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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ben lontano dalla simpatica commedia di Vittorio De Sica omaggiata nel titolo (MADDALENA: ZERO IN CONDOTTA), ma anche - ed è molto più grave - da quello che almeno dal punto di vista squisitamente comico fu il miglior risultato del Nuti regista (e cioè CARUSO PASCOSKI), questo pseudo-seguito solo nominale riprende il personaggio dello psicanalista Caruso riproponendone una versione più seriosa (e non richiesta), abbandonando i rapporti conflittuali con le fidanzate per trasferirli sulla figlia (nella realtà figlia di un artista...Leggi tutto amico di Nuti). Purtroppo il Nuti più “maturo” conferma di aver del tutto perso la misura: rifiutando di ricercare l'effetto comico alla base del suo successo personale, l’attore toscano punta sommariamente sul confronto generazionale innestando scampoli di problematiche sociali (le baby gang) in una confusa struttura sceneggiativa in cui un paio di idee dovrebbero nelle intenzioni bastare a coprire l'intera durata: ovviamente non è così e il film risulta inevitabilmente sfilacciato, incongruente, “sfasato”, ricco di inutili equilibrismi registici che non possono non apparire gratuiti, fuori luogo. È avvilente constatare quanto Nuti si stia progressivamente allontanando da quello stile “lunare” ma allo stesso tempo divertente e godibile che ne caratterizzava gli esordi in favore di fallimentari incursioni nel cinema d'autore, una dimensione che il nostro padroneggia molto a fatica. Recitato male dai bambini, sopra le righe dagli altri (basti vedere cosa è costretta a fare Cecilia Dazzi nella parte dell'immancabile “infatuata” del protagonista); Platinette paziente travestito da suora fa rimpiangere i simpatici siparietti di CARUSO PASCOSKI.

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Galbo 1/01/08 20:47 - 12390 commenti

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Forse il punto più basso della carriera di Francesco Nuti è questa insulsa commedia che ha come tema centrale le difficoltà del rapporto padri-figli. Purtroppo il regista è chiaramente a disagio nello sviluppare la già debole trama ed il film annaspa confuso tra la commedia e i toni drammatici con più di un momento chiaramente riempitivo. Anche il cast (Nuti compreso) è alquanto debole.

Redeyes 18/08/08 14:40 - 2448 commenti

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Non fosse che il titolo è, fortemente e volontariamente, debitore della miglior pellicola del comico di Prato, si potrebbe anche non restarne appieno delusi; ma, visto il tutto e condizionati da quanto detto sopra, si deve ammettere che il Nuti si è, ormai, perso per strada. Qui nonostante una Cecilia Dazzi abbastanza in forma, per quanto diventi ben presto eccessiva, il film non scorre. Spiace ma ci si annoia, ed allora meglio passare oltre! Peccato.

Cangaceiro 4/07/09 13:38 - 982 commenti

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Caruso Pascoski è stato il miglior parto nutiano di sempre. Questo film ne è una rivisitazione matura, col protagonista alle prese con la problematica figlia adolescente. La storia si presta poco o nulla al riso ed è farcita da flashback e sequenze immaginarie per allungare un po' il brodo, a dimostrazione che le idee erano scarse quali/quantitativamente. Nuti non sembra neanche così irrimediabilmente stanco e demotivato anche se denota un netto calo artistico. La Dazzi è poco spontanea, in carcere c'è pure Remotti, che autocita il suo Freud morettiano.
MEMORABILE: L'unica vera gag del film: Nuti in auto cerca disastrosamente di uccidere un moscone usando un mazzo di fiori.

Puppigallo 5/12/09 08:48 - 5271 commenti

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Dopo il pessimo OcchioPinocchio era lecito aspettarsi che Nuti reimboccasse la strada giusta; e invece viene riproposta un'altra sciocchezza di rara pochezza con fastidiosi effetti luce, salti indietro nel tempo, filosofia spicciola, banalità assortite (i suoi ignobili pazienti, le beghe con la figlia da fucilare...) e un Nuti ormai alla deriva e prigioniero di se stesso. Tristemente pessimo.
MEMORABILE: Palloncini che scoppiano rievocano al protagonista i ricordi delle sue ex (ma perchè? Perchè!?); Tale padre, tale figlio (che intuizione "geniale").

