Fantasmi da Marte - Film (2001)

Fantasmi da Marte
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Con GHOST OF MARS John Carpenter tocca il fondo (l'aveva sfiorato col remake inutile de IL VILLAGGIO DEI DANNATI per poi riprendersi con l’ottimo VAMPIRES): un action noiosissimo, interpretato con sufficienza dalla pur brava Natasha Henstridge (la stangona popputa dei due SPECIES che qui del suo corpo nulla mostra) e rovinato da comprimari deludenti come l’inespressivo Ice Cube. Siamo su Marte e come in ALIEN un gruppo di poliziotti capitanati dalla exploitation queen Pam Grier (ma si vede troppo poco) comincia a trovare una città...Leggi tutto abbandonata disseminata di cadaveri. Chi è l'assassino? Il solito virus che passa di corpo in corpo come nella più abusata delle idee fantaorrorifiche. In questo scarso esempio di action violento i buoni sono la coppia ladro (Ice Cube)/poliziotto (la Henstridge) con i loro scagnozzi, i cattivi un gruppo di ex minatori invasi dal virus che li porta a ficcarsi lame nella pelle e a decapitare i nemici (ci sono almeno un paio di decapitazioni assolutamente sconvolgenti, tra le migliori mai viste al cinema). Le due fazioni si scontreranno ripetutamente in zuffe estenuanti degne degli ultimi western di casa nostra, mentre le martellanti musiche di Carpenter stesso (tra le poche cose positive del film) esaltano l'azione. Scenografie da fantascienza di serie B, una fotografia ovviamente dominata dal rosso marziano, sceneggiatura e dialoghi aberranti (con un paio di gag riuscite, e basta!). Un cocktail indigesto che ci fa rimpiangere persino il Carpenter di GROSSO GUAIO A CHINATOWN. Da dimenticare.

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Caesars 2/04/07 08:35 - 3794 commenti

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Certo Carpenter è lontano mille miglia dai suoi capolavori ma questo film non è del tutto malaccio. Gli interpreti e alcuni dialoghi sono decisamente da dimenticare, ma la mano del regista si sente e lo spettacolo riesce a coinvolgere: al giorno d'oggi non è mica poco... Attendiamo comunque Carpenter a prove più degne del suo nome.

Mancho 2/04/07 23:05 - 28 commenti

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Sembrerebbe che Carpenter abbia tirato i remi in barca dopo tanti anni di gioielli (e qualche capolavoro assoluto) e che con Fantasmi da Marte si sia limitato a ripetere personaggi e storia ripresi di peso dai lavori precedenti. In parte è così, ma è anche vero che molti fattori completamente estranei al suo cinema si trovano in questo suo opus che dà tanto l'idea di un cerchio creativo che si chiude. La costruzione a flashback e a scatole cinesi, il forte personaggio femminile, il ritmo ipnotico da droga... Sottovalutato.

Undying 6/09/07 02:59 - 3807 commenti

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Spiace doverlo ammettere, perché è un film ambizioso e si nota, nella realizzazione tecnica, quanto Carpenter abbia profuso energie e convinzioni nel progetto. Nel film il regista omaggia il genere western (uno dei suoi preferiti), ma lo fa mediante l'utilizzo di una sfiancante serie di scontri a fuoco, intervallati dall'utilizzo di maestosi effetti speciali cadendo, in tal modo, nel conformismo tipico delle megaproduzioni americane. L'azione è frenetica, il ritmo di conseguenza è trafelato dall'uso - spesso improprio - di effetti speciali.

Sunchaser 30/09/08 16:28 - 127 commenti

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Il canovaccio da B-movie fantascientifico - genere in cui Carpenter ha dato il meglio di sè - fa sperare in un capolavoro, ma purtroppo "Fantasmi da Marte" non è che la brutta copia dei capolavori del regista. Diretto senza la necessaria ispirazione, è un fumettaccio d'azione con svogliati effetti speciali (vedi gli zombi che, colpiti in pieno da una granata, saltellano invece di esplodere) che ha la colpa di dare troppo spazio al pessimo Ice Cube per toglierlo alla bionda ed erotica Henstridge. Stranamente svogliato e disordinato.

