei veri capolavori, ma purtroppo non è il caso di questo "L'acchiappasogni" che resta uno dei suoi romanzi meno riusciti. Lawrence Kasdan ha diretto film molto validi (vedi l'esordio con Brivido caldo o Il grande freddo) ma anche in questo caso siamo ben distanti da quei risultati. Morgan Freeman è attore di classe ma qui impegnato poco e male. E' evidente che da una somma di fattori potenzialmente validi (King+Kasdan+Freeman) si ottiene un filmaccio che è meglio dimenticare. Peccato.

Galbo 30/12/07 17:02 - 12392 commenti

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Ennesima trasposizione cinematografica tratta da Stephen King, "L'acchiappasogni" è una sorta di thriller animista che lascia il tempo che trova. Nel tentativo di sintetizzare un monumentale romanzo, il regista e sceneggiatore Kasdan con un passato illustre (Il grande freddo e Silverado sono solo alcuni dei suoi ottimi film) concepisce una sceneggiatura quanto mai ingarbugliata e confusa dove i momenti di tensione vengono sprecati, e dove non si vede il minimo tocco personale della regia. Anche un grande come Freeman è male utilizzato.

Cotola 28/12/07 15:33 - 9043 commenti

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Che dire di un film pieno di personaggi affetti da potenti eruttazioni e flatulenze e dove una delle “creature” è una sorta di “stronzo” che si diverte ad accoppare i poveri malcapitati? Ridicolo dall’inizio, o quasi, fino alla fine e a tratti anche volgare e sgradevole. Una volta Kasdan era un vero regista, poi è iniziato il declino. Con questo film ha toccato il fondo. Ora può solo risalire. Difficile, infatti, fare peggio di questa che, è proprio il caso di dirlo, è un’immane stronzata.

Daniela 27/12/08 06:42 - 12660 commenti

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Pensando al posto da cui escono gli alieni mi devo trattenere per non fare battutacce su questo film sconclusionato, volgare, ridicolo nella sua seriosità, di quan lunga il peggior Kasdan di sempre, con l'aggravante di far sembrare Freeman un guitto e di sprecare una bella ambientazione invernale. Non conosco il romanzo di origine, ma certo questa è una delle trasposizioni più mediocri da King. Si salvano da questo disastro solo due scene; la fuga degli animali in mezzo alla neve e la visualizzazione della memoria come una biblioteca.

Brainiac 16/01/09 00:59 - 1083 commenti

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Film di una bruttezza sconsolante. Può un solo film riuscire nell'intento di: A-non spaventare, B-far ridere quando vorrebbe essere drammatico (tutte le succitate scene di evacuazione del mostro), C-far piangere quando vorrebbe essere arguto e ironico? (Giacchè l'idea dell'"impiegato mentale" poteva reggere nel romanzo, tra l'altro uno dei peggiori di King, ma cinematograficamente è un suicidio). Kasdan riesce nell'impresa e a nulla vale il suo glorioso (e forse un po' sopravvalutato) passato remoto.
MEMORABILE: La fuga dalla baita, dentro la foresta.

Undying 18/08/09 21:40 - 3807 commenti

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Qualcuno, prima o poi, si renderà conto che dalla penna di Stephen King sono usciti romanzi che han poi dato corso, in prevalenza, a veri e propri aborti cinematografici (Brivido docet!). Troppe cose già viste sono sbattute in faccia, pure senza troppa originalità, allo spettatore che si ritrova di fronte ad una sceneggiatura senza epicentro, e in questo rispettosa di un titolo ironico (senza volerlo). Più dell'antipatia (innata) dispensata dai protagonisti, dispiace vedere coinvolto Lawrence Kasdan, un cineasta con un passato rispettabile gettato alle ortiche dopo la firma di questa regia.

Puppigallo 25/11/09 08:25 - 5273 commenti

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Puerile fantasciocchezza, che riesce a ridicolizzare tutto, alieni, umani e, in generale, la fantascienza. I personaggi sono così incisivi e interessanti da essere dimenticati già durante la visione, oltre a risultare, in linea di massima, insopportabili. In più, persino gli effetti speciali non convincono, specialmente quando entra in scena quella che Freeman (qui quasi vergognoso e ultramacchiettistico) definisce "L'anguilla stronzo". Non parliamo poi degli attacchi aerofagici alla Pierino delle povere vittime, prima di espellere il cugino indegno di Alien. Ridicolo e fastidioso.
MEMORABILE: Uno dei protagonisti, seduto sul water, per non fare uscire il mostro dentato, si preoccupa di afferrare uno stuzzicadenti sul pavimento... Ma vaff!!!

