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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Picchiata e maltrattata dal marito, dopo l'ennesima lite Anna (Buy) prende con sé il figlio Valerio (Pittorino) e cambia città stabilendosi a Torino dove vive l'amica Carla (Golino), single ben contenta di ospitare i due in casa. Ivano De Matteo continua a raccontare storie di ordinario disagio metropolitano con il gusto di chi sa trattare l'argomento con mano felice, sfruttando la bravura degli attori e cucendo loro addosso personaggi che aderiscono al meglio conferendo ai film un clima da neorealismo moderno che lavora sull'autenticità del contesto per creare empatia in chi guarda e riuscendoci quasi sempre.

Anche in questo caso, in cui al centro di tutto...Leggi tutto sta il rapporto madre-figlio, alterna con intelligenza sprazzi di quotidianità rubati a una donna che deve trovarsi un nuovo lavoro e rifarsi una vita e a Valerio, tredicenne inevitabilmente alle prese coi problemi di chi deve reinserirsi in un mondo per lui del tutto nuovo: trovare nuovi amici non è semplice e non basta la vicinanza di Carla, estrosa aspirante attrice che lo prende subito in simpatia cercando di metterlo a suo agio. E quando a lui sembra di aver trovato l'amore in una ragazza (Sulha) che incontra ogni sera al parco, non si rende conto del fatto che lei, esercitando come prostituta, non può certo riservargli le attenzioni che vorrebbe. E' forse questo il rapporto più anomalo del film, che invece in quello centrale tra madre e figlio azzecca solo di rado passaggi che evadano dalla banalità. Al di là della bravura della Buy, ideale nel restituire la condizione di spaesamento di Anna, di qualche contrasto in cui anche Pittorino ha qualche ottimo momento nel quale comunica bene la rabbia di chi fatica a trovare la propria giusta collocazione, si procede sviluppando una storia che non ha troppo da dire. In questo molto aiuta Valeria Golino, eccellente nel dare eccentricità mai forzata alla sua Carla: una ventata di libertà e autocritica che la rende figura amabile, simpaticamente sgangherata mantenendo comunque sempre l'indispensabile alone di credibilità.

E fondamentale è anche l'apporto di Bruno Todeschini nei panni di Mathieu, il ristoratore francese sotto casa che fin da subito sente di dover proteggere i due nuovi arrivati: tiene lontani da lei i malintenzionati e si avvicina a Valerio diventandone una sorta di confidente, quasi a sostituire il padre la cui presenza è relegata a una lettera di scuse che Anna non legge al figlio ma che la farà dubitare più di una volta riguardo alla correttezza della scelta presa. Come sempre in De Matteo non tutte le scene sembrano necessarie a completare il quadro, eppure non disturbano, contribuiscono anche senza che ce ne accorgiamo ad accrescere lo spessore dei personaggi. A tratti commovente, il film è però meno incisivo di altri del regista, adagiato in una routine cui mancano i guizzi di cui necessiterebbe una storia costruita su un soggetto fin troppo scarno. La mano del regista comunque si sente ancora e il film scorre stimolando la riflessione e utilizzando come sfondo una Torino mai ingombrante e anzi piuttosto anonima nei suo scorci, gradevole e ordinata, non pittoresca come potrebbe.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/11/16 DAL BENEMERITO MYVINCENT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/05/23
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Myvincent 13/11/16 23:44 - 3741 commenti

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Due donne sole, grandi amiche, diventano complici in un momento delicato di una delle due. Ma il bisogno di aiuto in realtà è reciproco. Dramma contemporaneo che descrive la difficoltà dei rapporti di chi lascia tutto per rifarsi una vita altrove, ma che sbanda spesso qua e là nel racconto, proponendo alcune soluzioni piuttosto convenzionalmente. La Golino batte la Buy 1 a 0, rivelando una vis comica inaspettata e superandola anche come attrice. Un De Matteo che invece delude, in gran parte.

Galbo 1/04/17 06:40 - 12392 commenti

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In seguito ad episodi di violenza domestica, Anna e il figlio Valerio si trasferiscono a Roma da un amica di lei. Ivano De Matteo dirige un film sulla dissoluzione di un nucleo familiare e contemporaneamente sul disagio economico dell'Italia degli ultimi anni. Centrale la figura del giovane protagonista alla ricerca di figure di riferimento in un ambiente estraneo. Il regista adotta un ritmo compassato, utile a caratterizzare bene i personaggi e il loro percorso di vita. Ottima la prova di tutti gli attori. Un buon film.

Homesick 4/09/17 18:52 - 5737 commenti

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Accanto a due interpreti di sensibilità sopraffina come la Buy e la Golino, il giovanissimo Andrea Pittorino vive e restituisce tutti i moti d'animo - rabbia, dolore, paura e solitudine, ma anche volontà di ricominciare - che proverebbe un comune tredicenne costretto ad affrontare il dramma della separazione dei genitori. De Matteo registra e analizza mantenendosi in equilibrio senza eccessi o spettacolarizzazioni ricattatorie, e fa di Torino, spesso ripresa di notte e in scorci, uno sfondo emozionale integrato nella vicenda.
MEMORABILE: Il volto raggiante di Valerio mentre guarda il barista francese esibirsi in bicicletta.

