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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Jack the Giant Killer
Anno: 1962
Genere: fantastico (colore)
Regia: Nathan Juran
Note: Remake dell'omonimo "Jack the giant killer" (1925).
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Nathan Juran, regista di classici come A 30 MILIONI DI KM DALLA TERRA o IL SETTIMO VIAGGIO DI SINBAD, dirige un'altra favola a base di effetti speciali in stop-motion che però, in loro assenza, denota tutti i limiti di una storia modesta messa in scena senza la grandiosità necessaria. Cosicché, non essendo supportati da effetti curati come lo erano quelli del maestro Harry Harryhausen, i mostri e i giganti che affollano le scene risultano in gran maggioranza ridicoli pupazzoni di plastica o gomma che si muovono quasi sempre innaturalmente. Il divertimento...Leggi tutto insomma sta tutto qui, nel vedere fin dove ha il coraggio di spingersi il regista nel gettarci in faccia tutta la sua paccottiglia. E va detto che, senza vergogna, Juran imbandisce un finale da fare invidia alle folli scorribande giapponesi di Godzilla e Mothra: giganti bicefali, draghi alati e tentacolati, scontri epici che stimolano chiaramente la risata grassa... Juran non si ferma di fronte a nulla. E a questo punto cosa volete che conti la storia, che è quella del prode Jack (Kerwin Mathews), l'ammazzagiganti del titolo, lanciato sull'isola del megalomane Pendragon (Torin Thatcher) per liberare la bella principessa (Judi Meredith) dalle di lui grinfie? Accompagnato da uno gnomo che vive in una bottiglia e parla in rima (e che lo aiuterà con la magia nei frangenti più difficili), Jack arriva sull'isola e affronta di tutto (ma già in apertura di film aveva fatto fuori un gigante in pochi minuti). Un'avventura mitologica semplice, ingenua ma anche onesta, in fondo, povera nelle scenografie kitsch e nella fotografia ma consigliata ai fan del genere.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr. - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Puppigallo - Gravemente insufficiente!:
Flazich, Galerius
Un'avventura fantasy con draghi, streghe, gnomi, giganti e altre creature immaginarie. L'innamorato dovrà affrontare mille e più peripezie per salvare la sua amata caduta preda di un incantesimo effettuato dal perfido di turno. Gli effetti speciali si sprecano ma sono alquanto scadenti (soprattutto le animazioni in step one). La trama è veramente ridicola come lo sono i dialoghi. Il film, infine, poteva essere girato anche senza regista: non c'è un solo movimento di camera. Un lungo montaggio di scene statiche. Veramente infimo il risultato.
Super fumettone, oggi quasi inguardabile, che quando non annoia con i siparietti amorosi, o i dialoghi tappabuchi, schiera una serie di creature, una più pagliaccesca dell'altra. Le più risibili sono le streghe tricornute, con problemi di alito e sparafiamme, modello cartone animato. Ma a tallonarle ci sono anche, un gigante a due teste ossigenate e un rettile piovra da piegarsi dal ridere. Il super cattivo (Pendragon) assomiglia in modo impressionante al crudele Ming di Flash Gordon. Non consigliabile, a meno che non si sia grandi fan della stop motion, anche nelle forme più ridicole.
MEMORABILE: Il primo gigante (ancora passabile). Il vichingo mezzo ubriaco e lo gnomo in bottiglia. La corte di freak e scheletri appesi di Pendragon.
Film nato per sfruttare il clamoroso successo de Il 7° viaggio di Sinbad. Regista, protagonista e antagonista sono gli stessi, non a caso. Ma manca il "mago" Harryhausen, gli effetti speciali sono tremendi e la storia non cattura, non suggestiona. Ci si divide fra noia e imbarazzo, si ha l'impressione di guardare un vecchio Disney malriuscito. Pollice verso, senza esitazioni.
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