Headshot - Film (2016)

Inizia con un'evasione dal carcere spettacolarmente insensata, prosegue sullo stesso tono, con una sceneggiatura mero pretesto per inanellare sparatorie e combattimenti violentissimi quanto improbabili, ripresi con maestria e interpretati da veri atleti. I due registi si ispirano palesemente al gallese Evans, senza avere lo stesso rigore e visione creativa, per cui spesso si sconfina nell'umorismo involontario. Come avviene per Tony Jaa, la presenza di Iko Uwais, volto di bimbo e fisico d'acciaio, giustifica comunque la visione da parte di chi ama il genere "botte da orbi", specie se orientali.

Ossa spezzate come Kit-kat, crani frantumati come vasi e occhi perforati col più inusuale armamentario, emoglobina ad aerosol, burrasche di proiettili e armi bianche in libertà a volontà, fendenti in ogni dove corporeo: si possono biasimare i Mo Bros di scrittura elusiva o tacciarli di evansite ma se questi sono i contraccolpi dei due Raid, ben vengano a plotoni: sarebbe malafede dire che il duo si fa cogliere a corto di idee coreografiche o che abbia noie al motore ritmico e scarso senso estetico. Quando action è sinonimo di beatitudine celeste e la splattertanz collirio d'oro fuso.