The believer - Film (2001)

The believer
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I ripensamenti, i dubbi, le atroci sofferenze interiori di un giovane ebreo (Ryan Gosling, davvero bravo) che deluso dalla propria religione si è trasformato in un neonazista fervente, ideologo e mano armata di un movimento che combatte gli ebrei. Henry Bean, sceneggiatore e regista, concepisce un film curioso, paradossale nella sua idea di base ma che grazie all'ottima e intensa performance di Gosling riesce a rendersi comunque credibile. I dissidi interiori che assalgono continuamente il protagonista e che non gli permettono, nonostante gli sforzi e una spiccata propensione, di abbracciare completamente il credo neonazista, sono il cardine attorno al quale ruota THE BELIEVER, popolato da...Leggi tutto fascisti intelligenti (Billy Zane e Theresa Russell) e skinhead superficiali quanto violenti. Non si può purtroppo non notare la ripetitività di fondo che non fa progredire abbastanza il film; l'arenarsi in superflue scene di contorno (le bravate, i ritrovi e le risse...), peraltro solo abbozzate, è il sintomo di un regista che pare perdere il senso e il filo del discorso, annebbiandolo ulteriormente con confusi flashback in bianco e nero. Peccato, perché quando a dominare sono i pensieri del protagonista, le sue arringhe che tratteggiano con bravura la personalità di un leader, accompagnate da uno sguardo penetrante e ambiguo, THE BELIEVER funziona, appassiona. Ma è frequente la sensazione di aver a che fare con tante buone intenzioni penalizzate da una regia di maniera, che non sa approfondire abbastanza l'insolito spunto iniziale. A tratti, comunque, c'è vera emozione.

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Marco79 23/04/08 12:39 - 12 commenti

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La teoria secondo cui il popolo ebraico ha tratto forza dall'odio che il mondo gli ha scagliato contro e l'immensa bravura di Gosling, sempre più realtà e meno promessa, fanno di questo film una piacevolissima sorpresa. Il protagonista, ebreo fortemente deluso dalla sua religione, vive un conflitto interiore avvicinandosi, ma non sposando completamente, le tesi neonaziste. Film interessante e coraggioso per il modo in cui affronta un tema decisamente tabù.

Herrkinski 13/07/08 22:42 - 8111 commenti

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Molto più interessante dell'orrendo American History X, questo film mette in scena una storia indubbiamente originale e controcorrente. Un ebreo che rifiuta la sua razza e diventa uno skinhead? Ebbene sì. Idea coraggiosa che trova adeguato riscontro nei buoni dialoghi e in una realizzazione sobria ma non priva di azione e parti emozionanti. Bravo e magnetico Gosling, interessanti le apparizioni di Zane e della Russell. Peccato che il finale scada un po' nel solito perbenismo e deluda le aspettative, comunque resta un buon film sul tema.

Maineng 18/07/08 18:56 - 100 commenti

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Film incentrato sui conflitti interiori di un ragazzo che, rifiutando astrazioni e dogmatismi religiosi, nega il suo essere Ebreo abbracciando la fede nazista. Il soggetto é buono anche se certe scene sembrano esageratamente "caricate", tipica caratteristica del cinema americano. Ryan Gosling é comunque bravissimo nel comunicare stati d'animo ed emozioni contrastanti; un ruolo, insomma, che interpreta magistralmente, soprattutto quando raggiunge la consapevolezza del suo essere e l'entità dei danni derivanti dalle sue scelte. Theresa Russell brava!
MEMORABILE: La visione del soldato nazista che uccide un bambino ebreo, nella quale il protagonista si riconosce.

Manulele81 16/08/08 19:33 - 83 commenti

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Forte e intrigante dramma socio-politico che segna l'esordio di un interessante regista americano che, raccontando la storia di un ebreo e dei suoi ideali nazisti fa un ritratto sicuro e convincente di un uomo e della sua lotta con la moralità: Bean mette sul tavolo molti temi importanti e sostanzialmente sa trattarli con intelligenza, ma scivola in un finale narrativamente zoppicamente e in trovate pseudo-stilistiche di dubbio gusto. Bravissimo Ryan Gosling.

