Killer shark - Film (1950)

Avventura in mare che fa perno su un titolo all'epoca originale e d'effetto per attrarre qualche spettatore in più. In realtà di squali se ne vedon ben pochi, nel film, e la storia è centrata sui viaggi in barca di Ted White (McDowall), il cui padre (Winters) è un cacciatore di squali abituato a trascorrere mesi in mare sulla sua “Sunrays”. I due si ritrovano dopo dodici anni di lontananza a Manzanillo, in Messico, quando Ted si prende una vacanza dai suoi studi negli States e, appena arrivato, viene invitato a bordo dal padre che gli spiega come il fegato di squalo si stia lì vendendo molto bene (hanno scoperto che contiene molta vitamina A). Dopo aver fatto conoscenza con Ramon, Joe e il...Leggi tutto cuoco di bordo che tutti chiamano "Maestro" (Galindo), il giovane parte col gruppo ritrovandosi però a contatto con un mondo che non conosce e si rende presto responsabile di un grave incidente: mentre è fuori su una piccola scialuppa con Ramon per recuperare un barilotto, finisce in mare. Ramon si tuffa per salvarlo e il padre prende un'altra barchetta per raggiungerli. Arrivano gli squali e il babbo spara col fucile, ma non basta e deve tuffarsi pure lui, finendo morsicato dai pescecani assieme a Ramon. Gravi ferite costringono i due a letto, col figlio che una volta a casa medita di tornare in mare con la "Sunrays" per riparare al danno e fare una buona pesca; ma la ciurma non ci sta e Ted deve ripiegare su un'equipaggio differente, che non conosce, pagandolo coi soldi che trova per lui la bella Maria (Luez), sorella di Ramon. Comincia una nuova avventura per mare che nasconderà molte insidie, perché i nuovi compagni di viaggio non sembrano accettare di buon grado la guida di uno sbarbatello che il mestiere proprio non lo conosce... Durante questo secondo viaggio si vedon le pinne di un branco di squali in lontananza, qualche esemplare che viene tratto a bordo e sventrato per inscatolarne il famoso fegato ma non molto altro, a conferma che i cari predatori son presenti giusto "per onor di firma". Durante l'attacco alle uniche due vittime ci si limita a inquadrare i poveretti mentre gridano di dolore appesi al bordo della barchetta mostrando due volte sott'acqua la stessa ripresa di uno squalo che in primo piano sale sanguinando verso l'alto (quasi certamente di repertorio e la seconda volta “specchiata” per non far capire che è la stessa). E' chiaro insomma come il film sia interessato ad altro: al rapporto padre/figlio, a quello tra Ted e Maria quando si tratta di risollevarsi da un momento critico e a lasciare un bel po' di spazio alla macchietta messicana del "Maestro", che appena può beve Tequila e si comporta da guascone con tutti. Più tesa la seconda parte col nuovo equipaggio, ma sono scaramucce da poco prima di una zuffa da bar finale patetica. Avventura d'altri tempi girata tra il porto e le uscite in mare, recitata, scritta e diretta svogliatamente limitandosi a seguire le regole del genere avventuroso e non potendo ricorrere ad alcun effetto speciale, con conseguente assenza di ogni possibile spettacolarizzazione. Spielberg e il capitano Quint sono ancora molto lontani...

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