Il mistero dell'acqua - Film (2000)

Il mistero dell'acqua
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The weight of water
Anno: 2000
Genere: thriller (colore)
Note: Soggetto tratto dal romanzo "Il peso dell'acqua" della scrittrice statunitense Anita Shreve pubblicato nel 1997.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Kathryn Bigelow, moglie di James Cameron e già regista di autentici capolavori come IL BUIO SI AVVICINA e POINT BREAK torna al cinema con un thriller torbido e inquietante, dominato dal “peso dell'acqua” (THE WEIGHT OF WATER è il titolo originale) e in cui i pur numerosi difetti vengono mascherati da una tale maestria registica che di essi ce ne rendiamo conto solo a posteriori. L'uso di una splendida colonna sonora che fa da degna cornice a immagini di una bellezza a volte strabiliante (valorizzate da una fotografia che cambia frequentemente...Leggi tutto toni e colori) è uno dei valori aggiunti che permettono a questo thriller con forse troppa carne al fuoco di raggiungere uno standard qualitativo nettamente superiore alla media. Le storie sono due: una recente e una passata (pieno Ottocento), che si compenetrano cercando di annullare il fattore temporale grazie a un montaggio intelligente. Anche perché il luogo è lo stesso: l'isola di Smuttynose (al largo del Maine) e i suoi dintorni, dove due coppie tornano sul luogo di un efferato delitto compiuto un secolo prima. La verità, ricostruita dalla cronista tornata lì per conciliare il piacere (una gita in barca) con il lavoro, si fa strada di pari passo con le storie di amore e tradimento che coinvolgono le due coppie. La parte ottocentesca è la migliore, con un caso di doppio omicidio dalla soluzione prevedibile ma raggiunta dopo interessanti disegni psicologici. Di molto inferiore (e inconcludente) quella moderna, spettacolare nel finale. Sean Penn è sprecato, la struttura deficitaria.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Gianlux 29/06/07 17:24 - 20 commenti

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Ritmo lento come lo scorrere dell'acqua per questo film che ha nella Mc Cormack (Braveheart) il suo aspetto di maggior pregio. Sean Penn, completamente fuori ruolo, recita la caricatura di uno scrittore "dannato" che ricorda vagamente Kerouac. Adatto a chi predilige la forma alla sostanza. Tentativo fallito di thriller psicologico.

Galbo 2/04/08 15:49 - 12392 commenti

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Kathryn Bigelow, una delle registe americane di maggior talento del panorama attuale, dirige con bravura un thriller atipico continuamente (e con grande equilibrio) sospeso tra presente e passato in un continuo gioco di rimandi temporali. La doppia storia raccontata ha il ritmo lento della vicenda che si consuma piano ma con progressione inesorabile, ben fotografata e ambientata. Molto buono il cast, specie Sean Penn.

Cotola 2/01/09 23:46 - 9043 commenti

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È un peccato che una regista dotata come la Bigelow non abbia tra le sue qualità la continuità: prova ne è questo pallido thrillerino le cui caratteristiche principali sono la banalità ma soprattutto una certa inutilità. Niente di nuovo sotto il sole ed a nulla servono certi formalismi fini a sé stessi.

Saintgifts 3/10/09 22:59 - 4098 commenti

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Lo spettatore è continuamente sballottato tra due storie distanti più di un secolo l'una dall'atra, ma nello stesso posto, l'isola di Smuttynose. La storia del 1873 con due tremendi delitti già da sola basterebbe per fare un film ed è forse la più interessante. La storia attuale riguarda invece due coppie su una barca dove Jean, la donna di una delle coppie, deve fare un servizio sulla vecchia vicenda dei due delitti. Quello che funziona poco sono i rapporti delle due coppie sulla barca (troppo ammiccanti) e la confusione dell'intreccio delle due storie.
MEMORABILE: Il delitto visto nella chiave vera.

Capannelle 8/04/10 15:13 - 4411 commenti

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Affascinante e torbido fin dall'inizio. Un lavoro che consiglio di vedere anche se nella gestione del doppio piano temporale certi dettagli vengono sacrificati e il finale (quello della storia attuale) può anche far storcere il naso. Ma le scelte e le capacità della Bigelow donano al film una considerevole cifra di personalità, che si nutre principalmente del clima di tensione tra i vari caratteri femminili. Bene le attrici femminili del film mentre a Sean Penn viene chiesto di fare da sparring partner.

