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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Riuniti già nel titolo attraverso due loro simboli, italiani e musulmani s'incontrano in quel di Venezia affrontando un problema capitale, per la religione: la moschea non c'è più, sostituita da un negozio di parrucchiere unisex gestito da una turco-parigina molto sexy, Zara (Buquet). La comunità islamica è preoccupata anche perché non c'è verso di far cambiar idea alla donna, oppressa dai debiti. Così, direttamente dall'Afghanistan, viene convocato il Maestro Saladino (Meskar), un nuovo imam che dovrebbe trovare il sistema per risolvere la situazione. Se la prima soluzione proposta è la lapidazione della donna (accantonata solo per impedimenti tecnici), non è che la seconda o la terza sembrino...Leggi tutto poi tanto meglio... Così anche Bepi Vendramin (Battiston), musulmano acquisito che vive in una casa sotto sequestro inseguito dall'ufficiale giudiziario, comincia a perdere fiducia nel nuovo arrivato... Gli spunti per trasformare il film in una commedia spiritosa e originale non mancavano, Venezia fa da bella cornice a una storia che sulle prime pareva promettere bene, anche grazie alla bravura di due ottimi attori come Battiston e Shapi (meravigliose le sue espressioni di malcelata vergogna quando deve comunicare al Saladino che la moschea è "occupata" da una donna). Poi però ci si accorge che la regia zoppica e molto, con fasi prolungate in cui non accade quasi nulla (si veda per esempio il tempo perso inutilmente in attesa dell'imam). La scorrevolezza è quindi minata da un'incertezza che in una commedia si avverte quasi subito. Si nota inoltre una carenza di personaggi secondari di rilievo che avrebbero potuto rendere più corale un film che si prestava ad esserlo e nemmeno sul fronte battute si vola molto alti. C'è qualche inattesa accusa a pratiche musulmane consolidate e qualche momento in cui si capisce come si sia voluto rifuggire dalla banalità per dare modernità alla storia e bilanciare certe soluzioni ai limiti della farsa con una certa credibilità di fondo; si capisce cioè che alla base sta una buona storia (scritta dallo stesso regista Fariborz Kamkari), pur tuttavia la sceneggiatura sembra presentare molte falle e ricercare ogni tanto la battuta di dubbio gusto (la donnona che piange per aver malmenato il marito). Curiosa la figura di Battiston, che non spiega i motivi della propria conversione e la rinnega solo arrivati ai titoli di coda, dove lo vediamo in tribunale vestito a sorpresa da Hare Krishna! Molto più debole quella del Maestro Saladino anche per la non paragonabile incisività di Mehdi Meskar, poco espressivo. Ben più vivace e carica la bella Maud Buquet, che offre pure un nudo integrale sotto la doccia (con evitabile parodia n° 1845625 della scena di PSYCO). Buona scelta per le location veneziane, meno convenzionali del previsto, con tanto di visione dei fuochi d'artificio del Redentore dalla privilegiata postazione della Giudecca.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/16 DAL BENEMERITO RUBER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/02/17
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Ruber 1/11/16 02:17 - 703 commenti

I gusti di Ruber

Divertente commedia in salsa veneta/maghrebina, che gioca tutto sul confronto/scontro tra una piccola comunità mussulmana di Venezia e un'avvenente parrucchiera che ha preso la moschea facendone il suo negozio; da qui tutta una serie di trovate tragicomiche del gruppo per vendicarsi. Kamkari sa affrontare con leggerezza un tema di attualità, ma va detto che non tutto fila liscio: in alcuni momenti il film arranca e risulta poco fluido, per contro in altri riesce a divertire. Nel cast spiccano il sempre bravo Battiston e la sexy Buquet.
MEMORABILE: Battiston che come estremo gesto vuol fare il kamikaze, ma lo zainetto è solo un giubbotto di salvataggio con tanto di fumogeni! ("maledetti cinesi"!)

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  • Discussione Ruber • 30/11/16 16:45
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Che bella figliola che è la Buquet :) film molto divertente, con il sempre bravo Battiston, garanzia di ottima professionalità e divertimento, e che da friulano non fa notare alcune differenza nella parlata veneziana,(anche se credo che per certi versi si somiglino). Lo consiglio vivamente, e quel che si dice un piccolo smeraldo.