Uno sceneggiatore di Hollywood, in evidente crisi lavorativa, accetta un'offerta di insegnamento presso un college nel nord est degli Stati Uniti. Smessi i panni del dongiovanni imbranatello, Hugh Grant veste quelli di un rabberciato professore universitario e lo fa con tutto lo charme possibile e attingendo al suo bagaglio di smorfie e battute inglesissime. Però recita genialmente, così come la brava e bella Marisa Tomei e il film si lascia guardare piacevolmente.
Alla terza collaborazione con il regista Marc Lawrence, Hugh Grant interpreta uno sceneggiatore in crisi che si ricicla come insegnante in un college. Una commedia brillante sulle difficoltà di adattamento ai cambiamenti di vita. La trama è quantomai prevedibile, ma la sceneggiatura briosa e leggera descrive gli eventi con disincantata ironia. Grant è perfetto per il ruolo grazie all'umorismo prettamente britannico. Deliziosa come sempre la Tomei. Simpatico ma poco utilizzato J.K. Simmons. Discreto.
Una buona commedia che si fonda sul repertorio british di Grant e sulla sua degna spalla, Marisa Tomei. La storia non è poi neanche troppo originale (uno sceneggiatore in declino che si ricicla insegnante e riscopre la gioia di vivere) ma regge bene, anche grazie a una buona regia e a un cast azzeccato. Nota di merito per il preside J.K. Simmons.
Marc Lawrence dal 2002 ha fatto quattro film e tutti (guarda che fantasia!) hanno come protagonista Hugh Grant. A parte questo, la pellicola scorre sui binari dell'estrema prevedibilità fino al consueto finale (anche se rimane un po' aperto); buona la recitazione, la sceneggiatura malgrado tutto è passabile. Come film si dimentica, però per trascorrere la serata va più che bene. Alcune riserve sull'adattamento (troppi inglesismi!) e il doppiaggio (varie voci inadatte!), a cura di Francesco Vairano. Un'occhiata la merita.
MEMORABILE: Le scene nei titoli di coda, dove la studentessa-cinese-gotica (un personaggio azzeccato!) si commuove dopo aver visto Dirty Dancing - Balli proibiti.
Nonostante il fuorviante titolo italiano, non si tratta di una commedia romantica ma della riscoperta per uno sceneggiatore fallito di una serie di valori e della bellezza dello scrivere. Nulla di originale ma scritto con una bella verve e una serie di dialoghi arguti che muovono spesso al sorriso. Grant è nel suo e sguazza nel personaggio, ben supportato da un ricco cast che ha nella Tomei una briosa punta di diamante. Scorrevole e piacevole da vedere.
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DiscussioneRaremirko • 1/02/18 23:55 Call center Davinotti - 3862 interventi
Più che discreto, e non mi aspettavo molto.
Simpatico, reale, con un bel cast, si lascia vedere senza problemi.
Poco usato Simmons, bella la Tomei, ma fiore all'occhiello è un Grant mai così umorista, che a volta sta ad un passo dal cinico e che, almeno, mostra e caratterizza un tipo di prof per una volta diversi dai soliti (tranne quando fa sesso con le studentesse).
A questo punto son curioso di vedere anche altro di Marc Lawrence, visto che con Grant ha lavorato spesso.