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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Jean-Jacques Annaud gira il film che avrebbe voluto fare Sergio Leone ma fallisce il colpo. ENEMY AT THE GATES in realtà comincia splendidamente, con l’arrivo a Stalingrado su barconi bombardati dagli aerei nazisti in una scena carica di tensione e che sembra promettere molto: perché lo scenario è insolito, freddo, ottimamente ricostruito e la messa in scena sontuosa. Sono venti minuti di grande cinema, che si possono equiparare al celebre incipit di SALVATE IL SOLDATO RYAN. Fino all'arrivo tra le truppe di Nikita Kruscev (Hoskins) si respira l'aria di una guerra condotta con la forza della disperazione....Leggi tutto Senza le armi, i mezzi per rispondere adeguatamente ai tedeschi. Poi tutto svanisce e Annaud si concentra sulla vita del soldato Vassili (Jude Law) perdendo di vista la drammaticità dell'evento per dare spazio a una guerra privata tra lui, eroe nazionale costruito dai media per galvanizzare le truppe in cerca di un idolo in cui credere e il cecchino nazista (Harris) venuto a Stalingrado apposta per farlo fuori. Così la tensione scema e c'è spazio per una storia d'amore che più posticcia non si può, con una Rachel Weisz odiosa e dialoghi aberranti. Se non ci fosse Ed Harris, superbo nel suo ruolo come spesso gli accade, potremmo pure fare a meno di continuare fino alla fine, visto che è tutto ampiamente prevedibile (compreso il forzatissimo happy end). A tratti c'è qualche momento di grande cinema, seppellito però sotto una valanga di assurdità e incongruenze ridicole. Anonime le musiche di James Horner.

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Galbo 20/12/07 15:58 - 12392 commenti

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Il nemico alle porte è uno dei pochi film sulla resistenza russa (di Stalingrado) all'assedio nazista. Il regista Annaud dirige efficacemente scene di battaglia girate senza risparmio di mezzi e adoperando un cast molto valido (con Jude Law e Ed Harris nelle parti principali). Il limite del film è l'eccessiva freddezza della narrazione derivante da una sceneggiatura stereotipata e senza i chiaroscuri necessari ad una vicenda del genere (il film schematizza troppo la distinzione tra buoni e cattivi). E' comunque visivamente efficace.

Mark 5/02/09 15:43 - 264 commenti

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L'effettistica digitale ha ormai il pregio-difetto di ingigantire la portata commerciale di ogni pellicola; sarà, ma questo film è davvero avvincente, forse perché l'angolazione del soldato sovietico fornita allo spettatore è così inedita da sorprendere senza suscitare ulteriori aspettative. La trama prende spunto da un espediente storico e lo infarcisce secondo la prassi romanzata ormai consueta. Il cast tuttavia riscatta ed eleva a livelli di puro interesse tutto il film. Due ore di ottimo cinema!

Belfagor 4/05/09 16:13 - 2690 commenti

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Il gigantesco scontro di Stalingrado è una materia poco trattata dal cinema e il film di Annaud ci mostra anche perché: è difficile realizzare un film su un simile argomento senza ricadere nei più triti luoghi comuni. Purtroppo, il regista s'impantana pienamente in essi, ad eccezione di una splendida battaglia iniziale e dell'insindacabile bravura di Ed Harris. Fra una banale storia d'amore e ingenui sofismi politici, viene quasi da chiedersi come quei soldati abbiano potuto sconfiggere i nazisti.
MEMORABILE: La battaglia nel primo quarto d'ora.

