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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ennesima commedia nera con toni grotteschi per Danny DeVito, regista dallo stile ormai consolidato che però questa volta non riesce a essere divertente come vorrebbe. E non per colpa del soggetto che anzi, muovendosi nel campo dell'intrattenimento televisivo per bambini, ha dalla sua una certa originalità e sembra sulle prime essere il terreno ideale per innestare personaggi insoliti e simpatici; come Robin Williams ad esempio, che nella parte dell'animatore Rainbow Randolph stupisce subito mostrandoci il volto corrotto dello show business. Arrestato, sarà sostituito da colui che la rete pretende essere innanzitutto uno stinco di santo: Edward Norton è nel film uno che non solo “ci fa” ma “ci...Leggi tutto è”, insomma. E il suo rinoceronte fucsia, lo Smoochy del titolo, diventa subito il nuovo idolo dei bambini. A tentare di trascinarlo nel vizio ci proveranno in tanti, compreso lo stesso Williams ansioso di vendicarsi, ma i solidissimi principi di Sheldon/Smoochy non sembrano accettare compromessi, specie quando sono affiancati dall’abilità di un avvocato un po' losco (lo stesso DeVito). Una storia fondamentalmente per ragazzini, anche se DeVito inserisce qua e là spunti e scene più “adulti”; Williams diventa un pazzo invasato, troppo caricaturale per essere convincente e troppo ripetitivo nella sua volgarità programmatica, Norton è ugualmente bravo ma altrettanto inadeguato in un ruolo poco sfumato. E se la prima parte del film offre buoni spunti e qualche momento divertente, la seconda cede al grottesco che, movimentato da un montaggio spesso frastornante, si unisce a una zuccherosità di fondo fastidiosa e rende il tutto piuttosto noioso. Deludente.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Davvero notevole!:
Rambo90, Alexcinema - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Daniela, Puppigallo
Commedia con un cast di prestigio, stuzzicante sulla carta (racconta la lotta piena di colpi bassi fra due star di programmi tv per l'infanzia), gravemente compromessa da un finale sbrodolone che stona con le accentuazioni farsesche con cui sono presentati Norton (buono ai confini dell'idiozia) e soprattutto Williams (esagitato ed inutilmente chiassoso). Si poteva salvare se avesse spinto fino in fondo il pedale della cattiveria, come De Vito aveva dimostrato di saper fare con La guerra dei Roses. Così com'è, vedibile ma dimenticabile.
Mezza scemenza con gli attori principali alle prese con un copione sgangherato e qua e là semplicemente mal scritto. Il migliore resta l'astioso Williams, che odia a morte il contenuto del rinoceronte rosa (Norton) "Brutto rottinculo fucsia!". Subito dopo piazzo il killer drogato: "Pensavo ti fossi ripulito". E lui: "Sì, mi sono ripulito la metà dei papaveri dell'Asia". Poi vengono a ruota tutti gli altri, che più che incidere, fanno mucchio, ritagliandosi il loro spesso inutile spazio (anche Norton è abbastanza insignificante; e lo stesso vale per DeVito). Decisamente mediocre.
MEMORABILE: Il killer, mentre precipita, dice: "Non ho mai visto Venezia".
Un film secondo me molto sottovalutato, una commedia con tocchi neri (tipica del DeVito regista) riuscita e divertente in molte occasioni. Williams è superlativo e catalizza l'attenzione, ma anche Norton è bravo, alle prese con un personaggio diverso dai suoi soliti, così come il cast di contorno può contare su una brava Keener, lo stesso DeVito e una simpatica partecipazione di Vincent Schiavelli. Secondo me è un film davvero notevole.
Un Danny De Vito in pienissima forma sia come regista che come attore antagonista di una commedia brillante tendente al thriller, che mescola cinismo e ideali (a stelle e strisce ovviamente) in un mix violento ma godibile. Alcuni deficit negli interpreti: Robin Williams in un insolito ruolo di presunto cattivo poi redento, ma eccessivamente caricaturato e non doppiato dal suo abituale Carlo Valli. Dello stesso livello anche il personaggio di Edward Norton, esagerato nella sua idealizzazione. Tuttavia una gustosa black comedy per famiglie oggi impossibile da concepire.
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