Onion1973 3/01/09 16:49 - 163 commenti

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Non uno dei film migliori di Carpenter, ma sicuramente sopra la media e dignitosamente divertente. Spinto (con cognizione) verso il videogame è un'avventura spaziale/western in prima persona che gioca sulle personalità multiple senza troppi intellettualismi e con molta azione. L'estetica degli "aggressori", quasi supplizianti alla Clive Barker, è fascinosa, il cast ben amalgamato e convincente. La trama, pur essenziale c'è, ma in questo film non conta più di tanto. Non c'è né inizio né fine, come un videogame rigiocabile: un film giocattolo, appunto.
MEMORABILE: Il capo degli "invasati" che sprona la folla.

Brainiac 17/01/09 12:44 - 1083 commenti

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Dignitoso ritorno di Carpenter al Western tout court. I dialoghi sono però scadenti così come la scelta di alcuni interpreti (Ice Cube e Statham, il quale mi da sempre l'impressione di essere chiamato quando le produzioni non supportano l'ingaggio di Bruce Willis, non reggono botta). Eppure sono fascinosi gli esterni cartonati che rimandano, con una piacevole sensazione di Deja Vu, all'assalto ai treni cinematografici tipici dei primi anni del cinema americano. L'assedio (con qualche lungaggine) è diretto col solito rigore Fordiano. Buono, ma nulla più.
MEMORABILE: L'esercito di mostruosi trogloditi si prepara alla battaglia, accompagnato da un crescendo metal come colonna sonora.

Patrick78 16/01/09 10:14 - 357 commenti

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Carpenter aveva già detto tutto con Distretto 13 le brigate della morte, però lui ci riprova e sbaglia tutto. Solito film d'assedio fantascentifico, mal supportato da attori abbastanza scarsi (Statham su tutti), con effetti speciali al risparmio e scenografie di "cartapesta". Il regista di una volta sembra soltanto un lontano parente di questo Carpenter che non trova più ispirazione e inventiva, si ricicla e continua a peggiorarsi. Di solito dicono che il vino invecchiando diventi più buono, ma per quanto riguarda il buon John sembra proprio il contrario.

Galbo 19/01/09 06:05 - 12399 commenti

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Su una base fantascientifica, il grande regista John Carpenter si cimenta con un horror dai connotati decisamente western affrontando un'ennesima storia di non morti. Pur se a tratti piuttosto godibile, Fantasmi da Marte è decisamente lontano dai migliori lavori del regista americano, causa una sceneggiatura decisamente poco curata e risaputa ed effetti speciali non all'altezza. Vedibile grazie al "mestiere" del regista ma scontato.

Ciavazzaro 2/04/09 16:21 - 4770 commenti

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Non un capolavoro ma molto particolare. La scenografia è sfruttata in modo ottimale, tra gli attori vi sono alcuni interessanti caratteristi: la Forsyth, la Grier. Discreta tensione, realizzate in modo degno le scene d'azione. Sicuramente merita la visione.

Daniela 29/07/09 12:27 - 12670 commenti

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Versione fs del caposaldo Distretto 13 con riciclo di altri temi cari al regista, che vede zombi abbigliati da metallari all'assedio di un piccolo gruppo di soldati, retti da una solida disciplina matriarcale (elemento invece piuttosto inedito all'interno della sua filmografia, anche se una figura femminile forte c'era anche là). Opera minore, ma godibile, anche per la particolare struttura a flashback, col grosso difetto che nel ruolo di co-protagonista c'è Ice Cube, con il suo fisico a panzerotto, quando c'era il più tosto Statham nel cast
MEMORABILE: L'uscita di scena di Pam Grier

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Cotola 26/08/09 11:43 - 9052 commenti

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Massacrata dalla critica e snobbato dal pubblico (anche quello di genere), è sicuramente una pellicola minore nella filmografia carpenteriana, ma non è così brutta come molti l'hanno dipinta. Prendendo spunto qua e là da diversi film riesce a divertire abbastanza anche se mai ad avvincere in pieno. Indicato soprattutto agli "specialisti" che potrebbero gradirlo, gli altri non credo apprezzeranno.