Daniela 3/08/09 14:21 - 12662 commenti

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Tema poco affrontato sugli schermi, questo del sanguinoso assedio di Stalingrado. E quella del modesto Annaud, nonostante la spettacolarità di talune scene corali, si può annoverare fra le occasioni in gran parte mancate, per la convenzionalità delle situazioni e la banalizzazione dei caratteri, evidenti in certe figure (come il commissario politico interpretato da Fiennes) e nel "duello" finale in stile western. Volenteroso Law, splendido il glaciale Harris, di cui sola presenza basta a rendere il personaggio più sfaccettato ed interessante.
MEMORABILE: La scena di battaglia iniziale

Capannelle 27/11/09 16:59 - 4411 commenti

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Annaud cerca di sfruttare alcuni temi forti di Salvate il soldato Ryan (la carneficina iniziale, la figura del cecchino) ma è costretto a guardare Spielberg col binocolo: non lesina dettagli cruenti ma angolazioni e montaggio sono appena discreti, niente a che vedere con l'altro film. Indovina il tema della disperazione russa (le fucilate ai propri soldati, la bieca propaganda) ma non riesce a conferirgli la giusta epica. Per fortuna c'è Harris... per il resto niente di nuovo dal fronte.

Cotola 26/11/09 23:49 - 9043 commenti

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È davvero un peccato che uno dei pochi film sulla battaglia di Stalingrado (evento decisivo della II guerra mondiale) sia stato messo nelle mani di Annaud che, oltre a riempire la pellicola di scene gratuitamente sensazionalistiche, la infarcisce anche di una melensa e patetica storia d'amore. Regia mediocre e sceneggiatura banale. Pochissima "Storia" e molta fiction. Un mezzo disastro.

Noir 20/02/10 17:51 - 24 commenti

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Dopo un buon inizio, il film purtroppo scivola in una romanzata storia d'amore a sfondo bellico. Perfetto nella parte Ed Harris mentre il protagonista Jude Law l'ho trovato piuttosto inespressivo. Insopportabile la Weisz. Alcune scene d'azione purtroppo rimandano ad eccessi tipici di un certo cinema americano. Musiche inadeguate.

Piero68 28/09/10 09:29 - 2957 commenti

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Tolto il primo quaro d'ora il film scivola lento ed inesorabile verso la noia mortale. Eppure spunti ce n'erano, visto che la storia del cecchino è anche vera. Ma Annaud preferisce privilegiare l'aspetto romanzato e sentimentale più che quello bellico e della sofferenza. Alla fine si salvano solo la fotografia e l'interpretazione di Ed Harris, che riesce a dare un'ottima fisicità al suo personaggio. Da quattro meno meno invece Law, che non solo non entra mai nella parte ma in alcune scene imbraccia il fucile come farebbe un bimbo al Luna Park.

Furetto60 14/02/13 11:57 - 1194 commenti

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Un inizio spettacolare e adrenalinico, che ricorda (mutatis mutandis) quello di Salvate il soldato Ryan, introduce a uno dei capitoli più drammatici dell’ultimo conflitto mondiale: l’assedio di Stalingrado. Liberamente tratto dalle reali vicende di un cecchino russo, il film si snoda tra duelli tra nemici dichiarati e non, mostrando l’ambiente di uomini destinati dissennatamente al macello, per i quali ogni giorno vissuto era un traguardo. Potrà sembrare in alcuni passi retorico, ma in quei giorni la retorica era merce reperibile in abbondanza. Interessante anche a visioni successive.
MEMORABILE: Seguite il compagno con il fucile. Quando il compagno muore, prendete il suo fucile.

Pigro 14/04/13 10:38 - 9666 commenti

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Sembra un’americanata sfornata negli anni 40, con la storia dell’eroe che combatte la sua guerra privata, assediato dal contro-eroe con cui duellare, dalla bella amata e dall’amico. È triste vedere come una grande occasione di raccontare la battaglia di Stalingrado sia ridotta a un fumettone ingiallito dalla retorica e privo di reale epicità, sia pure impreziosito da alcune scene di grande impatto spettacolare (inizio notevole) e da un ricercato verismo (il film vince il Premio Unghie Sporche). Deludente, in un crescendo di topoi imbarazzanti.

