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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

C'è un parco per animali rari e non, dalle parti di Atlanta: si chiama Eden e ospita un gran numero di specie a rischio estinzione. Non è Jurassic Park, insomma (citato nel film come ormai si fa sempre quando si tende ad avvicinarsi troppo a un'idea altrui), ma siamo da quelle parti lì. Quando nella clinica del posto alcune scimmiette sotto esperimento si trasformano in bestie assetate di sangue scappando dalle gabbie e ammazzando ferocemente quasi tutti i medici che le seguivano (all'unico sopravvissuto escon fuori dal petto in un secondo tempo squarciandolo nemmeno fossimo in ALIEN...Leggi tutto) siamo già in fase di diffusione dell'epidemia. Uno sparuto gruppo di visitatori, gli agenti di sicurezza e i lavoranti del posto si trovano in pratica alle prese con animali pronti ad attaccarli spietatamente. Cominciano un paio di giraffe dai movimenti alquanto rigidi: ruggiscono prendendo a capocciate le loro prossime vittime arrampicatesi sugli alberi come perfette esche. E allora dagli addosso, spara, mira al cervello, grida mentre le giraffe fan penzolare quei poveri ragazzi dalla bocca... Però un attimo, perché qui siamo già oltre la mezz'ora di film, una mezz'ora in cui non è successo praticamente nulla e che ha già lasciato intuire la povertà del copione nonché la scarsa resa del cast. Giusto Kim Nielsen, che nei panni della dottoressa Ellen Rogers ha il compito di gestire il parco, mostra un minimo di convinzione, specie nei suoi duetti con la piccola LaLa Nestor. Gli altri son la solita carne da macello variamente assortita pronta a esaurire i caricatori e fuggire intervallando le due cose con botta e risposta insulsi e vani tentativi di fuga, magari inseguiti dai leoni mentre guidano in jeep (animazioni in computergraphic che le corse di Kimba sembran più vicine alla realtà). La resa degli effetti è poveristica e le apparizioni degli animali “zombizzati” si limita a poche scene, nelle quali oltretutto il make up delle bestie si rivela pressoché inesistente; al punto che potremmo parlare semplicemente di animali feroci affamati senza dover tirar per forza in ballo strani virus. L'importante è comunque evitare che gli uccelli – si ritiene possano essere stati contaminati anch'essi - escano dalla grande voliera in cui stanno, perché poi contienila tu un'epidemia se quelli se ne volan via... Arriverà anche la polizia senza far molto, come poco fanno un po' tutti gli uomini in fuga, che preferiscono parlare dei loro problemi di socializzazione o comunicare via radio con la dottoressa che continua a ripetergli "occhio, lì siete in pericolo": l'unica idea un po' diversa per risolvere la questione viene alla bambina, la quale peraltro deve pure impegnarsi a combattere con il suo koala impagliato improvvisamente animatosi (qui si sconfina nella follia, ma perché farsi troppe domande...). Il finale alla voliera tra lingue di fuoco e uccelli che si librano incendiati nella notte ha un suo sinistro fascino, ma arriva troppo tardi: a livello di spettacolarità si è già raggiunto il nadir del genere. Allontanatevi, allontanatevi, non c'è niente da vedere...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/04/17 DAL DAVINOTTI
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Gabigol 7/12/17 15:57 - 571 commenti

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La presenza dell'Asylum richiede quasi il singolo pallino per contratto. E d'altronde non poteva che esser così, vista la pletora di decerebrati che fa di tutto per farsi mangiare da uno zoo completamente zombificato (si poteva sfruttare meglio l'idea). La CGI è pietosa, come anche i vari escamotage narrativi atti a isolare e rendere vulnerabili le vittime; va meglio sotto l'aspetto del body count, piuttosto corposo e capace di dare brio a una storia sbilenca sotto ogni aspetto possibile. Il finale è deludente, non all'altezza delle premesse feroci.
MEMORABILE: Le "vivaci" giraffe; Il koala imbalsamato; Lara Croft de' noantri che non fa niente di niente, ma ha le poppe; I leoni col teletrasporto.

Anthonyvm 9/07/19 22:12 - 5640 commenti

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Pessimo prodotto della Asylum che, nonostante il titolo e le premesse possano sembrare divertenti, di fatto è una noiosa accozzaglia di tutto ciò per cui la famigerata casa di produzione è tristemente nota. Saltano subito all'occhio gli effetti speciali in CG, improponibili sotto ogni aspetto: strappano qualche risata all'inizio, ma finiscono per stancare molto presto. I personaggi sono tanto irritanti (la bambina sopra tutti) che il tifo per gli "zoombi" è inevitabile. Un paio le scene memorabili per la loro bizzarria; per il resto sbadigli.
MEMORABILE: La scimmia zombi strappa gli occhi di una dottoressa; Il koala impagliato torna in vita; Un'aquila nidifica nelle interiora di una donna: surreale.

Mco 24/07/19 18:42 - 2324 commenti

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L'attacco animale dalla visuale Asylum: tutte le specie possono diventare una minaccia per l'uomo. Sebbene venga ribadito che è l'uomo il predatore per eccellenza nell'opus di Miller anche le splendide giraffe si trasformano in pericoli da evitare (e come mordono!). La tensione si mantiene a un buon livello, a partire dall'ottimo incipit con le scimmie arrabbiatissime, il digitale non annoia troppo e gli attori sono più che dignitosi. Il finale, poi, strizza l'occhio a sicuri seguiti. In sintesi un film divertente e anima... to!
MEMORABILE: Il gorilla Kifo che frantuma la testa di un addetto alla sicurezza; Le scimmie che volano letteralmente sulle loro vittime.

Pesten 16/08/19 09:26 - 786 commenti

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Dai film Asylum ci si aspetta quasi sempre ciò a cui si può assistere in questo film: trash clamoroso, dialoghi agghiaccianti ed effetti speciali fatti al C64. In questo Zoombies troviamo tutto questo e non dovremo far altro che lasciarci trasportare dal degrado cinematografico tipico di questa casa produttrice (e va inteso come complimento). Sappiamo a cosa andiamo incontro quando si tratta di Asylum, quindi ben venga anche il gorilla che fa vedere le suole delle scarpe dell'attore. Eroismo.
MEMORABILE: L'aquila che nidifica nel ventre squartato di un protagonista; Gli effetti al computer (inguardabili).

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  • Discussione Schramm • 30/04/17 16:02
    Scrivano - 7694 interventi
    a quanto pare per marcellino non c'è pane e non c'è vino. ma certo è che il titolo è molto bello.
  • Discussione Zender • 1/05/17 08:51
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Mi sa che la Asylum va avanti coi titoli ormai... Prima il titolo buono e che colpisca, il resto venga come venga conta meno. E' un po' quello che facevano in Troma, ricordo di aver letto. Ai festival portavano un catalogo con titoli fittizi per vedere su quale i compratori si indirizzavano e a quel punto giravano il film di quello.
    Ultima modifica: 1/05/17 08:54 da Zender