Greymouser 26/03/10 12:14 - 1458 commenti

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Molto deludente per un regista da me amato, questo film sembra girato da un mestierante qualsiasi. Trama davvero esile e personaggi monodimensionali, piatta la scenografia monotona e monocromatica rosso Marte, da macchietta il cattivo della situazione. Brutto scivolone, davvero, sperando che sia solo episodico.

Inseminoid 27/12/09 20:53 - 32 commenti

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Film teorico: Carpenter lascia che lo spettatore capisca molto del set spartano in cui ha girato; vedasi a tal proposito i modellini del treno, lo spazio ridotto degli esterni. Quasi a voler far vedere quanto, a volte, un regista si deve arrabattare per fare un film di genere. È un film importante, ennesima coniugazione del western in ambito futuristico. Spiccano dei personaggi efficaci, pur interpretati da fieri attori di serie B come la protagonista e Ice Cube (ganzo il suo galeotto eroe).
MEMORABILE: Il verso dei ribelli di Marte: selvaggio e opprimente. Intraducibile.

Trivex 7/07/10 09:54 - 1744 commenti

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Alla fine il tema non era malaccio. C'è qualche buono spunto nelle scenografie, qualche traccia di dignitoso profilo tecnico, un saltuario ma avvertibile fascino da cineCult. Ma ci sono elementi insopportabili, primo fra tutti la recitazione, anzi i personaggi interpretati da Ice Cube e la sua amichetta. Per favore, ma quale malvagio spirito si deve essere impossessato del maestro, per indulgere in tali scelte? Questi Commando da quattro soldi, che sanno far bene la guerra, completano la rovina del peggior film di un grande regista. Triste, molto triste!

Piero68 1/09/10 08:47 - 2958 commenti

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Che dopo La cosa e 1997 Carpenter fosse diventato regista di b-movie si era già capito. Ma che arrivasse a toccare il fondo così è davvero inspiegabile. Una sceneggiatura davvero modesta fa da contraltare ad una regia anche peggiore se possibile. Caratterizzazioni al limite della caricatura e recitazioni inespressive dall'inizio alla fine. E sì che il metodo del racconto a flashback nei flashback poteva essere un ottimo spunto per tenere alta l'attenzione, ma la struttura narrativa si perde presto nella pochezza generale. Giustamente dimenticato.

Rambo90 2/09/10 20:53 - 7701 commenti

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Certo, da Carpenter mi aspettavo di più ma questo filmetto di fantascienza (che per spunto somiglia al suo Distretto 13) è divertente e ha il ritmo giusto. Nulla di particolarmente originale ma fa il suo dovere e si lascia vedere, anche grazie al cast in forma in cui spiccano un giovane Statham e Ice Cube. Sprecata invece Pam Grier (muore dopo pochi minuti).

Von Leppe 9/05/11 13:46 - 1262 commenti

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Nemmeno originale l'idea degli alieni che si impadroniscono dei corpi, di baviana memoria: qui si aggiungono il piercing (l'autolesinismo) che è una bella idea ma non spaccano l'obbiettivo come dovrebbero (visto il loro aspetto), non creano le sensazioni orrorifiche dovute. Anche le scene splatter sono poco incisive come le scenografie, abbastanza semplici, il cielo marziano è sempre nero sul deserto rosso. Gli attori, specie la protagonista, sono poco adatti, soprattutto nella parte di uno stanco commando di eroi. Un B movie del 2001.

Siregon 17/07/11 00:20 - 352 commenti

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Pessimo lavoro di Carpenter con un cast interessante, Ice Cube escluso, ma una sceneggiatura banale e ambientazioni squallide e poco curate. Molto più azzeccata come ambientazione marziana quella di Total Recall del grande Verhoeven. Budget risicato, ma questo non aveva mai limitato la creatività di Carpenter precedentemente, effetti tristi, ironia e critica sociale che volano davvero basso. Splatter, poco. Le musiche ricordano qua e là i migliori lavori del maestro ma annegano nell'impersonalità dell'opera. Noioso.

Lucius 9/11/11 21:05 - 3015 commenti

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Inferiore perfino a Fuga da Absolom, privo di un minimo di fotografia che si voglia considerare accettabile, con marziani che di marziani non han niente, neppure il ridicolo trucco con cui vengono rappresentati. Un guazzabuglio di sceneggiatura che mescola storie di anime erranti con presunti extraterrestri. Girato svogliatamente; si salva ben poco, forse solo la brava e bella protagonista alle prese con un circo di film.