Nando 26/10/18 23:19 - 3814 commenti

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Ottima pellicola che dalla violenza domestica giunge all'integrazione di un adolescente in una città a lui lontana. Ritmo compassato ma notevole che consente di evidenziare la struttura dei protagonisti. Bravo il giovane Pittorino, ben coadiuvato da una svampita ma bellissima Golino e un'intensa Buy. Indubbiamente le migliori attrici italiane degli ultimi 10 anni regalano bei momenti cinematografici. Finale di grande speranza.

Muttl19741 31/10/18 20:14 - 164 commenti

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Cominciare una nuova vita in una nuova città, lasciare tutto dopo un evento traumatico, porta a conseguenze incalcolabili. Ci si imbatte negli incontri più bizzarri. Poesia cruda, fotografia fredda in una Torino fredda, dove si incrocia inospitalità e indifferenza a ogni sguardo, tranne che in quello dei disagiati che quello sguardo lo subiscono da un bel po'. Molto ben realizzato il piano sequenza iniziale che ci guida dritti nel dramma. Bene il ragazzino protagonista, emerge alla distanza.

Capannelle 20/09/20 01:16 - 4411 commenti

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Film dignitoso, che riesce a sviluppare un episodio di prevaricazione familiare col dovuto tatto, senza spettacolarizzarlo o minimizzarne le conseguenze. La  storia annoda diversi fili e forse qualcuno fra di essi non è ben tirato o parte da assunti poco plausibili come quello di un tredicenne che appena arrivato a Torino attraversa la città da solo in bicicletta. La Buy alla distanza palesa qualche debolezza. Golino nella parte e Pittorino regge, gli altri attori sono ben inquadrati e si può dire che il quadro d'insieme è sufficientemente sentito.

Giùan 27/02/21 11:11 - 4559 commenti

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Anomalamente (e anonimamente) asettico, tanto più se si considera che i lavori precedenti di De Matteo, pur nella loro incoerenza, non avevano lesinato strappi ed esasperazioni (da Gli equilibristi a I nostri ragazzi). Qui invece, al di là dello spunto familiare (la violenza di genere in contesto familiare), tutto si snoda piattamente in una medietà da fiction tv (o da sterile cinema d'autore tipicamente anni '90). Non meraviglia che le interpretazioni (della Buy come di una slavata e marginale Golino) non riescano a conferire nerbo a personaggi e relazioni banalmente "scritti".

Reeves 10/04/23 12:00 - 2214 commenti

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Il dramma della separazione tra i genitori, la violenza domestica, i ricatti e le minacce: al ragazzo tredicenne protagonista del film diretto da Ivano De Matteo non viene purtroppo risparmiato proprio niente. Un film appassionato e teso, che fa riflettere e che racconta con sapienza come la crisi economica possa di fatto distruggere anche la convivenza all'interno della famiglia.

Elidim 26/11/23 16:41 - 7 commenti

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Argomento trattato la violenza domestica. Il regista tratta la solitudine, la miseria economica e le difficoltà di inserimento a Torino in modo efficace e drammatico grazie alla bravura delle due amiche e interpreti Buy e Golino. Un simpatico ristoratore francese diviene l'unico punto di riferimento positivo al quale affidarsi confidandosi. Il tredicenne Valerio in lui ritrova il sorriso e compagnia paterna che mancano a seguito del trasferimento da Roma. Critico il rapporto madre/figlio. Il finale lascia ben sperare in un proseguimento della storia, troncato però dai titoli di coda.

Alex75 7/03/24 13:33 - 880 commenti

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Film di Ivano De Matteo che, pur con qualche ingenuità narrativa e la sovraesposizione di Buy e Golino, che ne mette in risalto le qualità ma anche i limiti (routinaria la prima, a tratti eccessiva la seconda), ha il merito di trattare con positiva delicatezza, evitando facili ruffianerie e toni ricattatori, problemi come la violenza familiare e lo sradicamento dei figli delle coppie in crisi, mettendo al centro della vicenda un ragazzo in piena “età critica” (il bravo Pittorino), la sua solitudine e il complesso rapporto con la madre. Belle le riprese degli scorci di Torino.
MEMORABILE: Carla: “Ho capito perché sono destinata a non essere madre: siete troppo cattive”; Le corse in bicicletta (soprattutto quelle notturne).

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  • Discussione Kaciaro • 9/02/17 22:42
    Galoppino - 506 interventi
    Ennesimo bel film di di Matteo. La tematica è la sua solita, ossia la vita fa shifo... ma questa volta c'è qualche speranza. Ottimi gli attori.
    Ultima modifica: 10/02/17 07:24 da Zender
  • Discussione Zender • 10/02/17 07:25
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Una cosa Kaciaro: non mettere gli apostrofi quando va l'accento: è e non e', più e non piu' ecc. E i puntini sono sempre tre, non di più.
  • Discussione Kaciaro • 18/03/17 19:24
    Galoppino - 506 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Una cosa Kaciaro: non mettere gli apostrofi quando va l'accento: è e non e', più e non piu' ecc. E i puntini sono sempre tre, non di più.okay ma e' o non e' un gran bel film????
  • Discussione Zender • 19/03/17 09:29
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Personalmente non l'ho visto quindi non saprei.