Metuant 6/02/10 17:25 - 456 commenti

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Già il romanzo era tutto tranne che memorabile, se poi ci aggiungiamo che questo film riesce a renderlo ulteriormente assurdo dandogli una vena ridicola in più, allora abbiamo detto tutto. Il regista fa del suo meglio per rendere appetibile questo prodotto, ma nemmeno il suo mestiere riesce a risollevare una storia partita male fin dal concepimento. Dimenticabilissimo Morgan Freeman in un ruolo che più odioso e stucchevole non si può.
MEMORABILE: Le scene di "evacuazione" degli alieni, la quintessenza del ridicolo.

Belfagor 4/07/10 14:34 - 2690 commenti

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Non ho letto il romanzo da cui è tratto, ma posso affermare con certezza che qui il Re ha abdicato. Vedere un simile spreco di talento davanti e dietro la macchina da presa fa male al cuore; se poi si aggiunge una vergognosa partecipazione di Morgan Freeman (santo cielo, Morgan Freeman!) il disastro è servito. Nel vedere questa pellicola, Alien si farebbe crescere i capelli per strapparseli dalla disperazione. Le scene di evacuazione dei mostri rispecchiano involontariamente la natura del film. E ho detto tutto.

Greymouser 3/07/10 14:51 - 1458 commenti

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Cosa può spingere un regista (che, fra l'altro, non aveva mai toccato generi fantastici) a scegliere una sceneggiatura tratta dal peggiore romanzo di Stephen King, un libro che fa venire il latte alle ginocchia (per usare un eufemismo) dopo le prime 10 pagine? Mistero. Ciò che è chiaro, invece, è che il valore del film si adatta perfettamente a quello del romanzo. Ci vorrebbero ben più che 500 caratteri per elencare le scempiaggini che Kasdan mette su pellicola. Uno di quei film brutti da qualunque lato lo si voglia girare.

Lawrence Kasdan HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Brivido caldoSpazio vuotoLocandina Il grande freddoSpazio vuotoLocandina Ti amerò... fino ad ammazzartiSpazio vuotoLocandina Grand canyon

Myvincent 9/10/10 07:36 - 3741 commenti

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Da un romanzo che Steven King scrisse durante la convalescenza da un brutto incidente stradale (autocitazione all'inizio del film) nasce un polpettone misto di vari ingredienti, poco amalgamati fra di loro. Il risultato è una indigestione di sapori che lascia insoddisfatti. Burp!

Rambo90 14/02/11 22:29 - 7697 commenti

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A me è piaciuto abbastanza, anche se non ho letto il libro di King. Ci sono molti elementi messi insieme (alieni, percezioni paranormali, militari impazziti, quarantene), ma nel complesso il film ha un bel ritmo e diverte. Basta non prenderlo troppo sul serio: i personaggi sono riusciti e ci sono tocchi di humor non disprezzabili. Buono il cast con il simpatico Thomas Jane e partecipazioni dei grandi Morgan Freeman (in versione cattiva) e Tom Sizemore.
MEMORABILE: L'insolito posto da cui sbucano i vermi alieni.

Jcvd 1/03/11 22:26 - 258 commenti

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Filmetto horror con venature thriller e militari che certamente non spaventa, ma quanto meno non annoia e appare abbastanza gradevole. La storia ovviamente è irrealistica e per certi versi non originale ma, quanto meno per la prima oretta, è abbastanza avvincente e ammaliante.
MEMORABILE: Il tipo con lo stuzzicadenti.

Tommy3793 6/03/12 18:32 - 72 commenti

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Deludente, per niente pauroso e persino troppo strano. Non è riuscita la conversione su pellicola dell'omonimo romanzo di Stephen King: recitazione non di altissima qualità, colonna sonora scialba ed effetti speciali sicuramente migliorabili. Si salva solo, in parte, per la trama, che comunque risulta ben poco coinvolgente, vista la lentezza del film; e comunque sia questo non è merito del regista ma dello stesso King. Da vedere solo se non c'è nient'altro da fare.

