Il coraggio di Anna - Miniserie TV (1992)

Il film trasuda lusso da tutti i pori, strutturato come uno scontato romanzetto rosa destinato al pubblico femminile che s'identifica nell'eroina emancipata. Il cast è in gran parte sprecato; Ferzetti, Lovelock, Giordana hanno visto tempi migliori, la Poggi ha fatto di meglio in Al calar della sera, la Cenci qualche performance riuscita la ricava. Bellina (il figlio), conta meno di un soprammobile: grave mancanza, perché così il film è deficitario del rapporto madre-figlio, che andava maggiormente approfondito e valorizzato.

Nonostante la miriade di personaggi che affollano la vita della protagonista, la trama di questa miniserie in tre puntate si riduce a una scontata vicenda sentimentale che si adagia su strade già viste. Va leggermente meglio con la storia dell'azienda della Fenech, che funge da fil de rouge per gli amori della protagonista. Il senso di patinato alla Miliardi si va completamente a perdere con la classica fotografia televisiva piatta. In alcuni frangenti il contrasto tra doppiato e presa diretta è fastidioso.