T2 Trainspotting - Film (2017)

T2 Trainspotting
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: T2 Trainspotting
Anno: 2017
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Trainspotting 2". Il film è liberamente ispirato dal romanzo "Porno" di Irvine Welsh. Sceneggiato da John Hodge, che aveva già curato lo script del primo film.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ripresa in tono minore di un cult generazionale, richiama in servizio l'intera squadra di vent'anni prima per dare un seguito alla fuga di Renton (McGregor), che aveva piantato in asso tutti per godersi da solo – se escludiamo un piccolo lascito a Spud - il frutto del "colpo". Quando si rifà vivo non poteva pensare di trovare i vecchi amici a fargli le feste. L'unico che ancora lo considera come un fratello è per l'appunto il buon Spud (Bremner), in bilico sul baratro tra il suicidio e una disintossicazione apparentemente impossibile. Ben diversa la situazione di Simon (Miller), che ha covato negli anni un odio feroce pronto ad esplodere....Leggi tutto Renton è però bravo a ripresentarsi con la faccia di bronzo di chi sa di aver sbagliato ed è pronto a riparare, facendo attenzione ad evitare solo la mina vagante Begbie (Carlyle), evaso di fresco e tornato in famiglia giusto in tempo per riconvertire il suo bravo figliolo al crimine. Edimburgo sta ancora lì coi suoi casermoni, Boyle si impegna nel riproporre la medesima formula estetica di allora curando al massimo l'inserimento delle musiche (l'inno di allora è però solo accennato, mai riproposto per intero), a spiazzare di tanto in tanto con inquadrature insolite, a introdurre qualche intervento grafico gradevole (bravi gli italiani a riprodurlo nella nostra lingua lavorando di fino al computer). Sulla bravura del cast non si discute (McGregor e Carlyle son nel frattempo divenuti star), sul talento di Boyle nemmeno, eppure il film non ha un briciolo della potenza devastante, della carica dirompente dell'originale. La droga esce di scena (se si esclude qualche crisi di Spud), la violenza quasi e ciò che resta è solo una pallida ombra della gloria che fu. D'altronde son passati vent'anni, era impensabile immaginare i nostri vitali e scatenati come nel '96. Fortunatamente i dialoghi sono ancora di livello, la componente malinconica aumenta, i momenti divertenti (seppur in netto calo) non mancano. E così, vitaminizzato comunque dalla cura Boyle, anche questo sequel procede piuttosto spedito seguendo le orme di "Porno", il libro da cui è tratto (ma la pornografia – a volerla chiamar così - si limita a coinvolgere la fase ricattatoria, con Simon che filma di nascosto importanti manager nei loro momenti "caldi" con amanti e prostitute per farsi poi pagare il silenzio). Succede tuttavia poco o nulla; al di là del riallacciamento dei rapporti tra i protagonisti (c'è in una piccola parte pure Diane/Kelly Macdonald, diventata nel frattempo avvocato), di una nuova truffa organizzata assieme a una ragazza bulgara (Nedyalkova), siamo soprattutto in presenza di una blanda riproposizione di atteggiamenti e abitudini di allora, con qualche flashback furbetto a rievocare i bei tempi. Il tutto si segue senza noia ma anche senza vero entusiasmo, come se si trattasse di un atto dovuto; un omaggio corretto, gradevole quanto in fin dei conti superfluo, chiuso da un'ultima scena visivamente di grande effetto destinata a lasciarci l'amaro in bocca per quello che questo T2 avrebbe potuto essere e non è.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/02/17 DAL DAVINOTTI
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Redeyes 26/02/17 16:07 - 2443 commenti

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Strap-on-izione, pardon trasposizione del libro welshiano, ma del Porno c'è solo lo strumento e un misero clip. Un boiled-Boyle gioca la carta nostalgia, delle fantastiche scelte di Renton resta una citazione e nulla più e poi solo furbetti rimandi. La reunion ci lascia con uno Spud ancor più triste, un Sick-boy ormai macchietta di se stesso e un Renton scocciato; il solo Begbie illumina la scena con un Carlyle in gran spolvero dopo le scialbe ultime performance. Il capolavoro che fu è un ricordo; poco marciume, poco Welsh. Peccato!

Almicione 28/02/17 23:44 - 764 commenti

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Il sequel di un cult, dopo vent'anni... mi aspettavo una delusione e invece sono rimasto sorpreso. I rimandi al primo film sono naturali e forse troppi, ma non si scende in banalità della trama e in buonismi tipici di Hollywood. I quattro personaggi sono praticamente rimasti gli stessi e si gioca tutto sull'aspetto nostalgico (cinematografico e non). Eccessivi gli effetti speciali dove non ce n'era bisogno, ma comunque apprezzabili i diversi spunti registici che rendono Boyle sempre sperimentale. Certo, se non si è apprezzato il primo...