Pinhead80 6/09/15 15:27 - 4758 commenti

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Ennesimo film tratto da un romanzo horror di Stephen King ed ennesima fiacca rappresentazione. Inspiegabile come i bellissimi romanzi dello scrittore non riescano ad avere la stessa resa a livello televisivo. Uno dei motivi lo si può ricercare nella durata ridotta del film, che penalizza chi è abituato alla ricchezza dei dettagli presenti nelle descrizioni su carta stampata. La storia è interessante e questo conferisce comunque una certa dignità all'opera. Da Kasdan era lecito aspettarsi qualcosa di più.

Almicione 23/04/17 01:10 - 764 commenti

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Di solito nei film si ravvisano poche idee; questo ne ha troppe. La prima parte intriga: quattro ragazzi con dei superpoteri in una casa isolata ti fanno dimenticare che Wikipedia riportava "horror"; l'arrivo del mistero ancora riesce a coinvolgere, però a poco a poco lo spettatore viene perso. Si è voluto mischiare un po' di cose, dall'umorismo al thriller, ma il risultato non premia. Un troppo breve cenno alla popolazione aliena, un ruolo marginale e inadatto per Freeman, un finale deludente... in sintesi, un'occasione sprecata.
MEMORABILE: La fuga di tutti gli animali.

Magerehein 28/07/22 12:38 - 1000 commenti

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Gruppo di simil - perdenti (dopotutto lo scrittore di partenza è il medesimo) si ritrova casualmente invischiato in un'invasione di parenti poveri di Alien (somigliano a enormi vagine dentate e vengono alla luce come qualcosa di innominabile) che da soli coprono l'opera di involontario ridicolo. Che ruolo avranno i Nostri in questo caos? La storia è tutta qui, dilatata in oltre due ore (troppo) prive di memorabilità (inclusa la CGI non ineccepibile). Freeman risulta sprecato, il colpo di scena finale è assai discutibile (difatti è inventato per l'occasione). Nel complesso scadente.
MEMORABILE: Come ti espello l'alieno.
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  • Discussione Raremirko • 5/01/14 23:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    A me L'acchiappasogni piacque, sia come libro, sia come film.

    Ti quoto, Mirko. Almeno per quanto riguarda il film, piacque molto anche a me (forse la parte militare con un Freeman sul modello kurtziano era la più debole)

    Ma nell'insieme apprezzai (la scena del cesso, i mostroni creati da Paul Jones e la regia non banale di Kasdan-la mente di uno dei protagonisti come una specie di magazzino stile biblioteca-se non ricordo male-)

    Un buon fantahorror con spizzichi della Cosa carpenteriana

    Purtroppo i ricordi sono molto flebili (lo vidi nel 2004)




    Già, ma altro che spizzichi, le derivazioni Carpenteriane sono molte.
  • Discussione Schramm • 5/01/14 23:36
    Scrivano - 7694 interventi
    ho ricordi troppo vaporosi del film, ma nel libro di carpenteriano, a parte l'ambientazione nevosa, c'è ben poco. se mai -in riferimento al verme-donnola- vengono maggiormente alla ribalta mnemonica titoli come alien
    Ultima modifica: 5/01/14 23:37 da Schramm
  • Discussione Raremirko • 5/01/14 23:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    E il film piacque anche a King, ricordo che lo disse negli extra del dvd
  • Discussione Schramm • 27/01/14 15:33
    Scrivano - 7694 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Per quanto riguarda il finale dell'Acchiappasogni (sia libro che film) io le braccia me le sono riattaccate il giorno dopo ;)

    finito, finalmente. onestamente pensavo chissà che, credevo peggio. come finale non è così male, quello del consacrato IT lo ricordo molto più improponibile e tirato via. il problemissimo dell'acchiappasogni è lo squilibrio ritmico che bussa rumorosamente ogni 50-100 pagine. è un libro troppo adiposo, probabilmente troppo al di sotto delle ambizioni del re, sofferente d'aritmia (e diciamocelo, anche troppo fotocopia de le creature del buio). ma tutto considerato la storia non è affatto malvagia e quando parte in quarta, si tratta di momenti alti, di ottima narrativa. le prime 150 pagine poi, restano in vetta tra le migliori cose mai sfornate dal re.