Rambo90 2/11/10 15:46 - 7693 commenti

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Purtroppo con questo ultimo film da regista Nuti conferma di aver perso lo smalto di un tempo. La storia è buona, lui come attore funziona ma ci sono troppi momenti noiosi, troppi flashback che non vanno da nessuna parte e un generale senso di mancanza di vere idee. Si salvano alcune gag, la recitazione della bambina, della Dazzi e alcuni sfoghi del protagonista, ma nel complesso il grande attore toscano è fuori forma come regista.

Luchi78 20/09/12 14:41 - 1521 commenti

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Sicuramente parecchio al di sotto del Caruso Pascoski di padre polacco, ma non così male come lo si dipinge. La storia strizza l'occhio alla commedia più classica, dove il lato comico ed irriverente lascia il passo a qualche sentimentalismo in più e, a onor del vero, anche a qualche scelta poco azzeccata (Platinette che fa la suora transessuale???). Mancano dei comprimari all'altezza e se ne avverte il peso, la Dazzi è quasi una macchietta, mentre la Serafini è fin troppo freddina nel ruolo fondamentale della figlia.

Panza 28/03/14 18:14 - 1842 commenti

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Un po' sottotono rispetto al solito, ma questa ultima (per ora) regia di Nuti ha qualche freccia nella sua faretra. L'amore per la figlioletta da parte di Caruso, ad esempio, viene ben reso dalla recitazione di Nuti e le baby gang rimangono ancora fenomeno attuale. Marginalissimi la psicanalisi e il tema delle donne (la Dazzi sembra quasi una zavorra di cui non ci si può liberare). Si scade a volte nel banale ma il film, a scapito di alcuni difetti ha un suo perché. Flop al cinema, mentre i critici (Meneghetti e Morandini ci vanno giù pesante) ne calcarono i difetti.

Belfagor 11/05/14 14:28 - 2690 commenti

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Nuti riprende il personaggio di Caruso Pascoski per una commedia drammatica basata sulle incomprensioni fra genitori e figli. L'intento può anche essere valido, ma la realizzazione fa acqua da tutte le parti: le gag valide si contano sulle dita di una mano, la morale è composta da un paio di lezioncine spicciole, manca del tutto l'alchimia fra padre e figlia, i comprimari (inclusi la Dazzi e Remotti) aggiungono poco o nulla, quella che vorrebbe essere una maggiore maturità è solo una zavorra. Imbarazzante.
MEMORABILE: I palloncini che scoppiano (scena indubbiamente trash); Mazzo di fiori contro moscone.

Il ferrini 8/07/16 23:47 - 2357 commenti

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Il protagonista si chiama Lorenzo (come il bambino di Tutta colpa del paradiso) e di cognome fa Caruso (ovvio il riferimento a Pascoski), quasi Nuti avesse voluto fondere i suoi due lavori migliori. Purtroppo non ci va neanche lontano. Apprezzabile il tentativo di affrontare il fenomeno delle baby gang ma a parte le buone intenzioni c'è poco altro da ricordare, anzi c'è pure da dimenticare Platinette suora che vuol diventare papa (e alla fine ci riesce pure). Peccato, Io amo Andrea sarebbe stata una chiusa di classe.

Markus 21/09/20 13:34 - 3687 commenti

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Caruso, il protagonista del celeberrimo film del 1988, è ripreso da Francesco Nuti in chiave para-televisiva con le classiche paturnie del padre vedovo con figlia adolescente (la "prima volta" eccetera). Al di là dell'argomento, sempre degno d'analisi e per questo abusato da cinema e tv, si scorge ancora qualche tratto distintivo dell'attore/regista toscano ed è la sola ancora di salvezza di un film altrimenti piatto nei contenuti e malamente sviluppato.

