Chissà, forse rimontandolo tutto a doppia velocità (aggirandone così la lentezza esasperante) potrebbe uscirne un corto fascinoso. Perché la capacità d'inventarsi uno spazio onirico suggestivo Picchio ce l'ha, e col sostegno di una buona fotografia che desatura i colori esaltando i suggestivi chiaroscuri, le stanze spoglie dalle pareti irregolari diventano ambienti piuttosto insoliti. Vi si muove all'interno il Blind king del titolo, col volto coperto da garze, le catene al collo e la voce da demonio che il cinema modula sempre allo stesso modo. Ha rapito la giovane Jennifer (Marianelli) e l'ha portata con sé nel suo mondo sospeso nell'irreale dove il protagonista (Stielstra), suo padre, descritto...Leggi tutto come il prototipo del fallito, entrerà a cercarla. Prima però che si verifichino i ripetuti passaggi dell'invisibile soglia il film ha già esibito ampiamente i suoi difetti, da ricercarsi principalmente in una regia a lungo persa in vacui dialoghi sui problemi della piccola e di suo padre e in un secondo tempo vanamente tesa a immergere tutto in un sogno liquido che confonda quanto più possibile realtà e immaginazione. Non si capisce se è in parte per questo che il film procede così a fatica, ma di sicuro la rinnovata inconsistenza dei dialoghi e un protagonista che pare poco indicato per il ruolo non aiutano. Poco incisiva la figlioletta con bambola, figuretta piuttosto assente cui si attribuiscono disegni che non paion proprio poter essere opera sua (il tratteggio delle ombre, le proporzioni e le forme son di chi ha studiato) e se ne sta in disparte a far niente. L'unica a recitare con una certa convinzione pare la sorella di lui (Giorgetti), personaggio purtroppo secondario con un paio di buone occasioni per mettersi in mostra (al bar, per esempio) e poco più. Le farneticazioni del Re cieco lasciano il tempo che trovano, i flashback con Stielstra a camminarsene per il bosco o alle prese con le accuse della moglie non aggiungono nulla né altro lo fa. Così non ci resta che apprezzare visivamente i singoli momenti, la discreta resa dell'atmosfera grazie anche alle buone musiche di Cupio Dissolvi. Troppo poco. Se Picchio con MORITURIS (pur non un capolavoro) aveva lasciato intravedere una forza autonoma, una spinta verso la violenza e l'irrispettoso che avevano un loro perché, qui rientra in ambiti più commerciali e meno personali senza trovare una via convincente all'horror più tradizionalmente inteso.
Passo falso per Picchio, che rispetto al precedente Morituris migliora notevolmente la tecnica ma cade di fronte alla pochezza di uno script veramente misero e scialbo, che riprende gli stereotipi dell'horror "adulto" contemporaneo con una pochezza di idee allarmante. L'orrorifico non si fa mai perturbante (imbarazzanti poi i flashback, con quel tocco involontariamente avventuroso) e la noia serpeggia minacciosa, il che rende ancor più doloroso lo spreco di una confezione dignitosissima e di un discreto cast (brava la Giorgetti).
Picchio fornisce una buona prova registica, coadiuvata da una confezione di livello (su tutto la fotografia e la colonna sonora) che è il punto forte della pellicola. Ma non è aiutato da una sceneggiatura altrettanto riuscita: la storia è ben poca cosa e nell'ultima parte si fa troppo, e facile, uso della (pseudo)psicanalisi con un tribunale della coscienza suggestivo ma anche un po' a rischio trash. Ed è un peccato perché ha il coraggio di un finale cattivo e non mancano buoni momenti con qualche sprazzo efficace e riuscito. E benché non annoi c'è un po' di ripetitività. Con un suo perché.
Mezzo passo falso del regista romano. Prima mezz'ora soporifera, per non dire peggio. Sceneggiatura scialba e inconsistente, vero difetto del film. Fotografia mediocre. Buon cast e buon finale, teso e in qualche modo struggente. Morituris film di livello superiore, ma "The blind king" rimane un'opera dignitosa e vedibile, nonostante il mezzo disastro della prima mezz'ora di girato.
Un vedovo vive con la figlia, che dopo la morte della madre ha iniziato a fare inquietanti disegni che descrivono i di lui incubi... Avendo apprezzato il precedente Morituris nutrivo grandi speranze nei riguardi di questa nuova opera di Picchio. Speranze deluse da una storia piuttosto banale e prevedibile, che probabilmente avrebbe funzionato meglio come corto o mediometraggio e invece si trascina per novanta minuti provocando non pochi sbadigli.
L’impressione è che un paio di ideuzze per nulla malvagie ci siano, ma sono avvolte da così tanti fogli di pluriball visivo che diventa arduo riuscire anche solo a scorgerle: l’effetto risultante è dolosamente narcotico. L’ancora di una regia più che sufficiente inoltre non basta: i dialoghi sono sostanzialmente miseri e retorici, l’operazione intera svogliata e svuotata, Aaron Stielstra per nulla naturale e ai limiti della caricatura. Duole ammetterlo: i gladiatori erano molto meglio.
Raffaele Picchio rilegge il mito di Orfeo, mettendo di fronte in questa sua personale visione un padre e una figlia. Il re è cieco, il re ha fame e si nutre delle colpe altrui. Si elabora, attraverso un disperato tentativo di espiazione, il fallimento di un essere umano, la sua incapacità di stare al mondo e vivere appieno il sentimento dell’amore. Il film ha un fascino morboso non indifferente e riesce, dopo una fase introduttiva, a coinvolgere lo spettatore in questo faccia a faccia con se stessi, prima ancora che con la morte. Ottima la ost industrial di Manolo Magnabosco.
MEMORABILE: "Io posso perdonarti, ma non posso assolverti" - dice la moglie in una delle visioni del marito.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
here we are.
fresco d'uscita e arbitrariamente reintitolato, il dvd britannico per la Sony UK, in attesa dell'uscita ufficiale nostrana per la Koch Media, annunciata per l'imminente 3 agosto con tanto di extras e doppiaggio ita. trenino dell'amore, subito!!
per rendere ancora più insopportabile questa estate vi ricordo che domani uscirà in tutte le videoteche, i siti pirati di streaming, e i vari portali come amazon, dvd-store e brazzers la madre di tutti bei film, Blind king. Nell'edizione italiana sarà presentE l'incredibile e degradante extra speciale che renderà tutto ancora più frizzante e che rivelerà tutti i segreti più oscuri del più grande kolossal degli ultimi anni. odia l'estate, adotta anche tu un re astigmatico.
DiscussioneZender • 3/08/17 17:14 Capo scrivano - 47730 interventi
E la sezione musiche del film è ancora colpevolmente vuota... Il responsabile è uno e ha un nome preciso...
le matrici della ost sono sottochiave negli studi della penthouse e si prospetta per loro la stessa fantasmatica sorte della versione da 210' del first cut di caligula... però non dubito che picchio potrà girarmi tante curiosità rasenti l'indicibile...
DiscussioneZender • 4/08/17 08:07 Capo scrivano - 47730 interventi
Parlavo di chi le ha scritte, no di Picchio. Da dove ha preso ispirazione, come le ha composte...
intanto habemus prima curiosità barra follia per quel che concerne lo score: nella traccia ridoppiata italiana, la koch s'è presa l'incredibile briga di ridoppiare in italiano i samples contenuti in un brano!! credo sia la prima volta in assoluto nella storia del cinema che accade una cosa simile...