Puppigallo 4/03/17 01:25 - 5258 commenti

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Non poteva certo essere rimasto molto succo di questi personaggi, già spremuti come limoni nel primo capitolo. E infatti la sensazione è che abbiano sparato quasi tutte le cartucce, specialmente i due protagonisti. Mentre, a sorpresa, l’allucinato Spud e lo psicopatico Franco finiscono per rappresentare la vera linfa vitale di questo ritorno, che non fa che confermare che ben poco, se non nulla, è cambiato, nonostante i vent’anni passati (una sorta di "Chi feccia è, feccia rimane"). Detto ciò, nel complesso non è male, anche se dà la sensazione di essere un po' fuori tempo massimo.
MEMORABILE: "Cosa aspetti a premere quel c... di pulsante?"; "Ho ucciso uno senza motivo, solo perché in quel momento pensavo a te e mi ha guardato storto".

Thedude94 4/03/17 02:43 - 1089 commenti

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Tutto sommato Danny Boyle non rovina con un sequel malvagio quella che è la storia dei personaggi, tanto amati nel primo titolo. Sono invecchiati, così come lo sono le droghe, le dipendenze, le passioni, le donne; ma ciò che Renton si chiede per tutta la durata è: "Siamo cambiati noi, come esseri umani? Siamo rimasti noi stessi in questi 20 anni?". Più o meno il leitmotiv è questo e perdura per la maggior parte del tempo, fino a cambiare verso la fine. Il tempo è la chiave di T2 e non ci saranno altri Spud, Sick o Begbie che potranno fermarlo.

Pinhead80 5/03/17 19:27 - 4719 commenti

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Vent'anni dopo le cose non sembrano essere cambiate molto, anche se il mondo attorno ai protagonisti ha continuato a girare vorticosamente. Tutto è stato sacrificato in nome del demone della dipendenza e gli affetti col tempo si sono corrosi sino a rappresentare vuoti impossibili da colmare. C'è chi si aggrappa al rancore e chi alle vecchie amicizie per dare un senso alla propria esistenza e tirare avanti lottando contro un passato che continua a centrifugare le menti.

Taxius 14/03/17 16:11 - 1656 commenti

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Pur non essendo ai livelli del film del 1996, T2 si dimostra una piacevole sorpresa. Meno crudo e ironico del primo; non bisogna infatti aspettarsi scene come quella della bambina o dell'overdose anche perché la trama è piuttosto diversa anche se, al contrario, i nostri quattro eroi sono rimasti praticamente gli stessi, solo invecchiati. Bellissima la fotografia, così come la colonna sonora. Tra i protagonisti il più interessante risulta essere il vendicativo Begbie (davvero cattivo), mentre delude un po' Sick Boy. Un sequel come si deve...

Ryo 15/03/17 00:38 - 2169 commenti

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Operazione riuscita. Creare un giusto e degno sequel di un film che segnò un epoca non era semplice, ma Danny Boyle - con il medesimo cast di 20 anni prima e trattando il testo di Welsh che ne rappresenta il seguito diretto - riesce a creare un'opera dalla regia impeccabile e stravagante, dal buon ritmo e con temi attuali che si ricollegano al primo capitolo, mai con effetti nostalgia forzatamente ricercati. Ottima la colonna sonora, che riprende anche il tema portante del primo film.
MEMORABILE: Begbie e i tentativi di indottrinare il figlio; I racconti di Spud; L'incontro fra Begbie e Mark.

Piero68 15/06/17 10:48 - 2955 commenti

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Operazione nostalgia per uno dei cult giovanili degli anni '90. Ma il tempo passa, le generazioni cambiano e questo secondo capitolo sembra quasi essere giunto oltre il tempo massimo. Meno male che la sceneggiatura riesce a trasportare i personaggi, pur mantenendoli uguali a loro stessi, in pieno terzo millennio buttandola sul "come siamo diventati 20 anni dopo". E l'operazione in parte funziona pure seppur piena zeppa di rimandi e immagini del primo capitolo. Merito del pur sempre bravo Boyle e di un quartetto di attori niente male.
MEMORABILE: La colonna sonora: magnifica del primo all'ultimo brano.