    cell è di gran lunga peggiore, lisey di gran lunga più inutile.
    Ultima modifica: 27/01/14 15:35 da Schramm
  • Discussione Greymouser • 28/01/14 20:46
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Greymouser ebbe a dire:
    Per quanto riguarda il finale dell'Acchiappasogni (sia libro che film) io le braccia me le sono riattaccate il giorno dopo ;)

    finito, finalmente. onestamente pensavo chissà che, credevo peggio. come finale non è così male, quello del consacrato IT lo ricordo molto più improponibile e tirato via. il problemissimo dell'acchiappasogni è lo squilibrio ritmico che bussa rumorosamente ogni 50-100 pagine. è un libro troppo adiposo, probabilmente troppo al di sotto delle ambizioni del re, sofferente d'aritmia (e diciamocelo, anche troppo fotocopia de le creature del buio). ma tutto considerato la storia non è affatto malvagia e quando parte in quarta, si tratta di momenti alti, di ottima narrativa. le prime 150 pagine poi, restano in vetta tra le migliori cose mai sfornate dal re.

    cell è di gran lunga peggiore, lisey di gran lunga più inutile.


    Vedi, il problema dell'ultimo King sta tutto nel pregresso del lettore. Per chi non ha letto nulla del Re, o ha letto poco, anche gli ultimi romanzi possono sembrare non male. Ma per chi, come me, ha letto tutto dall'inizio (e non è poco, perchè il nostro è stato assai prolifico) non si può evitare una costante sensazione di deja-vu e di autocitazionismo esasperato: stessi personaggi, stessi schemi narrativi, stessi meccanismi psicologici (sempre più stereotipati). Insomma, parere soggettivo, King mi sembra diventato uno scrittore che scrive all'infinito lo stesso copione.
  • Discussione Daniela • 29/01/14 09:59
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    stesse sensazioni di Greymouser.., King è uno scrittore che ho molto frequentato nel periodo onnivoro della mia vita di lettrice ma che da qualche anno a questa parte, essendo dovuta forzatamente diventare molto più selettiva, ho accantonato perché le ultime letture non mi avevano più a dato le emozioni di un tempo.
    Può darsi che ciò sia dovuto ad un cambiamento dei gusti personali, ma anche io come Grey ho l'impressione che rimesti nello stesso pentolone. E, peggio ancora, questa ripetitità nei temi e negli schemi narrativi mi ha portato a leggere con occhi diversi anche cose che pure mi erano molto piaciute all'epoca. Un esempio: quella precisione nel citare le marche dei prodotti che fino a qualche anno fa mi sembrava un modo per rendere più concreta e "materiale" la scrittura, ora mi sembra un vezzo pesante, un manierismo spesso incongruo rispetto a quanto narrato.
    Sei un uomo in una situazione disperata, nell'arco di poche ore devi rievocare per scritto eventi tragici, e ti metti ad annotare di che marca era lo snack sgranocchiato da tuo figlio? Il racconto è "La nebbia" nella raccolta "Scheletri", da cui Darabond ha tratto The Mist, lo snack veniva sgranocchiato all'interno del supermercato assediato da mostri...
    Ultima modifica: 29/01/14 10:04 da Daniela
  • Discussione Rebis • 29/01/14 10:46
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Condivido le impressioni di Gray e Daniela. Però bisogna dire che anche nel periodo d'oro c'era una netta distinzione tra opere di maniera, compilative e altre che viaggiavano ad alti livelli di scrittura ed emozione: senza scomodare gli esiti maggiori con i quali non c'è chiaramente confronto, una cosa era Le creature del buio e un'altra Pet Sematary, una cosa era L'incendiaria e un'altra Le notti di Salem. Sono tutti buoni libri, per carità, ma il King di maniera, che scrive un po' con il pilota automatico c'è sempre stato... e forse negli ultimi anni ha preso un po' troppo piede. L'ultimo suo romanzo che ho letto è stato La bambina che amava Tom Gordon, nulla che possa competere con cose tipo La zona morta o Misery ma quasi una boccata d'ossigeno rispetto all'infilata di romanzi modestissimi tipo: Cose preziose, Rose Madder, Insomnia, I vendicatori, Desperation. Poi, in ciascuno di questi singoli romanzi qualcosa da salvare c'è sempre, qualche momento in cui l'ispirazione si fa potente... ed è proprio grazie a questi sprazzi che continuo a pensare "I want to belive!" e ad azzannare il suo prossimo romanzo...
  • Discussione Schramm • 29/01/14 10:59
    Scrivano - 7694 interventi
    ragazzi, la critica che muovete a king circa il suo essere ripetitivo è applicabile a tutti gli scrittori, i registi, i pittori, i musicisti. tutti gli autori e gli artisti hanno sempre fatto e fanno SEMPRE la stessa cosa. anche quando sono animati da un polimorfismo esasperato che rende apparentemente differenti i lavori. anzi è soprattutto là che lo si nota. non si cambia, mai.

