I figli della notte - Film (2016)

I figli della notte
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Anno: 2016
Genere: drammatico (colore)
Note: Presentato in concorso al XXXIV Torino Film Festival.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/11/16 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 24/11/16 14:01 - 9009 commenti

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Ambientato in un esclusivo collegio maschile, il film presenta il solito percorso di (de)formazione umana e professionale. La storia infatti non rifugge i luoghi comuni (nonnismo, omertà e amicizia) del genere e in più ha anche qualche ripetizione di troppo e diverse ingenuità (le fughe all'esterno e le loro conseguenze). Qualcuno potrebbe lamentare anche un finale affrettato e la repentina trasformazione del protagonista, ma ci può stare visto il tipo di film. Ma c'è capacità di intrattenere e la confezione è buona. Vaghissimi riflessi argentiani (luci) e kubrickiani (inquadrature).

Fedeerra 21/01/18 07:16 - 770 commenti

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L’attenzione che Andrea de Sica mette per esaltare la geometria degli scenari è ammirevole, merito anche di un cast tecnico ispirato: Dimitri Capuani per le scenografie e Stefano Falivene per la fotografia. Ma strada facendo, tra improbabili citazioni kubrichiane e fiacche strategie narrative, sembra che l’unico scopo del film sia proprio quello di produrre solo bellissime cartoline.

Buiomega71 14/12/19 00:38 - 2901 commenti

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Dramma psicologico che prende derive fiabesche (il night attraverso il bosco) innestando fantasmi nelle aree chiuse del collegio, con riverberi suspiriani e della Cosa carpenteriana (Giulio speduto nella distesa di neve con lo score martellante). "Ti sento" dei Matia Bazar invade lo schermo e cantando "Vivere" con la pistola in mano, minacciando la sorveglianza, è un gran bel pezzo di cinema. Ragazze perdute traditrici, femminicidi, atti notturni di nonnismo alla Cavalli di razza e la gelida geometria kubrickiana a suggellare un esordio registico coi fiocchi.
MEMORABILE: La prima fuga notturna; L'esame delle urine con minaccia in bagno; La lotta in mezzo alla neve; L'attacco di asma di Elena durante lo strip in camera.

Pigro 5/04/20 12:08 - 9635 commenti

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Un film diretto da uno che conosce molto bene la storia del cinema: è la sensazione durante la visione di questa opera prima, in cui grondano sequenze mature e raffinate, ma tutte devote ai Maestri, a cominciare dall’ipercitato Kubrick. Il plot stesso è un mix di generi: nel romanzo di formazione (tipica amicizia in tipico collegio con tipiche dinamiche) si insinuano a un certo punto il thriller e l’horror (ci sono pure i fantasmi), a discapito talvolta di verosimiglianza o coerenza. Insomma, ha ottime qualità, ma si è voluto strafare.

Kinodrop 4/05/20 20:51 - 2921 commenti

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Un prestigioso e un po’ tetro collegio maschile accoglie studenti dell’alta società e alcuni di loro saranno coinvolti in episodi ambigui e in misteri che l’edificio conserva da tempo. Nonostante qualche citazione un po’ troppo voluta e una certa fredda eleganza delle riprese, siamo di fronte a una galleria di luoghi comuni legati all’ambiente collegiale, ai turbamenti e agli alti e bassi delle amicizie, con una sfumatura di erotismo di “formazione” su uno sfondo thriller concentrato solo nell’affrettato finale. Non suscita un bel niente.

Enzus79 11/06/20 22:25 - 2873 commenti

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Pellicola diretta dal nipote di Vittorio De Sica e tutt'altro che convincente. Seppur sia diretta in modo egregio e potendo contare su uno stile apprezzabile, è un thriller che non coinvolge per le sfaccettature e l'evolversi della trama (finale piuttosto scontato), molto piatta: i momenti da ricordare sono pari a zero. Discreta l'interpretazione di Vincenzo Crea.

Reeves 25/03/21 09:54 - 2172 commenti

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Ottimo esordio per il De Sica piu giovane con un film inaspettato, che evoca soprattutto Dario Argento e le sue atmosfere di Suspiria. I ragazzi scelti per il ruolo sono molto bravi, l'azione sorprendente e non ci si annoia mai. Curiose anche le presenze degli attori "adulti", quasi un corpo estraneo rispetto all'universo claustrofobico nel quale si svolge il film.

Siska80 30/10/21 09:47 - 3737 commenti

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Con un tema del genere tra le mani si sarebbe potuto osare molto di più a livello contenutistico e, perché no, gore; invece il regista preferisce soffermarsi sulle radici del male e sul loro influsso corrosivo soprattutto nel mondo dei giovani studenti, i quali troppo spesso si trasformano in branchi di lupi famelici. Azzeccata l'ambientazione notturna e la scelta dei due attori protagonisti, visibilmente affiatati, che ben esprimono la sinistra complicità dei rispettivi personaggi; finale prevedibile ma accompagnato da un brano allegro che ne rafforza per contrasto tutta la cupezza.

