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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quanto è cambiato Almodóvar! Dai primi film incontenibili, pazzi, esagitati a questo HABLA CON ELLA c'è un abisso, un percorso che il regista divenuto famoso con quel piccolo gioiello che fu DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI ha seguito affinando sempre più lo stile e passando per la consacrazione di TUTTO SU MIA MADRE. Con PARLA CON LEI smussa definitivamente i toni, acquisisce una grazia quasi sublime che con l'aiuto anche di due interpreti perfetti come Javier Cámara (Benigno) e Dario Grandinetti (Marco) trasforma tutta la seconda parte del film...Leggi tutto in un confronto memorabile e struggente. Peccato che, per arrivarci, Almodóvar si perda inizialmente in un manierismo stucchevole destinato a deviare dal tema principale per presentarci con troppe scene superflue la situazione: Benigno è l'infermiere che si dedica anima e corpo ad Alicia, in coma da quattro anni; Marco è il compagno di Lydia, anche lei nello stesso ospedale e ugualmente in coma (pure se solo da un paio di mesi). I due si incontrano nella stanza e nasce un'amicizia; la personalità più complessa è quella di Benigno, che parla alla sua Alicia come fosse viva, vuole sposarla in coma e intanto è attratto dal carisma di Marco. Sentimenti ingarbugliati, storie d'amore impossibili ma condotte con un senso del realismo straordinario, che coinvolge e appassiona; tanto che tutto ciò che non appartiene al rapporto tra i due (quattro se si contano le rispettive “compagne” in coma) perde di interesse appesantendo inutilmente il film: noiosi e pretenziosi i flashback a teatro o ad ascoltare Caetano Veloso “live” in giardino, superflui i frammenti prolungati di film muti (con tanto di sogno “sessuofobo”) e le scene a scuola di danza. Un Almodóvar di classe, contenuto.

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Deepred89 6/05/07 13:54 - 3706 commenti

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Il miglior film di Almodovar. La storia parte lentamente ma arriva a toccare punte di intensità e commozione raramente eguagliate. La regia di Almodovar è raffinata e appassionante, gli attori sono straordinari e le musiche azzeccatissime. ALcune scene sono davvero indimenticabili. Da vedere assolutamente.

Galbo 8/12/07 20:28 - 12392 commenti

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Solo un grande artista come Pedro Almodovar poteva rendere credibile (e così sentimentalmente partecipato) un film come "Parla con lei". Il film presenta un intreccio assolutamente unico nel suo equilibrio tra amore e morte, passione erotica e sentimento, con una sceneggiatura sorprendente per equilibrio e senza (nonostante si corresse il rischio) il minimo accenno di volgarità. Ottimo il cast, specie Javier Camara.

Pigro 9/02/09 10:05 - 9666 commenti

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Un infermiere accudisce amorevolmente una donna in coma, che a un certo punto si scopre incinta. Gli sviluppi della storia, che assume via via toni grotteschi e iperbolici, sono imprevedibili, spiazzanti, sconcertanti. Almodovar ci risucchia con consueta bravura e follia camp nei paradossi dell'amore (inevitabilmente melodrammatico) e dell'esistenza, dipingendo figure estreme eppure semplici nella loro normale anormalità. Delizioso il filmino muto con l'uomo che sprofonda nella vagina. Da segnalare la suprema Pina Bausch che fa sé stessa.

Brainiac 13/07/09 13:50 - 1083 commenti

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L'unico film di Almodovar che mi abbia davvero entusiamato. Il talentuso (ma spesso caotico) regista iberico essicca il suo stile e si apre a squarci visionari solo in calibrati momenti (come il sogno "vaginale", che mi ha ricordato un glorioso racconto di Charles Bukowski, "Six inches", in cui un uomo rimpiccioliva fino ad entrare nel sesso femminile). Bravi gli attori, anch'essi diretti senza le logorroiche "nevrosi" tipiche dei suoi precedenti lavori. Paradossalmente nel film in cui cita il parlare, Almodovar dirige senza troppe chiacchiere.

