Insula - Corto (2010)

Cortometraggio con finalità sociali e atmosfere thriller che narra di una crisi ipoglicemica che la protagonista affronta isolata da tutti e tutto e con l'unica ancora di salvezza rappresentata dal contatto telefonico con la sua dottoressa. Le interpreti sono brave, in tutto si denota un certo mestiere e le atmosfere da metà in poi sono realmente angoscianti, con un crescendo di tensione ben rappresentato. Non si può non sentirsi coinvolti e non parteggiare per un happy ending.

Insula come l’insulina presa da una ragazza diabetica e come l’isola in cui si ritrova in piena crisi ipoglicemica senza nessun aiuto. Linguaggio volutamente thriller per un cortometraggio che però denuncia una sensibilità da commedia televisiva. Già la sceneggiatura non sembra particolarmente brillante, ma il vero problema è che la concentrazione delle sfighe e i tentativi di salvataggio rischiano a ogni attimo di suscitare un’ilarità non ricercata: cosa che vanifica ogni tentativo di alimentare il pathos.

Storia minimale per un cortometraggio dalle finalità sociali, prodotto con cura (soprattutto nelle ambientazioni) e con mezzi piuttosto consistenti. Si riesce a percepire appieno l’angoscia della protagonista in crisi ipoglicemica in una casa isolata, tra borse smarrite, oscurità, telefoni non raggiungibili (tranne uno, che è il filo che la tiene appesa alla vita) e mancanza di cibo. Brave le protagoniste (soprattutto la Angiolini, che dà prova di misura e maturità).