Rebis 19/04/10 18:49 - 2337 commenti

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Fitto intreccio narrativo in cui il culmine di verità finale è insieme un anelito e un affondo nel dolore. Kathryn Bigelow, dipanando il mistero di un delitto passato e addensando le evidenze che conducono ad un sacrificio futuro, ricama un arazzo in cui le analogie tra segni (le cicatrici, i gesti e i suoni) e senso (la morte e l'espiazione) soddisfano più la musicalità del presagio che la logica del racconto. Il personaggio di Maren ha una perturbante pienezza di realtà, mentre il cast si sottopone abilmente a un gioco (forse troppo scoperto) di pericolose alchimie.

Coyote 7/02/12 14:40 - 185 commenti

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La doppia trama, sospesa tra la storia del delitto ottocentesco e il weekend in barca delle due coppie ai giorni nostri, mostra qualche scricchiolio, soprattutto per quanto riguarda la parte contemporanea: molti aspetti solo accennati, alcuni passaggi frettolosi, insomma troppa carne al fuoco. Questi limiti vengono però compensati da un’ambientazione riuscitissima, una buona colonna sonora e una splendida fotografia, che rimanda ai quadri di Edward Hopper e Rockwell Kent. Un buon film.

Homesick 15/10/13 09:50 - 5737 commenti

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Non un mistero, bensì un gran buco nell’acqua. La Bigelow vuole dirigere in una botta sola due film – uno è la ricostruzione di un delitto avvenuto nel passato, l’altro una doppia coppia in crisi su uno yacht - ma non riesce ad integrarle e frastorna invece lo spettatore con un montaggio singhiozzante e le improvvise visioni della McCormak. Le voglie trasgressive non si spingono oltre qualche allusivo gioco di sguardi, i rapidi topless della Hurley – non nuova alle tragedie in alto mare – e ai famigerati cubetti di ghiaccio. E sappiamo bene che chi scava buchi nell’acqua non ottiene nulla.
MEMORABILE: La risoluzione dell’omicidio.

Redeyes 25/10/13 10:05 - 2449 commenti

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Il film che percorre due binari, entrambi solcati da insoddisfazioni e tradimenti, ha una fotografia eccellente eppure un ritmo decisamente lento. Fra le due storie è maggiormente convincente quella dell'800, non tanto per una storia a sua volta lacunosa e non particolarmente brillante, quanto per demeriti del menage a 4 in barca. Sean purtroppo è mal sfruttato e gigioneggia fra lectio magistralis e smorfiette sue tipiche. Un thriller che proprio tale non può definirsi. Una pellicola che non ci convince.

Paulaster 24/04/14 10:49 - 4417 commenti

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Il parallelismo tra il caso giudiziario passato e la relazione contemporanea verte a favore del primo. Più curata, verosimile e minuziosa è la ricostruzione, mentre le dinamiche della doppia coppia odierna sanno di artificioso, a partire dai dialoghi infarciti di dettagli poetici. Anche per le interpretazioni vale lo stesso discorso: Penn poeta beone resta in superficie e la Hurley manda segnali pruriginosi fine a se stessi. Bigelow brava nelle scelte fotografiche, si impantana nel finalone epico dove la tragedia è resa solo a livello estetico.

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Buiomega71 4/06/14 01:27 - 2910 commenti

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La dama dell'action realizza il suo film più personale, autoriale, intimista e decisamente femmineo della sua carriera. Due storie parallele (noiosetta e un po' cervellotica quella odierna in gita sullo yatch, cupa e inquieta quella dell'800) che si intrecciano livide e seducenti, con tocchi sensuali e ammicanti (l'odierna), morbosi e torbidi - l'incesto, l'accenno lesbo (quella d'epoca). La Bigelow muscolare salta fuori nella tempesta marina e nel prefinale omicida sfiora vette di feroce violenza femminea quasi horror. Stona il Penn poeta, ma regnano suggestione e densa atmosfera.
MEMORABILE: Jean, inabissandosi, incontra sott'acqua lo spettro di Maren; Il furente massacro femmineo nel prefinale; Maren a letto con la dolce Anethe; La tempesta.

Myvincent 23/02/15 08:02 - 3741 commenti

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Due storie misteriose, l'una contemporanea e l'altra antica, si sveleranno a vicenda in un crescendo di sviluppi. L'elemento base è il mare che può riservare sempre sorprese e dove niente è dato per scontato. Sean Penn gioca a fare lo scrittore maledetto (con risultati macchiettistici) e il resto pare per lo più uscito da una rivista glamour patinata. Ma nel complesso si può salvare, visto che nel genere thriller si vede decisamente di peggio.
MEMORABILE: La furia "liberatoria" nelle accettate inferte...