Capannelle 29/09/22 19:30 - 4398 commenti

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Da apprezzare la cornice ambientale e il suo utilizzo nella creazione dell'atmosfera, con diversi riferimenti a film e registi che hanno lasciato tracce indelebili. Meno convincente però lo sviluppo della trama e dei personaggi, che rimangono come bloccati all'idea di partenza e con alcuni tratti del film che diventano ad alto tasso di sonnolenza. Come attori le tre figure principali presentano le giuste facce e sono ben dirette; più di una perplessità invece sulle figure di contorno tipo alcuni studenti e la ragazza incontrata nel locale.

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  • Discussione Kaciaro • 27/09/17 14:22
    Galoppino - 506 interventi
    Notevole film anche se per ambientazione e temi paga pegno a tanti altri film piu' famosi, ma il regista mostra di saperci fare e la tensione cresce e tiene ...peccato per il finale non all'altezza secondo me ...buon film comunque
  • Homevideo Mco • 13/11/17 12:22
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile in DVD e BD dal 9 novembre 2017 per 01 Distribution.
  • Discussione Buiomega71 • 14/12/19 10:15
    Consigliere - 25934 interventi
    Che esordio coi fiocchi quello del figlio di Manuel De Sica e Tilde Corsi, sicuramente tra i migliori (se non il migliore) degli ultimi anni del panorama del cinema italiano odierno.

    Una fiaba (nerissima) di iniziazione dal passaggio dall'adolescenza all'età adulta (con tutte le sue complicazioni e implicazioni), immersa in geometrie kubrickiane e sepolta dalla neve, in un'atmosfera opprimente e soffocante, fatta di solitudine e inquietudine che avvolge come una morsa.

    De Sica cita raffinatamente Shining (la struttura alla Overlook del collegio), Suspiria (dai cromatismi dell'interno del night, a chi vive nelle stanze abbandonate? Al lato favolistico dell'accademia), Nel nome del padre (i collegi rigorosi bellocchiani che creano mostri), Twin Peaks (il night della perdizione, isolato oltre il bosco), La cosa carpenteriana (Giulio che vaga in una distesa di neve a perdita d'occhio, con sotto un martellante score simil carpenteriano/morriconiano), Full metal jacket e Cavalli di razza (l'agguato notturno che rivendica il nonnismo sulle "reclute", l'aggressione in bagno durante l'esame delle urine), Innocence (la struttura chiusa e ermetica dove è "impossibile" fuggire, se non a caro prezzo) gli spizzichi di certi "ghost movie" (i ragazzi fantasmi che albergano nell'area dismessa dell'istituto) con riverberi di February e dell'Attimo fuggente (in chiave quasi orrorifica, decisamente oscura).

    "Ti sento" dei Matia Bazar che invade lo schermo, cantando "Vivere" a squarciagola, impugnando una pistola verso i sorveglianti, è un gran bel pezzo di cinema che rimane impresso nella memoria.

    Dai soffocanti locali equivoci con donnine e luci stroboscopiche, dalle tristi ragazze perdute (l'attacco di asma di Elena, mentre si esibisce in un strip "privato" in camera da letto) che si rivelano silfidi avide e manipolatrici, al femminicidio sulla neve, alle fughe notturne, al natale festeggiato nell'isolamento e nell'abbandono del collegio per poi bighellonare tra i corridoi, ai suicidi indotti dalla paranoia, al finale ambiguo che muta il carattere e le emozioni, annientando, forse per sempre, l'innocenza e la purezza.

    Opera che brilla per originalità e particolarità nell'asfittico (spesso) cinema nostrano, che si barcamena tra autorialità (De Sica guarda a certo cinema europeo, sullo stile dei Dardenne o di un Bruno Dumont) e film di genere (alleggia sempra una malsana malia quasi da film horror), con un'impronta personalissima, che dona ai Figli della notte un look gelido e fosco.

    Ottimo il cast di giovanissimi (su tutti Crea, Succio e la Sobol) monitorati ininterrottamente dalle telecamere di sorveglianza e dallo sguardo glaciale di Fabrizio Rongione, professore che non fa trasparire nessuna emozione, figura complessa e impenetrabile, come lo è la distaccata e impersonale costruzione della "prigione d'orata", che nel "pacchetto" offre la clausola della "cattiva strada" (il bordello) a proprio rischio e pericolo.

    Straordinaria la fotografia di Stefano Falivene, alcuni movimenti di macchina mozzafiato e la colonna sonora che riecheggia la Carmine Burana.

    Tra i pochissimi film italiani dove non si avverte quella fastidiosa patina da fiction televisiva.

    Per chi scrive un piccolo gioiellino inaspettato (della trama avevo letto poco e nulla) da custodire con cura e passato quasi, ahimè, sotto silenzio.

    Le vostre famiglie sanno che tutto quello che succede quì dentro, lo risolviamo quì dentro.
    Ultima modifica: 14/12/19 13:46 da Buiomega71
  • Musiche Lucius • 15/04/21 12:13
    Scrivano - 9063 interventi
    Tema centrale del film è Ti sento dei Matia Bazar:

    https://www.youtube.com/watch?v=v0lUveFEfTE