Myvincent 11/12/11 13:31 - 3744 commenti

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Sul pianeta rosso un villaggio di minatori si trasforma in un ricettacolo di spietati e feroci personaggi assetati di sangue a causa di uno "spirito" liberato da un'antica rovina. John Carpenter voleva creare un'opera tutta azione e niente cervello e c'è riuscito senz'altro, con il suo stile high-class. Ne è uscito una sorta di strano miscuglio fra western e fantascienza.

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Modo 8/09/12 23:47 - 949 commenti

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Non mi è mai dispiaciuto. Visto al cinema a suo tempo e rivisto a casa con piacere. Trovo simpatica l'idea di una civiltà futura matriarcale (certo, tema sviluppato superficialmente) dove gli uomini sono solo scialbe pedine. La storia non sarà originale ma il ritmo è buono. Bel B-movie western, horror fantascientifico in cui lo splatter la fa da padrona. Sicuramente da rivalutare.

Arrapaho 22/07/13 20:03 - 18 commenti

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Il film riesce a intrattenere e divertire. Convincente il mix action-horror-fantascentifico, Meno le interpretazioni degli attori (tranne la Henstridge) e alcune battutine, per niente divertenti. Deludenti la battaglia finale, mentre il finale aperto non convince appieno. Non male.

Taxius 3/01/16 12:40 - 1656 commenti

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Carpenter fa un mix del suo Distretto 13 e del Dèmoni di Bava e ambienta il tutto su Marte; il risultato è un B-movie non molto riuscito. I motivi di questo insuccesso sono diversi: innanzitutto il basso budget che si nota soprattutto nella scarsisissima scenografia e poi la mancanza di originalità nella trama. Forse Carpenter ha girato troppo tardi questo film, lo avesse fatto 15 anni prima forse adesso si parlerebbe di cult. Gli appassionati del genere comunque non lo disprezzeranno.

Schramm 24/11/16 13:06 - 3495 commenti

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Chryse come crisi-crasi. Crisi di un genere da rivitalizzare via innesto western, dove altopiani di fordiano memento assumono gentilizio kubrickiano, e la protagonista è Ballard, nientemeno. Crasi di tutto se stesso, da Fog ai Woodoo, da cose del male alla ghost in the machine colpo di starter di tutto il suo agere. Perdoniamogli la propensione al rimasticar se stesso sbavando: sebbene non più aste per inquietudini, spaventi e ascendente, riflusso e nostalgia canaglia rendono ancora verde la sua valle, d’altronde verniciata di ombre rosse, presidiata da pimpanti attori che stanno al gioco inforcato.

Black hole 1/02/17 08:53 - 143 commenti

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Un film di fantascienza che cela sostanzialmente un horror spara-spara abbastanza prevedibile. Nonostante la costante guerriglia tra minatori posseduti da malvagie anime marziane e un’alleanza di comodo tra guardie e criminali non si toccano minimamente i livelli di Pitch black o di film analoghi. Anche il falso cattivo (Ice Cube) alla fine non è credibile, come non so lo sono buona parte degli attori (manca un "vero duro" nel cast). Carpenter ha fatto decisamente di meglio.

Faggi 6/03/17 15:44 - 1549 commenti

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Qualcosa di ancestrale, sepolto, innominabile e furioso oltre ogni misura dimora (forse da eoni) su Marte, il pianeta-archetipo dello scientifico fantasticato; quando questo qualcosa si sguinzaglia sono guai e comincia l'assedio. È questa, sintetizzando, la bella l'idea che sostiene il remake fantascientifico, dislocato e traslitterato, di Distretto 13. Muscolare, fitto d'azione, flirta col western, con l'estetica metallara (il finale) e dei B-movie. Niente per cui andare in estasi ma un buon intrattenimento, magari con pizza e birra.

