Mary a mezzanotte - Film (1933)

Mary a mezzanotte

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Mary Martin (Young) è in tribunale, in attesa di sentenza. Ha ucciso un uomo, anche se ancora non sappiamo il perché. In attesa del voto della giuria la sua mente torna indietro nel tempo fino al 1919, quando a soli 9 anni perse la madre. Da lì gli anni trascorrono: la lunga lotta per sopravvivere, la casa di correzione, la dissolutezza fino all'incontro con una banda che coinvolge Mary in loschi piani. Al casinò un colpo finisce male e lei si rifugia tra le braccia di un giovane avvocato di successo, Tom Mannering jr. (Tone), che presto se ne innamora assumendola in studio. Ma il passato è in agguato e la giovane decide di consegnarsi alla polizia per salvare Tom. Un periodo in carcere e poi di...Leggi tutto nuovo fuori, con il ritorno nella banda e il riaffacciarsi di Tom, che finisce coll'azzuffarsi per lei. La storia d'una vita difficile, prima ancora che un giallo, un enigma che lentamente va risolvendosi per l'ovvio ricongiungimento alle scene iniziali, in tribunale. Poco da scoprire in realtà, si veleggia più nel mare del melodramma (visti anche i tempi) che in quelli della crime story. Con la bella Loretta Young che comunque non si lascia troppo abbattere e sa anche come dimostrare fermezza di carattere, affascinando l'impomatato avvocato con il navigato savoir-faire di chi la vita ben conosce. Grande attenzione al look della protagonista (che cambia decine di abiti e cappellini), montaggio piuttosto studiato nelle ellissi temporali (con sovrapposizioni o scene che “carrellano” durante le transizioni) e pure qualche invenzione inattesa (la più singolare è quella in cui Mary, in cerca di lavoro, immagina di leggere sulle insegne al neon solo improbabili avvisi in cui si specifica che non ci sono posti disponibili). Un film buon testimone del suo tempo, che grazie alla regia efficace di Wellman regge oggi meglio di molte opere coeve. Ammaliante il sorriso della Young e convincente il giovane avvocato tratteggiato da Tone, mentre sembrano molto più banali le figure che compongono la gang di delinquenti (a cominciare dal Leo di Ricardo Cortez) o l'amico un po' tonto (Devine) dell'avvocato. Ma è fin troppo chiaro che al centro di tutto c'è la Young, attorno alla quale ruotano avvicendandosi gli altri personaggi prima della sorpresa finale, che garantisce l'allora quasi inevitabile happy end. Un film diretto, senza fronzoli, in fin dei conti piacevole.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/07/16 DAL DAVINOTTI
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