Giacomovie 9/11/15 13:24 - 1398 commenti

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Film raffinato, non lineare ma che affascina visivamente. La Bigelow, dopo l’ottimo film acquatico PointBreak, sembra essere attratta dall'acqua e si conferma regista di grandi capacità figurative. Tra gli attori non c’è un vero protagonista, anche il bravo Penn ha un ruolo secondario. Le attrici invece mettono in mostra la loro sensualità in diverse occasioni. Il mistero emerge (dall’acqua) gradualmente, con l’accavallarsi di vicende e persone presenti e passate. Ci si accorge che, come sempre, il mistero sta dietro le più innocue apparenze.

Ultimo 25/05/16 09:07 - 1655 commenti

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Prodotto interessante della regista Kathryn Bigelow in cui si intrecciano due vicende distanti cronologicamente oltre un secolo. C'è sentimento (il rapporto tra Sean Penn e la moglie) e c'è un indagine sul caso irrisolto, il che rende il tutto particolarmente intrigante. Regia solida, in grado di gestire al meglio i continui rimandi al passato; buono il cast e in generale il film. A vedere le onde del mare in burrasca non si può che rimembrare un gran film della Bigelow (quella volta c'erano Reeves e Swayze...).

Lucius 23/06/19 12:10 - 3015 commenti

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Da una delle due migliori registe donne viventi una perla di pellicola. Una regia di classe mixa presente e passato (con uso di flasback montati in maniera eccellente) regalandoci un thriller torbido di grande classe. Uno di quei cast di cui non ci si può scordare; in particolare la Hurley, che qui lascia un'impronta indelebile al pari di Delon ne La piscina. La fotografia, la ost, la direzione degli attori, l'ambientazione su uno yacht fanno il resto. L'enigma da risolvere è un duplice omicidio avvenuto nel 1873. Inquietante e sensuale.

Daniela 9/09/19 22:05 - 12660 commenti

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Le crisi sentimentali di due coppie su una barca si intrecciano con un duplice omicidio avvenuto nel 1873, per il quale forse è stato condannato un uomo innocente: se la verità non viene a galla nel passato, nel presente qualcuno affonda... Thriller introspettivo dalle palesi ambizioni autoriali, legittime considerato il talento della regista, formalmente curato ma poco convincente sul piano del racconto: il legame fra le due vicende appare pretestuoso e l'interesse che suscitano troppo sbilanciato a favore degli eventi del passato, mentre i continui salti temporali spezzano il ritmo. Peccato.
MEMORABILE: Le sequenze della tempesta in mare e del raptus omicida

Nicola81 6/12/21 11:53 - 2857 commenti

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Il film più intimista di Kathryn Bigelow è un raffinato thriller psicologico in cui si intrecciano (e si fondono) due storie: quella del 1873 è molto interessante sia nell'intreccio che nella definizione psicologica dei personaggi, al punto che avrebbe potuto meritarsi una pellicola tutta sua; quella recente è più convenzionale (anche per la presenza di Sean Penn poeta che disquisisce sul sesso degli angeli), ma può comunque contare sulle ottime prove della McCormack e di una Hurley che strizza sensualità da tutti i pori, e su un "tempestoso" epilogo liberatorio.
MEMORABILE: Il raptus omicida; Il finale.
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  • Discussione Buiomega71 • 8/06/14 10:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Boh, io se dovessi scegliere i film che vedo in base al soggetto guarderei solo film horror :)

    Ci sono degli argomenti che proprio non mi interessano e non mi dicono nulla (e che trovo anche irritanti, alla fine)

    Al di là dei valori indiscutibili tecnici di un film, perchè dovrei mettermi a guardare Lincoln di Spielberg se di Lincoln non me ne frega una mazza? O The Social Network di Fincher se della nascita di Facebook o di Zuckerberg me ne frega ancora meno?