    c'è forse che ora si sa fin troppo bene cosa attendersi da lui, e come sia fatto questo cosa. ma in ogni caso è sempre capace di portarti dove non sai (leggere tutto è fatidico o al crepuscolo per credere)

    e poi non è nemmeno così vero che king è così infelicemente ripiegato su se stesso: avete avuto per le mani notte buia niente stelle, per dirne uno? è uno dei king più sopraffini di sempre. 22/11/63 ha una tenuta letteraria, narrativa, strutturale e descrittiva della madonna.

    @daniela, non solo nella vita reale durante gli avvenimenti drammatici o tragici è del tutto plausibile e possibile concentrarsi -per lo choc, ad esempio- su dettagli incongrui (e son dettagli che tanto più naturalmente riaffiorano nella narrazione), ma non capisco tecnicamente parlando il tuo revisionismo critico: parli di un racconto molto vecchio, di quelli appartenenti a un'epoca in cui simili espedienti, dany dixit, "erano un modo per rendere più concreta la scrittura". come possono ora, a posteriori, lo stile e l'approccio narrativo di allora essere di maniera, pedissequi, ricalcati? mi sembra paradossale. soprattutto, come tu stessa noti, è più una tua personale stanchezza che un problema dell'opera...
    Ultima modifica: 29/01/14 11:00 da Schramm
  • Discussione Daniela • 29/01/14 12:09
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Si Schramm, è possibile che sia un problema di stanchezza,oppure una di quelle crisi di rigetto, tipo quella che provo adesso alla vista di un kiwi dopo averne mangiati a quintali. Ma adesso, col senno di poi (col discutibilissimo senno di poi), noto cose che allora, alla prima lettura, non avevo notato, presa com'ero dall'oggetto del racconto.
    Per tornare all'esempio, è vero, come osservi, che "non solo nella vita reale durante gli avvenimenti drammatici o tragici è del tutto plausibile e possibile concentrarsi -per lo choc, ad esempio- su dettagli incongrui". Un dettaglio incongruo certo ci sta, come l'indicazione della marca può essere una nota di realismo, ma se in qualsiasi circostanza un personaggio non può bere una birra o fare uno spuntino senza che il lettore vengo edotto delle sue preferenze commerciali, beh questa cosa la avverto (ora, lo ammetto, non allora) come vezzo "marchio di fabbrica", modo per allungare il brodo.
    Succede in Misery? Forse si, ma manco me ne accorgo. Succede in Rose Madder? Uff, cavolo, qui non si finisce mai...
  • Discussione Schramm • 30/01/14 10:49
    Scrivano - 7694 interventi
    non so, andando a memoria a me non pare che king si dilunghi ellisianamente su marche e modelli di cibi e vestiari mangiati e indossati da ogni personaggio, dilungandosi gratuitamente in paragrafi su paragrafi fino allo stremo della sopportazione di chi legge. tutto sommato indicare una marca di birra o di scarpe al massimo gli prende un rigo e mezzo. in tal senso la mena molto più con le strofe delle canzoni, che spesso da epigrafe sembrano diventare l'anima di tutto il libro.
    certamente non è una marca di snack, a lettura terminata, che mi rimane dentro di un suo lavoro. a meno che non siano dettagli che determinano una situazione o un carattere. in un romanzo come ossessione (per me il miglior king di sempre), poi, i ritz col formaggio diventano addirittura funzionali all'inquadratura patologica del protagonista.

    comunque se è vero che due tre suoi libri dell'ultima cordata son sbagliati, è altresì vero che andrebbero anche considerati alla luce del nefasto incidente avuto. il che non li trasforma in ottimi romanzi, per carità, restano deboli o brutti, ma comunque coraggiosi e nemmeno così malvagi per chi affronta king la prima volta (e solo per aver continuato a scaldare i motori a onta di questo, beh, onore al merito..!!)
    Ultima modifica: 30/01/14 10:51 da Schramm