Vito 26/03/17 06:45 - 695 commenti

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Sorta di remake su Marte del mitico Distretto 13 con Desolation Williams, versione blax di Napoleon Wilson, che si allea con i militari per fronteggiare le entità aliene che li assediano. Carpenter fa un incredibile mix di generi fondendo horror, thriller, sci-fi, western in 90 minuti di divertimento e azione. E innesta naturalmente la satira sociale con gli alieni che ricordano molto gli indiani d'America che si ribellano ai colonizzatori. Ottime le musiche, bella la fotografia e azzeccati gli effetti speciali splatter. Bravi anche gli attori.
MEMORABILE: "Tide's up. Time to stay alive!"

Minitina80 26/02/18 09:29 - 2984 commenti

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Carpenter ritorna sempre lì, a Un dollaro d’onore di Hawks, rifatto in chiave marziana e inserendo gli elementi tipici del suo cinema, ricordando così molto Distretto 13. Il film è votato all’azione più pura e manca quel clima claustrofobico e angosciante di altre sue opere, come La cosa. Non si può definire un film sbagliato perché Carpenter sa sempre come muoversi e sa perfettamente cosa dire, bisogna solo prestare bene attenzione. Paga dazio a causa del carisma non eccezionale degli attori, alcuni dei quali davvero poco esaltanti e trascinanti.

Kinodrop 29/11/20 20:14 - 2957 commenti

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Sin dalle prime battute si afferra il gap tra le intenzioni e il risultato, deludente quanto irritante, trattandosi per giunta di un regista di cult ultracelebrati. In un rosso marziano (ovviamente) una arruffata storia che mischia western, horror e sci-fi dentro una scenografia molto artigianale che sa più di cartone che di metallo e in cui gli effetti speciali, buttati là per far numero, non danno nessun brivido di alcun genere. Script e recitazione senza guizzi, assurdi scontri a fuoco a ripetizione e un finale "aperto" (ma per fortuna senza seguito). Da cestinare.

Rebis 30/08/21 17:50 - 2339 commenti

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Cuore puro da B-movie, tamarraggine a palate e compiaciute derive nel trash: l'approccio di Carpenter alla materia sci-fi è quello stesso di Dark Star, Essi vivono e Grosso guaio a Chinatown. Quasi un remake di Terrore nello spazio, aggiornato al cinema d'assedio e al post apocalittico di Mad Max e Castellari. Il casting non brilla e l'assenza di Kurt Russell è esiziale, ma il nostro inonda le immagini con le sferraglianti musiche degli Anthrax, sopperisce al budget limitato con (auto)citazionismo cinefilo e cattura l'attenzione con un montaggio ellittico e sregolato. Divertente.

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Teddy 19/05/23 11:24 - 830 commenti

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L’allestimento e il dipanarsi del racconto, strettamente legati al divertente e disordinato circolo dei B-movie, mira all’unificazione di due sottogeneri: fantascienza e splatter. L’impressione complessiva, però, è quella di un tentativo blando e inoffensivo che sembra l’equivalente cinematografico di una pessima serie tv. Cast notevolmente sottotono con una Grier messa lì a caso.
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  • Discussione Daniela • 25/11/16 20:04
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Faggi ebbe a dire:

    Nel cinema il realismo può avere diversi significati. Attiene anche alla coerenza interna (visiva) più che alla plausibilità; se ci sono evidenti esagerazioni, questo nulla toglie al fatto che le scene, se sono girate bene, siano coerenti con l'insieme di finzione, tanto da farle apparire, appunto, realistiche (verosimili) nella convenzione filmica. Dunque il reale in celluloide si può permettere di scavalcare il reale della quotidianità, per fortuna. Ed è questa una delle magie del cinema, quando è fatto bene.


    Concetto che condivido in toto, ma che non sarei mai riuscita ad esprimere in maniera tanto chiara e convincente.
  • Discussione Faggi • 26/11/16 15:50
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Grazie Daniela. Mi viene in mente un esempio (da un altro film, La mala ordina): quando Mario Adorf spacca a testate il parabrezza del furgone al quale si è avvinghiato... È tutta una esagerazione ai limiti dell'impossibile per un contesto realistico ma la scena (tutta la sequenza) è talmente ben girata da essere coerente e plausibile; quindi realistica nella convenzione filmica.
  • Discussione Poppo • 26/11/16 16:06
    Galoppino - 465 interventi
    Rimaniamo su Carpenter's Ghosts of Mars.