Supercruel 19/11/08 02:09 - 498 commenti

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Il finale è censurabile e mina la solidità di un buon film, coraggioso nell'affrontare un argomento da scomunica. Tolto questo neo - ad ogni modo grosso come un macigno - è appagante immergersi nella vicenda di un ebreo che odia il suo popolo, lo rinnega e aderisce all'ideologia nazionalsocialista. Ottimi e affilati come un coltello i dialoghi, ben delineati i personaggi e ritmo che non cede mai il passo alla noia. Quel finale - purtroppo - puzza lontano chilometri come un imposizione... peccato. Comunque bello e interessante.

Greymouser 16/07/10 00:15 - 1458 commenti

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Un film singolare e coraggioso, che affronta il tema dell'antisemitismo da un'angolatura eccentrica e paradossale, senza preoccuparsi dei canoni "politically correct" che condizionano la gran parte delle opere analoghe. Qualche forzatura di troppo c'è, eccome, ma tutto sommato la sceneggiatura è sempre interessante, e il regista non ha paura di toccare qualche nervo scoperto. Assolutamente meritevole di visione.

Piero68 7/09/12 08:46 - 2957 commenti

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Non è un caso che il film abbia vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival cioè il miglior festival dedicato al cinema indipendente. Perchè questo Believer va davvero oltre ed è un vero e proprio pugno nello stomaco. Dimenticato il politicamente corretto, il regista Henry Bean, ebreo come il protagonista del film, confeziona un film al limite dell'antisemitismo. Perchè questa volta non è semplicemente uno scalmanato ignorante ad odiare gli ebrei, ma un ebreo stesso e colto. Enorme Gosling nel suo personaggio!

Homesick 25/01/13 18:50 - 5737 commenti

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La sintetica rassegna sui vari aspetti socio-culturali dell’ebraismo è foriera di stimolanti riflessioni su possibili derive superomistiche del fondamentalismo sionista, sebbene il dissidio interiore del protagonista venga esposto troppo frettolosamente. Bean abbraccia uno stile ruvido che aumenta l’estremo realismo del contesto – i pestaggi, le riunioni politiche – e con il giovane Ryan Gosling dimostra che i buoni attori ci sono anche oggi. Bella e perturbante la Phoenix.
MEMORABILE: La personale rilettura del sacrificio di Isacco.

Kaspar 18/04/14 01:02 - 15 commenti

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Film difficile sul tema dell'appartenenza, della ricerca d'identità e sull'odio come mezzo per costituirla. Il bravo Ryan Gosling, brillante e furioso ragazzo americano, ebreo nazista, allegoria di contraddizioni che riguardano tutti noi, si dibatte fra interrogativi esistenziali di natura sociale e religiosa, che identifica nella questione razziale. Nella sua frammentaria battaglia interiore giungerà a sfocarne tragicamente i confini. Contenuti e stile in contrasto per un film tuttavia da vedere e soprattutto da discutere.
MEMORABILE: Lo skinhead col Talled.

Pinhead80 28/11/14 19:03 - 4759 commenti

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L'antisemitismo visto dalla parte di un ebreo che vive un forte contrasto interiore sulle proprie origini. Gosling è l'anima del film. Le lunghe sequenze in cui il protagonista spiega le sue ragioni non annoiano mai e rendono ancora più credibile il personaggio. Un film per niente "semplice", che riesce a mostrare un argomento molto trattato in forma nuova.

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Ginestra 23/02/15 10:25 - 53 commenti

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Film incredibile per la difficoltà del tema e per la straordinaria capacità dell'attore di risultare perfino simpatico in un personaggio tanto odioso quanto geniale. I dialoghi in cui cerca di spiegare (da ebreo convertito al nazionalismo) la tesi a favore dello sterminio della razza ebraica è quasi convincente. Film che trasuda intelligenza e riesce a coinvolgere fino in fondo. Lo consiglio a chi è ebreo nel senso più profondo...
MEMORABILE: L'intervista con il giornalista del New Yorker per spiegare la tesi antisemita.

