Nel buio non ti vedo ma... ti sento - Film (1971)

Nelle mani di un regista qualsiasi sarebbe stato il più monotono dei soft-core, ma Pécas riesce a risollevare con estrema classe un soggetto striminzitissimo (si scopre ninfomane e ci dà dentro, ma l'amore può "guarirla"), dirigendo con gusto non comune e indorando il tutto con ironia e raffinatezza. Si nota, inoltre, la volontà di diversificare tramite giochi visivi e insolite angolature un susseguirsi di scene erotiche altrimenti assai ripetitivo. Il cast non malvagio e l'elegante colonna sonora confermano il discreto livello complessivo.

Pecas realizza un prodotto ben fatto tecnicamente, con scenografie e interni curati, giochi di luce e ombre giustapposte nelle scene osé, sempre esteticamente raffinate, usando anche la tecnica dello sdoppiamento delle immagini stile Bergonzelli e paesaggi da fotoromanzo. Manca però l'incisiva introspezione e indagine sul perché della ninfomania, che troviamo invece in Giornate intime di una giovane donna. Qui la protagonista subisce passivamente le situazioni spinte con un misto di attrazione e repulsione e ci si limita a un blando moralismo.