    Non capisco cosa ci sia di "poco plausibile" rispetto alla (presunta?) "plausibilità" di La Cosa o Essi Vivono, tanto per citare due massimi capolavori che rimangono nel campo della sci-fi, un po' horror, o molto ideologica, ma pur sempre sci-fi.
  • Discussione Daniela • 26/11/16 17:37
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Rimaniamo su Carpenter's Ghosts of Mars.

    Non capisco cosa ci sia di "poco plausibile" rispetto alla (presunta?) "plausibilità" di La Cosa o Essi Vivono, tanto per citare due massimi capolavori che rimangono nel campo della sci-fi, un po' horror, o molto ideologica, ma pur sempre sci-fi.


    Le argomentazioni sulla "implausibilità" si riferivano al fatto che il film è ambientato su Marte, a differenza dei "terrestri" La Cosa e Essi vivono. Poi certo sempre di fantascienza si tratta e quindi la sospensione dell'incredulità è più che d'obbligo e poi come già argomentato la plausibilità di questo o quel dettaglio va inquadrata nel contesto del racconto.

    Fantasmi su Marte non è certo uno dei capolavori di Carpenter, che fra l'altro è uno dei miei registi preferiti, però personalmente l'ho trovato divertente e molto "carpenteriano", apprezzando soprattutto l'idea del matriarcato (e qui nessuno arricci il naso: dopo tutto sono centinaia i film di fanta che dipingono il nostro ruolo ancillare anche fra secoli o millenni). Presa del racconto, non mi ricordo proprio di aver notato durante la visione le incongruenze riguardanti atmosfera e gravità marziane.

    X Faggi: scena formidabile quella che hai citato, la più adrenalitica di un film comunque notevolissimo. Ed è girata con tale maestria che letteralmente non lascia neppure il tempo a mettersi a pensare se sia verosimile o meno ;o)
  • Discussione Poppo • 27/11/16 14:25
    Galoppino - 465 interventi
    La cosiddetta “sospensione dell'incredulità” a mio parere è un'altra cosa: il respiratore attaccato alla giacchetta ce l'hanno (Ghosts of Mars), gli occhiali protettivi pure. Senza si hanno problemi di sopravvivenza? Probabilmente sì. Ma star li a guardare quante volte l'attore si ricorda di mettersi gli occhiali o di tirare dalla cannetta lo trovo ridicolo. Quando Mel viene abbandonata in esterno non ha nulla, però le danno una pasticca... . E' un errore di “messa in scena”? E' paradossale che si ragioni in questi termini perdendo di vista quel che poi conta maggiormente. C'è questa problematica data dall'atmosfera marziana. Bene. Viene pure spiegata. Basta, finisce lì. Bisognerebbe, credo, prestare attenzione ad altro.

    La sospensione d'incredulità è una dimensione tipica del racconto fantascientifico in cui non potendo risolvere una incongruenza sul piano logico e scientifico questa la si fa diventare “sistema” espressivo: extraterrestri che parlano la tua stessa lingua, che vestono, si muovono e ragionano attraverso la stessa logica/cultura. Star Trek si basa quasi tutto su questo tipo di “sospensione”. Ma paradossalmente si inventa il linguaggio e la cultura klingon, il traduttore universale, leggere varianti anatomiche al viso/cranio per identificare le razze aliene. Sono linguaggi espressivi che necessitano di sospensione della credulità ma che nel contempo ti fanno capire che “lo sappiamo” ergo ci chiedono di lavorare di fantasia come spettatori. Perché se ad ogni dialogo ci metto il “traduttore”, sai che palle alla fine!

    In Ghosts of Mars sono tutti terrestri trapiantati in loco, probabilmente nati lì da generazioni. Se ricordo bene non si menziona mai la Terra, sembra cioè non ci sia un legame col pianeta natio. Visto l'anno c'è da dire che la tecnologia è involuta ad un livello ridicolo. Si spara a proiettili, si usano ricetrasmittenti, si aprono serrature bloccate con la fiamma ossidrica, si lavora con pc che paiono il nostro attuale scarto che finisce in discarica. Sembra appunto la Terra del 2001. Invece nella finzione filmica è Marte nel 2176!