Pigro 31/05/20 10:30 - 9666 commenti

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Nella storia dell’ebreo antisemita non c’è solo l’indagine sui gruppi nazisti americani, ma anche l’affondo in una psicologia complessa in cui si esplorano i motivi di una contraddizione apparentemente solo individuale e in realtà globale (l’antisemitismo come parricidio della civiltà occidentale). Inoltre, c’è anche una complessa riflessione interna sulle questioni ebraiche non scontata: un dramma (non a caso di origine teatrale) che coinvolge più il pensiero critico che non la semplice indignazione. Molto interessante.

Bubobubo 30/12/20 01:59 - 1847 commenti

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Il noto andante che predica come l'ebreo sia il peggior nemico di sé stesso ha radici culturali profondissime: a fornirne una delle innumerevoli esemplificazioni c'è la vera storia di Dan Burros, qui sceneggiata con svariate libertà autoriali che, pur non smussandone le implicazioni più spinose, rischiano tuttavia di depotenziarne l'impatto. Non aiuta il montaggio, piuttosto pedestre e persino anticlimatico nel finale, pure apprezzabile per il definitivo incrinarsi emotivo del bravo Gosling. Non sempre accurata la scrittura dei personaggi secondari (non bene Curtis Zampf-Zane).

Piovrone 23/02/21 23:00 - 34 commenti

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Chi ama le nette e rassicuranti contrapposizioni rischia la crisi di nervi, con la visione di questa cruda pellicola. Non resta che tralasciare l'indagine sociologica per abbandonarsi alla storia, che vede un tormentato Gosling entrare e uscire nelle diadi lasciando sempre forti segni. Indispensabili le parentesi di primordiale violenza gruppale. Assai intrigante la tipa!

Myvincent 18/03/21 08:50 - 3741 commenti

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Il fenomeno "skin-head" negli U.S.A. ha qui modo di essere raccontato con una certa veridicità grazie al contributo attoriale di Ryan Gosling, piuttosto efficace nell'incarnare il giovane ossessionato da pensieri antisemiti. L'odio razziale si traduce, nel suo caso, in odio verso se stesso e le proprie origini. Un film non banale, ma che poteva essere un'occasione per dire qualcosa di più ancora e che invece si trasforma in una storia come tante ed è discontinuo nel ritmo.

Il ferrini 31/03/24 23:59 - 2358 commenti

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Film estremamente interessante, ben recitato, ben diretto e soprattutto ben scritto. Le ragioni espresse dal personaggio di Gosling, inequivocabilmente antisemite, sono sempre sorrette da una "logica" analitica e di certo da una profonda conoscenza della fede ebraica. Non è una storia di redenzione, ma piuttosto il percorso, travagliato e doloroso, di un ragazzo che si rende conto di odiare ciò che era e infine - per rinnegarlo - anche ciò che è diventato. L'interpretazione di Gosling è straordinaria: nonostante la giovane età dimostra già tutto il suo talento.
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  • Homevideo Xtron • 1/04/12 10:49
    Servizio caffè - 2149 interventi
    C'è il dvd Eagle che ha una durata di 1h38m18s

  • Discussione Raremirko • 22/01/14 00:12
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Film davvero eccellente che mi ha conquistato appieno; era da circa 8-9 anni che volevo vederlo.

    Abile, furbo, intelligente, è interessante soprattutto nel suo capovolgere i punti di vista (anche se forse sotto questo aspetto trasmette anche neutralità e/o eccessiva critica verso gli stessi ebrei, fatti abbastanza rischiosi).

    Ryan Gosling, Billy Zane, Theresa Russell e la Phoenix son tutti bravissimi, il ritmo è serratissimo, lo stile da semi cinema-veritè è molto indicato e, ciliegina sulla torta, il finale simbolico è riflessivo e, veramente, non so se sarebbe stato possibile finire in modo migliore (mi ricordo una scena simile in un Dylan dog, con scale infinite).

    Alla fine, sia politicamente, sia in senso religioso, il fanatismo non va mai bene.

    Qualche scena monca (tipo la rissa al locale), non nego del tutto il parere di chi dice che mezz'ora in più non avrebbe fatto male, ma il film è davvero ineccepibile.