    Voglio dire, il soggetto ha la sua bella importanza, e se del tema (soprattutto storico) non mi interessa nulla non vedo perchè dovrei mettermi lì a vedermi un film di tre ore che narra di qualcosa che proprio non sopporto (così come i film politici o le biografie di importanti e altisonanti personaggi storici)

    Stessa cosa per Bin Laden o la guerra (che sia in Iraq o in Afghanistan), proprio non la reggo (come chi non regge gli western, i film ambientati nel medioevo, Bruce Lee o le commedie demenziali)

    Insomma, il soggetto conta, conta eccome

    Piuttosto mi (ri)guardo l'ennesimo film su Ted Bundy o il trentesimo remake

    Ma se il tema mi interessa poco (o per nulla) lungi da me (e spesso sono fatti storici , se non argomenti "politici")

    Non so se riesco a rendere l'idea

    Di norma adoro tutto nel cinema, ma anch'io (come tutti) ho i miei limiti

    Che poi la Bigelow sia una delle più grandi registe viventi non ci piove assolutamente

    Ma ripeto, non mi serve vedere Zero Dark Thirty per confermarlo (che piaccia o meno sempre della cattura di Bin Laden tratta)
    Ultima modifica: 8/06/14 11:13 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 8/06/14 11:28
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Certo che conta, ma per me è più importante l'autore che lo affronta e il modo in cui l'affronta, piuttosto che il soggetto in sé e per sé (che spesso conta fino a un certo punto, come in questo caso). Con The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, Bigelow ha dimostrato una notevole maturazione nello stile e una capacità di gestione dei mezzi tecnici esemplare. Inoltre il taglio scelto dall'autrice è tutt'altro che nazionalista e propagandistico, anzi, lo definirei critico e persino inquietante.

    Anche a me ammorba andare a vedere un film di tre ore su Lincoln, ma se il film lo ha diretto Spielberg sarò curioso di vedere come ha lavorato su quel soggetto, quali scelte di regia ha fatto e perché, come si è evoluto il suo stile... Seguire la produzione di un regista che amo senza farmi grossi pregiudizi per me è una forma di rispetto e fiducia nel suo lavoro.

    Poi, per carità, ognuno è libero di selezionare i film a suo modo, insisto solo perché si tratta di opere notevolissime e credo sia un peccato perdersele per così poco.
  • Discussione Buiomega71 • 8/06/14 11:37
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Certo che conta, ma per me è più importante l'autore che lo affronta e il modo in cui l'affronta, piuttosto che il soggetto in sé e per sé (che spesso conta fino a un certo punto, come in questo caso). Con The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, Bigelow ha dimostrato una notevole maturazione nello stile e una capacità di gestione dei mezzi tecnici esemplare. Inoltre il taglio scelto dall'autrice è tutt'altro che nazionalista e propagandistico, anzi, lo definirei critico e persino inquietante.

    Anche a me ammorba andare a vedere un film di tre ore su Lincoln, ma se il film lo ha diretto Spielberg sarò curioso di vedere come ha lavorato su quel soggetto, quali scelte di regia ha fatto e perché, come si è evoluto il suo stile... Seguire la produzione di un regista che amo senza farmi grossi pregiudizi per me è una forma di rispetto e fiducia nel suo lavoro.

    Poi, per carità, ognuno è libero di selezionare i film a suo modo, insisto solo perché si tratta di opere notevolissime e credo sia un peccato perdersele per così poco.


    E qui casca l'asino...Perchè mai dovrei vedere la biografia di un presidente degli Stati Uniti su cui nulla mi interessa ?

    Perchè mai dovrei spendere tre ore (dico tre ore) per vedere stratagemmi sulla cattura di Bin Laden che proprio mi da l'orticaria?

    Non si tratta di sfiducia o fiducia su un regista o meno

    Ma proprio il tema in sè che non mi spinge a vedere un film di cui il tema proprio mi interessa come un programma del dipartimento scuola educazione

    Non venitemi a dire che la cattura di Bin Laden in The Zero Thirty conta poco, perchè di quello parla (andiamo, non prendiamoci in giro)

    Il tema centrale di un film e per me importantissimo (poi viene la regia), ma se il tema lo aborro, il film per me e già scartato a priori
  • Discussione Galbo • 8/06/14 11:44
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Il tema centrale del film della Bigelow a mio giudizio non è tanto la cattura di Bin Laden anche se ovviamente riveste un ruolo fondamentale, quanto un'analisi dettagliata dei metodi di lavoro dei servizi segreti americani, oltre che la storia di un'ossessione verso un'obiettivo spesso conseguito attraverso solitari metodi di lavoro. Il tutto con una qualità di regia davvero elevata. Poi, ovviamente, ognuno guarda cià che vuole....
  • Discussione Rebis • 8/06/14 11:47
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Certo che conta, ma per me è più importante l'autore che lo affronta e il modo in cui l'affronta, piuttosto che il soggetto in sé e per sé (che spesso conta fino a un certo punto, come in questo caso). Con The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, Bigelow ha dimostrato una notevole maturazione nello stile e una capacità di gestione dei mezzi tecnici esemplare. Inoltre il taglio scelto dall'autrice è tutt'altro che nazionalista e propagandistico, anzi, lo definirei critico e persino inquietante.