Paulaster 5/07/17 10:27 - 4389 commenti

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Per nostalgici. Il gruppo di balordi si trova dopo vent'anni coi suoi fardelli e, anche se si parla ancora di droga, non si affonda più nel tema. La fase iniziale con le varie riunioni sconta il copiare lo stile del capostipite, dando ritmo ma restando poco fluida. Poi il registro cambia e diventa un intrattenimento per quarantenni, con i propositi e i bei discorsi. Alla fine si lascia lo spiraglio per il T3, ma non sembra ci sia altro da dire. Boyle ha poche nuove idee e ripesca le mosse vincenti (musiche e fermi immagine) dell’originale.
MEMORABILE: Il discorso sul “Choose life”.

Didda23 7/08/17 14:10 - 2426 commenti

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Un film costruito soprattutto per i fan del capostipite che andranno in brodo di giuggiole per i continui richiami e citazioni. Abbandonata la forza seminale e dirompente del primo capitolo, questo sequel punta tutto sull'effetto nostalgia e sulla riflessione con i personaggi che invecchiati vedono i loro problemi aggiornati alle problematiche del nuovo millenio. Boyle sorprende costantemente per la voglia di sperimentare, inventandosi sequenze che sono pura gioia per gli occhi. Forse la sreittura non è brillantissima, ma poco importa.
MEMORABILE: Lo sguardo di Renton fra l'allucinato e il gioioso; I ricatti di Sick Boy; Gli scritti di Spud.

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Luke v.9. 10/08/17 00:13 - 12 commenti

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Venti anni dopo il mondo di Trainspotting ritorna. Mettere mano al seguito di una storia diventata cult è sempre rischioso e "Porno", il romanzo sequel del primo libro, non è seguito alla lettera. Ma da un punto di vista cinematografico questo film è tutto ciò che di meglio si poteva offrire per raccontare le vicende di Mark, Sick Boy, Spud e Begbie. L'amarezza e la disillusione del film del 1996 si sposta in modi diversi ai nostri giorni e il risultato è un grande esempio di ottimo cinema.

Il ferrini 13/11/17 00:06 - 2345 commenti

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Fra i tanti tardivi sequel tanto di moda; da Bridget a Zoolander passando addirittura per Deckard; le gesta di Renton e Spud appaiono le più interessanti. Certo non ha l'impatto dirompente del primo ma non vuole neanche averlo; anzi, il tema portante è proprio il declino, l'incedere impietoso del tempo e molte gag sono efficaci, a partire dalla prima in cui McGregor non corre più in mezzo a una strada ma su un tapis roulant, peraltro cadendo. Stesso dicasi per Franco, costretto al Viagra, o per la ribelle Macdonald ormai avvocata. Nostalgico.
MEMORABILE: L'improvvisazione al piano "No more Catholics".

Nando 11/01/18 03:11 - 3810 commenti

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Una pellicola dinamica che cerca, con grande impegno, di ricreare il tossico passato precedente. Certo, non è facile ma si nota un buon risultato. Ritmo elevato che non ammette pause, stessi interpreti e momenti dinamici. Molti ricordi del passato e situazioni che tornano. Validi i vecchi protagonisti, con un Carlyle troppo carico. Finale buonista con stazione bulgara.

Hackett 28/02/18 19:11 - 1865 commenti

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L'effetto nostalgia che la pellicola riesce a trasmettere a chi è abbastanza vecchio per aver vissuto l'uscita del capostipite è indubbio, anche se la nostalgia maggiore sembra averla proprio il regista che appare ansioso di tornare a vecchi discorsi e a una visionarietà divertita nella messa in scena della vicenda. I personaggi visibilmente invecchiati non aggiungono molto a quanto già fatto e detto e nemmeno il film riesce a farlo. Operazione commerciale? Forse un po', ma sentita e vissuta con trasporto da chi l'ha ideata.

Jandileida 13/07/18 08:21 - 1560 commenti

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D'accordo, non poteva e forse nemmeno doveva, essere come il primo, una pellicola ormai diventata un paradigma. Tuttavia l'operazione nostalgia messa in piedi da Boyle (comunque a suo agio dietro la mdp) appare veramente un tentativo abbastanza sbiadito di dire qualcosa quando forse da dire non c'era più nulla. Passi per i personaggi che ancora mantengono un certo fascino, ma la storia è decisamente anonima e anche un po' noiosa. Non giovano nemmeno i continui rimandi al passato, che paiono più che altro un modo per arrivare alle due ore di film. Superfluo.