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Cotola 21/09/20 23:47 - 9039 commenti

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Film che fallisce sotto ogni punto di vista. Il lato squisitamente comico è a dir poco scarso: si ride troppo di rado. Quello "impegnato" e "ambizioso" è ancora più fallace, soprattutto a causa di una sceneggiatura incapace di affrontare un tema serio come quello del rapporto padre-figlia e tutte le conseguenze del caso. Nuti non ha la preparazione per volare così in alto. Anche la regia è piuttosto scarsa e presenta degli inutili e quindi evitabili svolazzi stilistici. Infelice, e purtroppo inaspettato, commiato di Nuti al mondo del cinema.
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  • Curiosità Cangaceiro • 5/07/09 11:51
    Call center Davinotti - 739 interventi
    La colf di colore di casa Caruso è doppiata,con cadenza francese,da Rita Savagnone.
  • Discussione Panza • 28/03/14 18:08
    Contratto a progetto - 5197 interventi
    Quando mi sono accostato a questo "Caruso,zero in condotta" ero abbastanza impensierito e allo stesso intimorito dalla rappresaglia di giudizi che hanno stroncato questo film.

    In realtà si tratta di un film viziato da molti disprezzabili difetti ma assolutamente non da buttare via in toto. Il film innanzitutto approfondisce il rapporto con una ragazzina e non con una donna. Sì, questo tema viene approfondito solo marginalmente ed è affidato alle comparsate della Dazzi, punto debole del film. Il topòs dell'uomo che vedovo rinuncia alle donne per la sua unica priorità, un figlio, è consumatissimo ma ha ancora qualcosa da dire.

    L'argomento viene declinato in un ambito più particolare: quello delle baby gang, formate a volte da ragazzi spesso di famiglie "normali" che rapinano o fanno altre illegalità. Credo che agli albori del XXI secolo il fenomeno non fosse così estremizzato come adesso... Ma già Nuti, questo possiamo ammetterlo, con preveggenza quasi verniana dipinge questi gruppi di ragazzi abbastanza sregolati che cercano di sfuggire alle regole. In questo contesto la ragazza co-protagonista ben si sa destreggiare, peggio gli altri: con gli attori bambini si sa...

    La storia dello psicanalista di contro sembra quasi un pretestuoso aggancio al Caruso Pacoski che tanto fece successo (perché non mettere Novelli anche qui?). Il mestiere serve giusto per qualche gag di poco conto: tanti ricordano solo Platinette, ma è il momento più basso del film.

    Caruso si troverà insomma a che fare con le vicende della figlia destinate a complicarsi. Prima condanna la figlia duramente (nonostante un flashback - purtroppo a doppia velocità come nelle comiche - che in realtà conferma solo la linea del padre) e poi si trova in seria difficoltà (pure il film). Ecco il casino vero. La figlia lascia il gruppo per il fatto della pistola. Poi qui il tutto si impasticcia con il padre che si fa incarcerare con riconciliazione affrettatissima.

    Qualche bel momento: Caruso che gonfia un guanto di Parigi, quando tenta di scacciare una mosca, quando nasconde la portiere ammaccata della sua macchina. Musiche di Giovanni Nuti sempre tendenti sul moderno, tendenza degli ultimi anni: rimpiango il sax di Stregati...

    Regia sempre in preda alla sindrome della dolly (forse era peggio Io amo Andrea, film visto da pochissimi) ma almeno funzione all'eccessiva modernità che vuole ostentare il film. Ci era cascato anche Argento con Il cartaio: i videopoker, i computer, gli hacker... Questo "Caruso" (non capisco l'allusione a De Sica) è un filmettino che nell'essere troppo moderno (forse Nuti nell'insuccesso degli ultimi film pensava di essere sorpassato) e che sconta una sceneggiatura sfilacciata e raccogliticcia. Ma i cocci sono tenere...

    Molti difetti ma non mi sono annoiato.
  • Discussione Zender • 29/03/14 10:46
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Beh, contento che ti sia piaciuto. E' sempre bene che esistano pareri discordanti. Bel post.
  • Discussione Panza • 29/03/14 17:54
    Contratto a progetto - 5197 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh, contento che ti sia piaciuto. E' sempre bene che esistano pareri discordanti. Bel post.

    Grazie per avere letto il mio parere!