Siluri umani - Film (1954)

In piena Seconda Guerra Mondiale un gruppo di valorosi della Marina Italiana viene addestrato per lanciarsi di notte con dei velocissimi barchini carichi di tritolo contro le navi inglesi nella baia di Suda, a Creta (sono loro i "siluri umani" del titolo). La rievocazione del preciso fatto storico attraverso una ricostruzione piuttosto veritiera (pur se inevitabilmente carica di retorica) è diretta da Leonviola non sempre con la stessa incisività. Tutta la prima parte, centrata sull'addestramento, la spiegazione del piano, la dimostrazione pratica di ciò che il gruppo dovrà fare quando dall'esercitazione si passerà all'azione bellica, sa essere a suo modo coinvolgente, girata com'è in stile quasi...Leggi tutto "moderno". Incuriosisce il cast: non tanto Raf Vallone nella parte del comandante quanto Franco Fabrizi, Enrico Maria Salerno e soprattutto un giovane Bud Spencer (accreditato ancora come Carlo Pedersoli, ovviamente) nel ruolo dei “siluri umani”. Spencer, ancora senza barba ma già riconoscibile, decisamente ben piazzato e nel pieno della sua attività agonistica (due anni prima aveva nuotato i 100m stile libero alle Olimpiadi di Helsinki e si apprestava a vincere l'oro come pallanuotista ai Giochi del Mediterraneo del 1955), si presenta subito tuffandosi all'indietro con capriola quando i colleghi si limitano a sganciarsi molto più normalmente, mostrando come l'acqua sia il suo ambiente ideale. L'azione prevede infatti che, dopo aver guidato le barche verso l'obiettivo, i giovani se ne sgancino finendo in mare abbracciando una tavoletta che ha il compito di impedire che si spezzi loro la schiena dorsale con l'esplosione. Tutto è pronto quando a sorpresa le condizioni non sembrano più favorevoli e si è costretti a rimandare. E' qui che il film comincia a mostrare le sue crepe: la tensione si scioglie e per proseguire in qualche modo si occupa pellicola con un interminabile salvataggio dell'equipaggio di un sottomarino (e drammi annessi) che distoglie l'attenzione dalla missione e affonda il ritmo fin lì tutto sommato piacevole. Fortunatamente, trascorsa la parentesi, ci si riprende e si prepara l'attacco, diverso rispetto al piano iniziale ma che ha comunque come obiettivo una nave inglese. Cala la notte e vengono calate pure le barche in acqua, veri e propri siluri a guida umana. Se si esclude qualche ridicolo effetto in fast motion per rendere all'occhio più veloci i mezzi, l'attacco notturno ha ottimi momenti di cinema e riprese di guerra molto ben realizzate. Peccato non venga sfruttato come meritava l'insolito cast giovanile, che per esigenze di copione parla poco e si limita a obbedire...

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