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Dopo un inizio cupo, quasi cospirativo (ma è un clima che in parte si respira lungo tutto il film), in cui non si capisce bene che funzione abbiano le persone che in chiesa si presentano al battesimo di un bimbo per chiederne segretamente le foto a chi scatta, si comincia a capire come il centro della storia sia una banca del seme! La gestisce Tognazzi senior, la frequentano Tognazzi jr. e Lara Wendel, due giovani in bolletta che per "arrotondare" donano l'uno il proprio seme e l'altra... il proprio utero. E' chiaro che è soprattutto lei, al cui interno dovrà crescere per nove mesi un bimbo (figlio di Senta Berger e Roberto Vezzosi) la più coinvolta, ma lui, che di lei s'era innamorato (in fondo...Leggi tutto ricambiato), non sembra accettare così di buon grado la cosa. Chi se ne frega se c'è un contratto, lo si rompa, la vita è più importante! Laudadio confeziona una commedia dai toni soffusi, lenta e dall'atmosfera quasi misteriosa, con l'argomento legato alle madri surrogate, alla donazione del seme e alla genetica trattato obliquamente, nella penombra di una clinica che ricorda quelle al centro di oscuri esperimenti scientifici. Una scelta insolita, che cela un'ultima parte in cui il colpo di scena sembra rimescolare le carte lasciando molte perplessità e aprendo inquietanti interrogativi. Ugo Tognazzi è naturalmente il migliore, presenza secondaria ma catalizzante, che ancora riesce a instillare nella commedia sprazzi della cattiveria d'un tempo, tracce della commedia all'italiana che fu divertendo con ironia mista a immancabile cinismo. Anche Ricky comunque recita con personalità, dando al suo fotografo spiantato (a cui piazzano persino una cabina per le foto istantanee proprio davanti al negozio) belle sfumature malinconiche. Meno in parte la Wendel, grazioso viso meglio impiegato negli horror nostrani, giusto qualche posa per Senta Berger (la madre del figlio "fatto su misura") e per Antonello Fassari (amichevole barista che accenna più d'una volta quella "Ancora" che rappresenta tuttora il maggior successo del qui autore della colonna sonora Eduardo de Crescenzo). Un'opera insolita, "minore" come concezione eppure scritta con gusto e intelligenza, poco sorretta però da una regia che accentua la lunarità dei personaggi dimenticando di incidere anche in superficie con qualche gag in più e finendo spesso con l'afflosciarsi. Benvenuti è il guardiano/guida che ha un simpatico duetto con Tognazzi davanti all'affresco della Madonna nella cappella che quest'ultimo e la Wendel vanno a visitare: tre divertenti minuti che diventano di fatto un lungo monologo dell'ex Giancattivo impegnato a vendere foto e poster della Madonna ai due.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/12/16 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/04/17
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Markus 18/12/16 20:35 - 3682 commenti

I gusti di Markus

Banche del seme e figli in provetta per coppie che ovviamente non possono averli. Il tema è di quelli toccanti e seri, eppure bisogna dare atto a Laudadio di averlo trattato attraverso le maglie di una moderna favola giovane, come forse solo nella metà degli anni Ottanta poteva risultare credibile. La vicenda gira attorno alla figura-chiave di Ugo Tognazzi, ma in realtà i personaggi principali sono suo figlio Ricky (allora in una sorta di boom) e la bella Lara Wendel. Le note jazzistiche sinth di Eduardo De Crescenzo fanno da commento musicale.

Cotola 24/12/16 14:34 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

I temi sono molto seri ed importanti ed anche in anticipo sui tempi (uteri in affitto, madri surrogate e c'è anche un po' di spazio per l'eugenetica). I toni con cui vengono trattati sono a metà tra la commedia ed il "dramma" e vengono affrontati con pudore e sobrietà cercando di illustrare e capire i motivi e le ragioni di chi ricorre alle pratiche di cui si parla. Finale un po' troppo rabberciato, affrettato, improbabile ed ottimista ma visti i toni predominanti della pellicola ci può stare.

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