Billy Lynn: Un giorno da eroe - Film (2016)

Billy Lynn: Un giorno da eroe
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'America ha bisogno di eroi, per giustificare agli occhi del suo popolo una guerra come quella combattuta in Iraq. E Billy Lynn (Alwyn) è perfetto, per il ruolo: ripreso da un video senza saperlo, accorre sul campo di battaglia muovendosi tra le pallottole nel disperato tentativo di salvare il suo sergente (Diesel) abbattuto. Non riuscirà nell'intento, ma quelle immagini faranno il giro dell'America trasformando Billy e la sua compagnia Bravo in modelli da seguire. Per porre l'accento sul valore dell'azione si decide anzi di spedire l'intera squadra a "mostrarsi" durante l'intervallo di un importante match di football, mentre sul palco si esibiscono le Destiny's Child di Beyoncé (siamo nel 2004...Leggi tutto e il concerto si verificò realmente). Per Billy e i suoi è in programma persino un film, ma non sono in pochi a reputare il tutto un insieme di patriottiche pagliacciate. Bisogna farle però, e così la Bravo si mette in viaggio, con il protagonista (e di conseguenza il regista, che sfrutta in più occasioni virtuosisticamente l'idea) che alterna il presente ai giorni in Iraq sovrapponendo inquadrature e situazioni analoghe per costruire interessanti paralleli. Una delle non molte trovate vincenti di un film che, ideato per essere tecnologicamente all'avanguardia (il primo girato a 120fps, perdipiù in 4K e 3D), procede senza mai individuare una vera traccia da seguire, continuando a rimbalzare dal passato al presente per evidenziare il conseguente spaesamento di Billy. Si dovrebbe cercare qualcosa di buono nelle considerazioni dei commilitoni, in quelle dei loro superiori che li accompagnano, forse nel rapporto inatteso con una bella cheerleader conosciuta prima dello show allo stadio, ma chi colpisce maggiormente sono l'imprenditore che organizza l'evento (cinico e ipocrita come da cliché ma forte del carisma di Steve Martin che lo interpreta), forse la sorella di Billy (che però si vede ben poco)... Perché l'addestramento in Iraq agli ordini di di un Vin Diesel qui anonimo può solo puntare a sfruttare l'indubbio mestiere di Ang Lee, che sa bene come muovere la mdp e che però non si concede chissà quali slanci innovativi nelle riprese, e per quanto la qualità si noti non c'è nulla che possa rendere memorabile alcuna scena. Si viaggia nello stesso grigiore che attanaglia Billy, certo non un diciottenne stupido ma che si mette al servizio di altri senza mai porsi una vera domanda sulla propria condizione (o forse facendolo solo quando sono gli altri a spingerlo in quella direzione, come quando gli chiedono cosa si provi ad uccidere un uomo), e si continua assommando scene scarsamente significative che affrontano blandamente il tema della "vicinanza" tra soldati al fronte o seguono zuffe nate senza un vero perché, come se tutto scivolasse addosso a un protagonista combattuto solo dalla tentazione di non tornare al fronte. L'impressione è che il soggetto poco si prestasse a grandi evoluzioni e che la sceneggiatura non abbia saputo oltrepassare il limite lasciando alla regia di risolvere l'impasse. Ma il bravo Ang Lee vi riesce solo a tratti e il film resta sospeso in un limbo magmatico proprio come quello in cui sembra nuotare Billy fin dall'inizio, con lo sguardo spesso assente, l'occhio sul telefonino per rispondere ai messaggi e la mente distratta dai ricordi di guerra.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/17 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/07/18
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Dusso 9/02/17 10:23 - 1566 commenti

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Non credo che il film otterrà molto successo né buone recensioni, ma a me non è dispiaciuto per nulla; nelle due orette che mi sono passate senza che mai mi annoiassi c'è un clima da teenmovie "serio" molto particolare. Il ritorno momentaneo di un giovane soldato (diventato un eroe per un video ripreso durante la guerra in Iraq) è il pretesto per raccontare la sua vicenda passata (in flashback) e attuale. Originale con qualche eccesso di troppo (penso alle zuffe con la security, l'ultima si poteva evitare...).

Daniela 11/07/17 09:55 - 12660 commenti

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Assunto allo status di eroe a causa di una ripresa video, un soldato impegnato sul fronte mediorientale viene coinvolto insieme alla sua squadra in un tour promozionale negli USA... Il film rende bene il disorientamento del giovane protagonista, fra impegni propagandistici sul filo dell'assurdo, disagi familiari e flashback in Iraq, ma non riesce ad evidenziare una chiave di lettura, oscillando fra dramma e satira con una ambiguità accentuata da certi inaspettati passaggi retorici sulla "fratellanza" sotto le armi. Film interessante, ma ideologicamente confuso, contraddittorio.
MEMORABILE: L'esibizione sul palco prima della partita; Il corpo a corpo con il soldato nemico dentro il tubo

Rambo90 13/03/18 01:42 - 7696 commenti

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Spaccato di provincia, riflessione sui traumi della guerra, sulla stessa necessità della guerra in Iraq, il tutto miscelato in un buon dramma di Ang Lee. Non troppo pesante, con un pizzico di ironia, piuttosto realistico, con personaggi ben caratterizzati e un ritmo lento ma non statico che non annoia mai. Alwyn e Hedlund guidano un buon cast, con un Martin inaspettatamente antipatico, Tucker che rifà se stesso con simpatia e Diesel in un ruolo che sembra fatto su sua misura. Non eccezionale, ma fa il suo dovere.

Piero68 23/10/17 11:35 - 2957 commenti

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E' incredibile coma Ang Lee riesca sempre a raccontare alla perfezione quella certa provincia americana a volte disagiata, a volte reazionaria, a volte sognatrice. E qui ci riesce anche meglio che in Brokeback Mountain. Sceglie come grimaldello la guerra in Iraq, ricordando soprattutto come gli USA abbiano sempre avuto una generazione in qualche conflitto. E lo fa nella maniera più intelligente possibile, sfoggiando un antimilitarismo talmente sottile da sembrare impercettibile. Buono il cast, su cui svettano Hedlund e, ovviamente, Alwyn.
MEMORABILE: Alla conferenza stampa Lynn immagina le risposte che vorrebbe sentir dire al sergente; Lynn racconta ai giocatori di football com'è uccidere un uomo.

Galbo 4/01/19 20:06 - 12392 commenti

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Un riluttante eroe di guerra viene esibito come un trofeo insieme ai suoi commilitoni in un tour nel nativo Texas. Ang Lee offre un ritratto della provincia americana e di un ragazzo come tanti reduce dalla guerra irachena. Il continuo rimando tra passato e presente è centrale nelle dinamiche del film ma la sceneggiatura mostra più di un limite e la lunghezza è eccessiva mentre va lodata la prova del cast nel quale si ritrova con piacere, benché in un piccolo ruolo, Steve Martin. Non male.

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