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Taglietti 1/01/14 20:19 - 51 commenti

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La storia portante sembra tratta da un'insipido romanzetto rosa; è presente un "doveroso" accenno alle note deportazioni e non poteva mancare il sacrificio dell'anima innocente, impersonata da un ragazzino. Tutto completato da un'inspiegabile, nel 2001, accesa propaganda anti bolscevica. La musica non coinvolge ma annoia. Belle le scene di battaglia, ma merita la visione unicamente per queste.

Saintgifts 14/05/15 09:41 - 4098 commenti

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Ci sono migliaia di morti, soldati che si trovano tra due fuochi (quello nemico e quello "amico") ma, come sempre accade, c'è bisogno del simbolo, dell'eroe, di colui da seguire come la stella che brilla e che porterà alla vittoria. Chi farà conoscere costui? Guarda caso la stampa. Si può leggere molto di come funzionavano e di come funzionano le cose in questo mondo, nel film di Annaud. Film non perfetto (ci sono diversi tempi morti) ma interessante e con buoni interpreti. Il personaggio di Harris simboleggia bene quello che fu il nazismo.
MEMORABILE: La fontana con il girotondo dei bambini, in mezzo al massacro.

Homesick 20/03/16 13:21 - 5737 commenti

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Nessuna particolare tensione emotiva, ma scioltezza registica nell'illustrare un fatto storico - la battaglia di Stalingrado che vide lo scontro tra due spietati regimi totalitari, ovvero la Germania di Hitler e la Russia di Stalin - conferendogli la necessaria spettacolarità. Come una vecchia star hollywoodiana, Ed Harris tiene la scena in modo sobrio con la massima espressività; la bellissima Rachel Weisz affronta il ruolo con decisione e rompe la violenza del contesto bellico lasciando intravedere il suo eburneo fondoschiena.
MEMORABILE: Lo scontro a distanza tra il russo e il tedesco.

Almanot 29/12/16 14:36 - 39 commenti

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Il duello fra cecchini rappresenta naturalmente il clou della storia, ma in mezzo ci sono il clima della battaglia per Stalingrado, la ferocia tedesca e l'orgoglio russo. All'inizio e alla fine del film, nelle scene di battaglia e di evacuazione, i toni si fanno grandiosi, pieni di afflato epico, mentre la propaganda rappresenta un funzionale riempitivo degli intermezzi. Il racconto di Perlman/Koulikov e le tensioni in campo sovietico evitano che l'insieme assuma tinte manichee. Grande Harris.

Nicola81 9/01/17 10:38 - 2857 commenti

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Tecnicamente ineccepibile, ma dopo gli splendidi 20' iniziali Annaud si focalizza sui singoli a discapito della storia, inserendo anche una melensa sottotrama sentimentale di cui non si sentiva affatto l'esigenza. Il sospetto è che lo abbia fatto per evitare di esaltare troppo l'Unione Sovietica. Peccato, perché da un evento epocale come la battaglia di Stalingrado si poteva tirar fuori un filmone e forse il nostro Sergio Leone ci sarebbe riuscito... Law fuori parte, discreta la Weisz, perfetto Harris. Musiche retoriche e un po' invadenti.

Lythops 12/06/17 19:00 - 1019 commenti

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Chi lo sa, forse Annaud aveva saputo che Leone accarezzava l'idea di un film sulle vicende di Stalingrado e avrà voluto dire la sua. Il risultato è un film di guerra come tanti, girato con l'intento di creare una certa tensione emotiva proponendo la figura del cecchino implacabile e del suo cacciatore; ma non va oltre, anzi la sensazione di trovarsi di fronte a un corretto prodotto cinetelevisivo è costante. Non basta un Harris davvero grande a fare un film appassionante e partecipato. Tollerabile.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 1/08/11 01:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 24/08/2011 per Eagle Pictures:



    DATI TECNICI

    * Formato video 1,78:1 Letter Box 1080p
    * Formato audio 2.0 Surround Dolby Digital: Italiano Inglese
    5.1 DTS HD: Italiano
    * Sottotitoli Italiano non udenti
    * Extra Sovracopertina (slipcase) in cartoncino con effetti cromatici
    Copertina interna con artwork originale.