    Applicare la “sospensione” a scelte cinematografiche di tale genere, in un film del genere, e di un regista di questo genere, porta ad un inevitabile giudizio tendenzialmente negativo. C'è da chiedersi se non sia un fraintendimento critico. Questo in sintesi il mio dubbio iniziale a cui Schramm risponde dicendo, appunto, che altri film di Carpenter sono più “plausibili”.
  • Discussione Daniela • 27/11/16 15:59
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Poppo ebbe a dire:

    Applicare la “sospensione” a scelte cinematografiche di tale genere, in un film del genere, e di un regista di questo genere, porta ad un inevitabile giudizio tendenzialmente negativo.


    Perché negativo?
    La sospensione dell'incredulità consiste nella sospensione (più o meno consapevole)delle proprie facoltà critiche da parte dello spettatore allo scopo di godere di un'opera senza essere distratto dalle sue eventuali incongruenze
    In certi generi (ovviamente non in tutti), la sospensione dell'incredulità aiuta a calarsi dentro il film, vuol dire in altri termini lasciarsi trascinare dal racconto senza stare a chiedersi ogni momento: "ma dai, come è possibile?".
    Se il racconto funziona, la sua coerenza interna prevale su ogni considerazione di verosimiglianza, sia pure a posteriori.

    Inoltre, il film di Carpenter non ha alcuna pretesa di realismo, si pone proprio su un altro piano, quello immaginativo e/o onirico.
    Paradossalmente, sempre per restare nello stesso genere e sullo stesso pianeta, mi sono saltate più all'occhio certe incongruenze presenti in Sopravvissuto di Ridley Scott.
    Quisquilie insignificanti, se paragonate a mente fredda con quelle presenti nel film di Carpenter, ma che appunto si notano di più perché l'impianto del film di Scott vuole essere realistico, a differenza di quello di Carpenter.

    E'perché sono più che disposta a sospendere l'incredulità che mi appassiono nel vedere certi film, si tratti di vampiri marziani o action men monocoli in missione di salvataggio presidenziale ;o).
    Ultima modifica: 27/11/16 16:03 da Daniela
  • Discussione Poppo • 27/11/16 17:50
    Galoppino - 465 interventi
    E' negativa una qualsiasi decodifica arbitraria applicata allo scopo di dare una lettura critica di un film e dei suoi supposti contenuti.

    Ora l'errore può essere nella nostra lettura o in quella di qualcun altro.

    Qui si stava discutendo sulla "non plausibilità" e conseguente applicazione di "sospensione" in Ghosts of Mars, partendo da due appunti che Schramm ha citato da Imdb; quindi immaginiamo questo sia un approccio d'analisi abbastanza diffuso (fare la conta delle incongruenze intendo), che porta poi ad una critica negativa.

    Non sono errori di sceneggiatura o altro. Non sono scelte stilistiche che necessitano di "sospensione". Ma allora cosa sono e perché vengono evidenziate, per il solo gusto di enumerarle? Non credo.

    Io rimango dell'idea che siano espressioni simboliche che determinano un piano allegorico. In questo caso per me il film acquista un valore prima non decodificabile.

    (tornerò sull'argomento su un altro paio di film, dove magari riuscirò a spiegarmi meglio)
    Ultima modifica: 28/11/16 00:03 da Poppo
  • Discussione Faggi • 27/11/16 20:33
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    In Fantasmi da Marte il pianeta rosso è stato quasi del tutto terraformato, i personaggi si comportano di conseguenza; la convenzione filmica (a partire dallo script) non fa una piega e a suo modo è realistica. Con la giusta taratura di sospensione dell'incredulità, dunque, ci si può godere in tutta leggerezza il film.
  • Discussione Poppo • 28/11/16 00:15
    Galoppino - 465 interventi
    Faggi ebbe a dire:
    In Fantasmi da Marte il pianeta rosso è stato quasi del tutto terraformato, i personaggi si comportano di conseguenza;


    Vero. Viene anche spiegato nell'intro dalla voce off.

    La questione rimane aperta su come mai molti fan abbiano a cuore questo sport della ricerca dell'errore (blooper) in un film.
  • Discussione Buiomega71 • 13/03/20 20:54
    Consigliere - 26006 interventi
    E' mancato il "mago della luce" di John Carpenter, Gary B. Kibbe.