L'ultima consegna - Corto (2017)

Il duo registico Lombardi-Pinna innesta in un pregevole b/n (da cui il mezzo punto supplementare) un telefonico one-woman-show, dalle derive forse oniriche, forse metafisiche, forse psicotico-schizoidi-polanskiane, forse sponsorizzate da Beckett e Ionesco o forse un po’ di tutto questo. Gli è che il giochino, lungi dall’arrivare sorprendente e scombussolante come un colpo di maglio, non riesce a sfiorare un solo nervo e fa alzare spallucce, e l’impostatissima protagonista è zelante finché si vuole ma tutt’altro che sfavillante e credibile.

Strani problemi di incomprensione telefonica tra una ragazza e un corriere che le deve fare una consegna. Di per sé la lieve trama è arguta anche se non sbalorditiva. Ma a rendere davvero originale questo cortometraggio è semmai la realizzazione: un primissimo piano in b/n a camera fissa, che richiama fortemente la cinematografia anni 40, così come fanno il volto, il trucco e perfino la voce della protagonista (nonché la sua stessa impettita interpretazione). La dislocazione temporale è intrigante, in acuto legame con il plot. Buono.

Corto che lascia perplessi in senso buono. La "trama", se così si può chiamare, è quella di una donna in casa ad attendere un pacco. Ciò che segue è la ripresa fissa di una telefonata, comprese pause e silenzi. Sorprendono la realizzazione, un notevole b/n, l'interpretazione della protagonista e l'atmosfera indecifrabile che si crea in pochi minuti letteralmente con il nulla, senza voler dire nulla. Il pregio è di non assomigliare alle solite cose.