Ale e Franz hanno faticato più del previsto ad emergere: avvistati di quando in quando nei varietà satirici della seconda serata Rai, hanno fallito la grande occasione offerta da "Mai dire gol" senza riuscire, a differenza di Teocoli, Albanese, Aldo, Giovanni & Giacomo, a sfruttare il trampolino della Gialappa's. Si sono rifatti con "Zelig", il cabaret condotto da Bisio che ha sbancato l'Auditel, nel quale hanno trovato spazio i loro personaggi migliori: dai due sulla panchina ai gangster tutti da ridere Gin e Fizz. Naturale quindi che siano questi ad occupare gran parte dello show. In particolare i due lunghi sketch (quindici minuti ciascuno) sulla...Leggi tutto panchina la fanno da padroni, e si ride davvero. Le due caratterizzazioni (lo scemo rompiscatole e lo scontroso permaloso) si sposano a meraviglia, i testi sono ironicamente perfetti e i risultati esilaranti. Altrettanto si può dire per l'unico sketch (anche questo lungo più o meno una quindicina di minuti) di Gin e Fizz, con i due scatenati a giocare virtuosisticamente con i luoghi comuni e le frasi fatte del noir. Alcune battute sono strepitose e denotano una ricerca linguistica notevole associata a un non comune senso dell'umorismo. Il resto, con personaggi meno caratterizzati e gag non sempre felici (pur con qualche lodevole eccezione) sa più di riempitivo, così come non sono indimenticabili gli interludi musicali suonati con la fisarmonica dall'unico altro individuo (muto) presente sul set. Comici forse non troppo carismatici né originali, Ale e Franz andrebbero comunque valutati con meno superficialità. Lo meritano.
Zelig è un contenitore tv comico di grande successo, ma nella maggior parte dei casi non ha proposto veri artisti, ma semplici macchiette che lanciavano il loro tormentone di sicura presa sul pubblico. Ovviamente tra i tanti trascurabili è passato qualche artista vero: Raoul Cremona, Gioele Dix, l'ottimo Leonardo Manera e sicuramente anche Ale e Franz. Un duo che diverte sempre, che non sfrutta le solite battutte sulla regionalità o sulle donne, che ha dimostrato un certo spessore anche in altri programmi e film tv. Da vedere.
Trainando con cabarettaro portamento una selva di fredduracce che ti riconciliano con la morte (nemmeno le più insignificanti vignette de La Settimana Enigmistica arrivano a simili vette di nulla), i zeligari Ale & Franz sono homini faber del tracollo umoristico; in un lavoro 20.000° sotto lo zero della comicità, dipanano sketch da avanspettacolo della domenica pomeriggio senza nemmeno avere quel minimo di carisma, di presenza o di mattatorialità che li salverebbe in corner. Di peggio c'è solo il Bagaglino. Parafrasando il Nicheli di yuppiesiana memoria: "Siamo lontani, eh! Siamo scarsi!".
Tra i comici (e presunti tali) usciti da Zelig, Ale e Franz sono tra i meno appariscenti ma tra i più incisivi (in particolare Besentini), con un umorismo che rifugge da tormentoni e sguaiataggini e che si basa soprattutto su un botta e risposta fatto di battute spesso taglienti. Sono esemplari in questo senso gli sketch della panchina, mentre gli altri riprendono questo schema, ma con minor senso del ritmo e qualche evitabile puerilità.
MEMORABILE: Ale a Franz: “Sai cos’hai di bello tu? Che prima o poi muori”; Gli sketch della panchina.
Raccolta di battute senza un filo conduttore che vengono alternate ad assoli di fisarmonica del russo Denissenkov, molto belli ma totalmente avulsi dallo spettacolo di cabaret. Il livello dell'umorismo si mantiene piuttosto basso e si ride poco, anche perché molte delle gag sono riciclate dall'infinito serbatoio dell'avanspettacolo. Va meglio sul piano degli intermezzi musicali, che sono piuttosto godibili e occupano circa un terzo dello spettacolo, ma qui il pubblico paga il biglietto per ridere e non per assistere ad un concerto. Nel complesso piuttosto deludente.
Visto e rivisto periodicamente, questo spettacolo rimane il loro momento migliore. Gin e Fizz sono personaggi irresistibili, una mitragliata di battute nonsense atta a demolire le seriose figure di due presunti gangster. Poi c'è l'immancabile panchina, e qui c'era ancora una incredibile freschezza dei meccanismi. La parte più debole è forse quella dei vicini di casa, ma qualche sorriso scappa anche lì. Bella l'idea del fisarmonicista russo. Immancabile, per chi ama il duo.
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DiscussioneAlex75 • 18/09/18 17:07 Call center Davinotti - 709 interventi
Non so se sia il caso di includere nel cast anche il fisarmonicista Vladimir Denissenkov, dato che è presente sul palco e interagisce con Ale e Franz.
DiscussioneZender • 18/09/18 17:34 Capo scrivano - 47787 interventi