Daniela 14/07/09 17:06 - 12662 commenti

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Infermiere innamorato di una giovane donna in coma, cui parla continuamente, come se lei potesse sentire le sue parole, consiglia lo stesso comportamente ad un uomo che assiste l'amante, una torera anch'essa in coma a seguito di un incidente. Nonostante la trama possa trarre in inganno, il film più pudico di Almodovar, certamente anche uno dei più riusciti. Il personaggio principale potrebbe (dovrebbe) disgustare ed invece risulta sorprendentemente tenero nella sua bizzarria. Attori tutti in parte, epilogo dolce nella sua malinconia.

Cotola 14/07/09 23:51 - 9043 commenti

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Meno celebrato del precedente Tutto su mia madre è un buon Almodovar che riesce a emozionare in maniera sincera e che indovina alcuni momenti particolarmente azzeccati come il sogno in cui il protagonista rimpicciolito immagina di "scalare" una donna. Con qualche caduta ma in ogni caso sobrio e decisamente riuscito.

Belfagor 13/03/10 09:41 - 2690 commenti

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Uno dei film più appassionanti di Almodovar, sicuramente il più equilibrato e composto. In altre mani il film sarebbe risultato grottesco o persino ripugnante, ma il regista iberico affronta il tema con una sensibilità unica, che non gli impedisce certo di inserire al momento giusto qualche geniale bizzarria (vedi la sequenza onirica). Per una volta, gli uomini non sono semplici comprimari, ma una componente essenziale della storia. Uso perfetto del colore, cast meraviglioso.
MEMORABILE: Il sogno pubico; "Niente è semplice nella vita."

Saintgifts 28/07/10 23:51 - 4098 commenti

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La bravura di Almodovar, che innegabilmente ci sa fare come regista, sta, in questo caso, nel far passare come accettabili, commoventi e magari anche comprensibili e giustificati, sentimenti di amore e di sesso che, se proposti nella loro cruda e nuda verità, risultano condannabili, come poi in effetti avviene "fortunatamente" nel film stesso. Parallelamente alle complesse relazioni sentimentali, omosessuali e eterosessuali, in un intreccio difficile da sondare (immagino come i pensieri di Almodovar stesso), c'è il discorso dello stato di coma.

Enzus79 19/12/10 21:08 - 2896 commenti

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Almodovar affronta tematiche tragiche come solo lui sa fare. La storia non cade mai nella noia, pur dilungandosi in qualche momento. Gli attori sono bravi (anche la figlia di Chaplin) e riescono a convincere e coinvolgere. Il talento di Almodovar non è acqua.

Pinhead80 10/08/11 18:56 - 4759 commenti

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Atipico film di Almodovar (ma non per bellezza) che vede come protagonista un infermiere che accudisce (con "amorevoli" cure) una giovane donna finita in coma. Da una parte si è travolti da un'ondata di sentimenti quali tenerezza e amore, dall'altra se ne esce profondamente incavolati (usando un eufemismo) visto ciò che si scopre in seguito. Tutto merito dell'autore che ancora una volta riesce a spremere il meglio dalla sceneggiatura, confezionando un'opera unica e davvero emozionante.

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Tyus23 20/08/11 00:01 - 220 commenti

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Ancora un tema difficile affrontato da Almodovar con i consueti stile e sensibilità. Più che la vicenda, sebbene ottimamente calibrata, a colpire sono i due personaggi protagonisti, ottimamente descritti senza cadere in banalità melodrammatiche nelle quali molti altri si sarebbero fatti risucchiare. Interessanti e personalissimi gli intermezzi musical-teatrali nonchè quello legato al cinema muto.

