M.F.A. - Film (2017)

M.F.A.
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Titolo originale: M.F.A.
Anno: 2017
Genere: thriller (colore)
Note: M.F.A. sta per "Master of Fine Arts", il corso di studio frequentato dalla protagonista. Aka "MFA".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/10/17 DAL BENEMERITO DANIELA
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Capannelle 21/11/17 00:10 - 4412 commenti

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Almeno metà del film è Francesca Eastwood, magnetica col passare dei minuti e capace di caratterizzare uno sfondo narrativo non sempre virtuoso, un po' per lo stile di ripresa nervoso, un po' per la trama che nella seconda parte le concede troppa libertà d'azione. Ma lei si muove con sicurezza e ciò che le sta attorno risulta funzionale alla causa di un racconto che in fondo tiene, anche per qualche apprezzabile interiorizzazione della protagonista e per l'energica colonna sonora.

Daniela 30/10/17 13:31 - 12672 commenti

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Dopo essere stata stuprata da un compagno di corso, una studentessa d'arte scopre come in queste occasioni sia quasi impossibile ottenere giustizia ed allora... Rape and Revenge con gli interessi per un film che colpisce nella prima parte, sia per quanto mostrato che per la bravura di Francesca Eastwood - fisico minuto, volto particolare - nel rendere il dolore e lo smarrimento della vittima. Poi però si entra nella modalità "Dexter" e tutto diventa più forzato e banale, messa in scena compresa.

Herrkinski 6/11/17 04:51 - 8122 commenti

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Rape & revenge d'impianto abbastanza classico che si distingue, almeno nella prima parte, per una messinscena realistica e drammatica; la parte revenge è tutto sommato in linea con i classici del genere quindi pecca in originalità, pur restando discretamente credibile e mantenendo alta l'attenzione dello spettatore senza eccessi di splatter. Su tutto svettano più che altro la Eastwood, di una bellezza non comune e dalle doti recitative superiori alla media, nonché la bella Ost atmosferica, a cavallo tra post-rock, synth-pop e ambient-pop.
MEMORABILE: Lo stupro; Il finale.

Fedeerra 10/11/18 01:19 - 770 commenti

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Il film vorrebbe spogliarsi dalla retorica e dal sentimentalismo di genere per raccontarci un orrore viscido e drammatico. Non ci riesce e i passi falsi incombono: tra tutti il fastidioso parterre di personaggi maschili da catalogo di Abercrombie. Il finale resta forse l'unica cosa interessante, con una bella inquadratuta tanto amara quanto liberatoria. Bella ma dimenticabile Francesca Eastwood.

Schramm 28/08/19 18:11 - 3495 commenti

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Nell'arca di Noelle/no-elle finiscono a coppie di due i peggio animali da affogare nell'universale diluvio di sangue, inaugurando il Meat Too; messo sotto accusa, il todesengel spinge il proprio senso vendetico oltre ogni limite, un oltre in ambigua virtù del quale la Leite si permette un ampio e spavaldo passo di lato rispetto a tutto un genere a lungo rimasto un po' troppo succube del suo Zarchimandrita. Figlia di tanto reazionario padre, per la Eastwood più nulla resta da conservare fuor dal rigore estetico, e nel duopolio sessista a ingiuste leggi non restano che le più giuste disobbedienze.

Magerehein 13/12/23 09:39 - 1005 commenti

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L'odioso contesto qui mostrato non è affatto esagerato, ed è inoltre apprezzabile che la pellicola non sia troppo intrisa di fanatismi femministi (certe donne o ragazze da cui ci si attenderebbe supporto concreto non ne escono affatto bene). Dal momento in cui la protagonista decide di vendicarsi sul serio (con libertà d'azione che tende tra l'altro a farsi inverosimile strada facendo) si palesano però mancanza di inventiva e di gore, limitata capacità di esaltare le componenti più drammatiche e uno sviluppo in linea di massima senza picchi. La Eastwood se la cava dignitosamente.

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  • Discussione Schramm • 26/08/19 18:29
    Scrivano - 7694 interventi
    chissà, forse il caldo quest'anno mi sta spappolando gli emisferi ma a me è piaciuto più che abbastanza.

    l'ho trovato un ampio passo di lato rispetto alle solite ascisse e coordinate del rape and revenge che i reboot jenniferiani (sia di provenienza parazarchiana che della fargeatten land) non sono riusciti a fare. certo, è un continuo rimescolio di carte non nuove (da sotto accusa a gli uomini non possono essere violentati, da l'amour violé a oltre ogni limite passando per angelo della vendetta e la lista non si ferma qui..) ma è il modo in cui vengono usate per una mano di bestia, cappottando quasi la lagna del metoo, che è senz'altro molto interessante.