Piovrone 27/03/21 01:05 - 34 commenti

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Le facce sono sempre giuste, restituiscono verosimilmente i segni delle mille battaglie combattute, con l'aiuto di musiche sempre sconquassanti. Sick Boy è il vero atout della pellicola, autentico punk del terzo millennio, mentre Veronica, sorprendente, è assai funzionale. La scena del quasi suicidio di Spud con esplosione di vomito sottovuoto lascia il segno, così come la veemenza di Franco. Un sequel che gioca su tavoli diversi rispetto all'originale, evitando un confronto improbo. Nella scena finale, col ritorno in cameretta, siamo dalle parti di Arancia meccanica.

Enzus79 28/09/21 19:48 - 2873 commenti

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Sequel di uno dei cult inglesi degli anni Novanta. Seppur non essendo dello stesso livello di quello, T2 non si può certo dire non riuscito. Sotto il profilo della trama c'è poco da rimarcare in positivo: sembra tutto forzato un po' scontato. Lo stile registico di Danny Boyle invece rimane di ottimo livello, così come la fotografia. Discreta la colonna sonora.

Cotola 31/05/22 23:52 - 9009 commenti

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Girare un seguito dopo vent'anni non deve essere cosa facile. Se poi lo si fa di un cult, dev'esserlo ancora di più. E così non ci si può meravigliare troppo se pellicola e sceneggiatura sono stanche, come lo sono d'altronde anche i suoi protagonisti. La storia è, infatti, un puro pretesto per questa reunion fuori tempo massimo che non riesce né a divertire né a coinvolgere più di tanto nemmeno gli amanti del primo film, che al massimo potranno provare qualche guizzo emozionale per i riferimenti al primo capitolo.

Minitina80 2/12/23 22:40 - 2980 commenti

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Sceglie uno stile crepuscolare e dimesso nei toni, a voler chiudere un cerchio aperto anni prima senza andare a cercare il clamore nell’eccesso. Non c’è molta sostanza, se non le vite spente del gruppo di protagonisti. Elemento che va a discapito della longevità, consentendo al film di essere visto una volta e basta, per nostalgia e poco più. Si sente la mancanza di quella follia dilagante che era linfa vitale, di cui si percepisce qualcosa appena nelle briciole dei fugaci flashback. Sorprende quel tocco malinconico che fa capolino ogni tanto.
MEMORABILE: Prima c’è stata l’occasione, poi c’è stato il tradimento.
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MUSICA:
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  • Musiche Redeyes • 27/02/17 14:52
    Formatore stagisti - 953 interventi
    Colonna Sonora


    1.Lust for Life – remix dei The Prodigy
    2.Shotgun Mouthwash – High Contrast
    3.Silk – Wolf Alice
    4.Get Up – Young Fathers
    5.Relax – Frankie Goes to Hollywood
    6.Eventually But (Spud’s Letter to Gail) – Underworld feat. Ewen Bremner
    7.Only God Knows – Young Fathers
    8.Dad’s Best Friend – The Rubberbandits
    9.Dreaming – Blondie
    10.Radio Ga Ga – Queen
    11.It's Like That – Run DMC e Jason Nevins
    12.(White Man) in Hammersmith Palais – The Clash
    13.Rain or Shine – Young Fathers
    14.Whitest Boy on the Beach – Fat White Family
    15.Slow Slippy – Underworld
  • Discussione Raremirko • 27/02/17 22:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me con 'ste continue T2, più che 'sto film, viene alla mente Terminator 2!
  • Discussione Zender • 28/02/17 08:41
    Capo scrivano - 47727 interventi
    In effetti penso ne fossero consci, i titolisti. Anche a me è venuto subito in mente Terminator...
  • Discussione Raremirko • 4/03/17 00:39
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In effetti penso ne fossero consci, i titolisti. Anche a me è venuto subito in mente Terminator...


    ;)
  • Discussione Raremirko • 25/10/19 22:15
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Partito con aspettative normali, devo ammettere che il film mi ha conquistato alla grande, come spesso mi accade riguardo Boyle; tutto davvero perfetto (attori fenomenali, musiche fantastiche, rimandi al primo film, script potente, regia e montaggio sopraffini, mai un attimo di noia).

    Una prosecuzione nella quale davvero fatico a trovare il minimo neo (evidentemente anche il romanzo di Welsh, che qui pure ha aiutato, poggia su basi più che solide); Boyle si riconferma una delle menti più in forma ed originali del secolo.
  • Discussione Raremirko • 25/10/19 22:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Oltre 29 i minuti di scene tagliate


    Fonte: extra del cofanetto 2 dvd Trainspotting 1-2