Nancy 13/12/11 02:35 - 774 commenti

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Pellicola toccante con un interessante sviluppo a rimandi temporali su più livelli di anteriorità rispetto alla vicenda iniziale. Quattro vite che s'intrecciano, quelle di "Marco y Lydia" e "Benigno y Alicia", che si completano e prendono senso solo vicendevolmente. Almodovar dirige con cura il cast (maschili i migliori) con un occhio di riguardo, al solito, alla sua terra, che rilegge a suo modo (si veda il mito del torear-qui trasposto in un inconsueto femminile) e una colonna sonora che è un omaggio al flamenco andaluso. Riflessivo e coraggioso.

Mickes2 16/01/12 14:51 - 1670 commenti

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Elegante e raffinato, ma non di maniera. Toccante ma asciutto al tempo stesso. Diretto quando serve e inaspettatamente sensibile e pudico nel tratteggiare una storia dalle molte sfumature. L'amore al centro di tutto, quello senza patina né filtri; i sentimenti come ancora di salvezza e motivo per andare avanti in una vita vuota e prevedibile. Il sapiente uso del mezzo permette all'autore spagnolo di miscelare temi piuttosto delicati senza cadere nel ridicolo oppure scivolare nel facile melodramma. Intenso, malinconico ed emozionante.

Capannelle 19/01/12 09:30 - 4411 commenti

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Un tocco di grazia, quello che Almodovar usa per condurre questo film, a tratti efficace, a tratti più sterile. Bella la figura di Benigno, l'infermiere che riesce a dare la misura del parlare, anche solo con lo sguardo, con un corpo inanimato. Meno azzeccati gli altri e parte dei dialoghi. Un buon film che lascia sicuramente qualcosa dentro ma che ogni tanto sembra languire con poco costrutto.

Paulaster 10/09/13 10:12 - 4419 commenti

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Almodóvar lascia perdere grossolane provocazioni e si dedica interamente a un percorso di delicatezza e amour fou. Trama che riesce a rappresentare situazioni al limite grazie all’uso sapiente della musica e a inquadrature curate e caste. Non impeccabili alcuni momenti temporali o piccole pause. Si riscontrano numerose scene splendide anche solo a livello creativo. I balletti di Pina Bausch e Cuccuruccù Paloma arricchiscono il piatto delle sensazioni.
MEMORABILE: Il flash dopo l’incornata.

Il ferrini 26/02/16 00:52 - 2358 commenti

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Film di rara eleganza e compostezza, trattandosi di Almodovar, che pur non rinunciando ad alcune sue tipiche estrosità affronta con grande intelligenza e maturità un argomento assai delicato. Cámara è in parte e offre una prova splendida, nonostante l'ingrato personaggio, il regista lo richiamerà dopo 12 anni per un ruolo brillante con risultati modesti. Notevoli le musiche, indimenticabile Caetano Veloso in "Cucurrucucu Paloma" e anche i balletti. Da vedere almeno una volta.

Lou 17/03/17 18:26 - 1121 commenti

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Uno dei film di Almodovar più delicati, pur in presenza di uno sviluppo narrativo come sempre molto particolare e ai limiti della realtà. La storia è curiosa e commovente, con al centro un infermiere omosessuale (l'ottimo Javier Camara) che arriva a mettere incinta la ragazza in coma che accudisce da tre anni. Le vicende seguiranno destini imprevedibili, con spazio anche per divagazioni d'autore, a testimonianza di un approccio più meditato e meno provocatorio.

Didda23 11/04/17 10:48 - 2426 commenti

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La qualità migliore di Almodóvar, evidente pure nella pellicola precedente, è quella di saper rendere credibili ed empatiche storie dai connotati borderline e ai limiti dell'assurdo. "Parla con lei" è un gran film soprattutto per la delicatezza dei toni e per la recitazione degli attori (specialmente Camara, in una delle prove migliori della sua carriera). La regia è elegante e dosa benissimo ogni componente, lasciando allo spettatore il giusto tempo per riflettere su ciò che sta osservando. Un film sull'amore e sull'amicizia senza giudizi morali ed etici.
MEMORABILE: Camara dallo psicologo; Il matrimonio che anticipa la corrida; La clinica.
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