    Anche a me ammorba andare a vedere un film di tre ore su Lincoln, ma se il film lo ha diretto Spielberg sarò curioso di vedere come ha lavorato su quel soggetto, quali scelte di regia ha fatto e perché, come si è evoluto il suo stile... Seguire la produzione di un regista che amo senza farmi grossi pregiudizi per me è una forma di rispetto e fiducia nel suo lavoro.

    Poi, per carità, ognuno è libero di selezionare i film a suo modo, insisto solo perché si tratta di opere notevolissime e credo sia un peccato perdersele per così poco.


    E qui casca l'asino...Perchè mai dovrei vedere la biografia di un presidente degli Stati Uniti su cui nulla mi interessa ?

    Perchè mai dovrei spendere tre ore (dico tre ore) per vedere stratagemmi sulla cattura di Bin Laden che proprio mi da l'orticaria?


    Perchè i registi sono Spielberg e Bigelow. Per me tutte le altre considerazioni sono irrilevanti.
    Ultima modifica: 8/06/14 11:47 da Rebis
  • Discussione Rebis • 8/06/14 11:49
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Il tema centrale del film della Bigelow a mio giudizio non è tanto la cattura di Bin Laden anche se ovviamente riveste un ruolo fondamentale, quanto un'analisi dettagliata dei metodi di lavoro dei servizi segreti americani, oltre che la storia di un'ossessione verso un'obiettivo spesso conseguito attraverso solitari metodi di lavoro. Il tutto con una qualità di regia davvero elevata. Poi, ovviamente, ognuno guarda cià che vuole....

    E' anche un film sul ruolo della donna all'interno di istituzioni prevalentemente maschiliste: quindi, di riflesso, è anche un film molto intimo, in cui Bigelow parla in prima persona.
    Ultima modifica: 8/06/14 11:50 da Rebis
  • Discussione Buiomega71 • 8/06/14 11:56
    Consigliere - 25998 interventi
    Galbo: Servizi segreti americani? Dal male in peggio. Non sopporto nemmeno quelli. Quindi una ragione in più per non vederlo! Bin Laden e servizi segreti americani, connubbio a dir poco letale. Se avevo una seppur minima intenzione di vederlo, ora lo evito come l'ebola

    Rebis Seguo la Bigelow da Loveless, adoro quasi tutti i suoi film (Strange Days mi deluse, ma devo rivederlo). E già il suo cinema muscolare e "maschile" basta e avanza per capire il suo ruolo fondamentale in un genere e in un mondo prevalentemente maschile. Non mi serve un film che tratta della cattura di Bin Laden e dei servizi segreti americani (nientemeno) per confermarlo

    Perchè il tema di un film e l'asse portante, e se l'asse portante mi scricchiola parecchio, non sussiste la visione del film

    La biografia su Lincoln non mi pare irrilevante, comunque
    Ultima modifica: 8/06/14 11:57 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 8/06/14 12:57
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Non capisco comunque cosa abbia la cattura di Bin Laden di così respingente: si tratta di un fatto storico, come tanti altri...
  • Discussione Buiomega71 • 8/06/14 13:11
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Non capisco comunque cosa abbia la cattura di Bin Laden di così respingente: si tratta di un fatto storico, come tanti altri...

    Appunto, che a me non interessa e trovo noiosa

    Di Bin Laden , dei marines americani in Iraq o in Afghanistan , non mi ha mai interessato nulla

    Ovvio che non mi metterei mai a vederne un film, per giunta di tre ore!

    Non vedo cosa ci sia di tanto incomprensibile

    Non per forza un fatto storico deve necessariamente interessare tutti, anzi...

    Se un argomento (appunto storico) non interessa, non interessa...C'è poco da fare e da dire...
    Ultima modifica: 8/06/14 13:22 da Buiomega71
  • Homevideo Zender • 9/03/18 16:16
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Esce in bluray per la Eagle nella collana indimenticabili:

    https://www.amazon.it/Mistero-DellAcqua-Indimenticabili-Catherine-McCormack/dp/B079JGKQFX/ref=sr_1_62?s=dvd&ie=UTF8&qid=1520608474&sr=1-62