La diciassettesima sposa - Film (1985)

La diciassettesima sposa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Ha-Kala
Anno: 1985
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "La 17^ sposa", "The 17th bride".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dramma israeliano girato prevalentemente in loco ma ambientato nella Cecoslovacchia del 1942, durante la dominazione nazista. In un piccolo paese dove gli ebrei vivono inevitabilmente sempre peggio, una bella ragazza non più giovanissima, Liza (Hartman), fatica a trovare marito. I genitori (il padre è fornaio) gli presentano una quantità di pretendenti, ma per lei in ognuno c'è sempre qualcosa che non va. Non ci sarebbe nulla di grave se un giorno un'ordinanza tedesca non convocasse in esercito tutte le femmine ebree nubili al di sopra dei 16 anni. Se prima il matrimonio era consigliabile, insomma, ora diventa necessario: in sole tre settimane Liza dovrà trovare marito e quello con cui sembrava...Leggi tutto potesse finalmente sposarsi la pianta in asso per convolare a nozze con un'altra. La situazione si fa sempre più drammatica finché un oste, caro amico di famiglia, pur di salvare la ragazza - cui è da sempre molto affezionato - le propone un matrimonio col proprio figlio, Petty (Angel), molto più giovane di lei e a dire il vero apparentemente un po' tardo. Lei non può che ringraziare, lui sembra trovare la cosa bizzarra ma accetta, senza forse comprenderne fino in fondo le conseguenze. Non è detto però che tutta la macchinazione sia sufficiente ad eludere i piani dei nazisti, che si ritrovano d'improvviso diciassette coppie di freschi sposi. L'ambiente in cui si muovono i protagonisti, il piccolo borgo di umili dimore abitato da anime semplici, è ben descritto; la Hartman interpreta con sentita umanità il suo personaggio inquieto, brava a non salire mai sopra le righe mantenendo un basso profilo che rende al meglio la sua figura di giovane donna devota ma risoluta. Registicamente il film ha poco da dire, semplicemente riprende il romanzo di Ladislav Grossman “La sposa” da cui è tratto e lo sviluppa in modo piuttosto piatto, soffermandosi a descrivere con gusto soprattutto il padre della sposa (un onestuomo costantemente indeciso sul da farsi) senza perdere di vista i soprusi tedeschi e la villaneria dei loro rappresentanti, pronti a prevaricare beffardamente chi sanno non possa ribellarsi. Esemplari in questo senso la scena in cantina e quella al comando, dove una giovane viene fatta spogliare a forza senza che se ne capisca il motivo. L'ultima parte, in cui si evidenzia una certa frammentazione nel racconto, termina in modo piuttosto insolito, lasciando il finale aperto all'interpretazione di chi guarda. Un discreto esempio di dramma in costume in cui la gradevolezza delle interpretazioni e della sceneggiatura è frenato da una regia scolastica che non riesce a regalare alla vicenda il necessario appeal. Si fa guardare, in poche parole, ma non lascia molto. Anche delle tradizioni ebraiche non viene mostrato granché e la ricostruzione storica è chiaramente al risparmio.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/06/16 DAL DAVINOTTI
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Alex75 20/09/18 13:33 - 880 commenti

I gusti di Alex75

Film israeliano su uno dei tanti tasselli della Shoah (le vessazioni contro gli ebrei nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti). Forse un po’ troppo calligrafico per emergere nella filmografia dedicata all’argomento, presenta comunque un personaggio non banale (la ragazza anticonformista interpretata dalla brava Hartman) e illustra con accuratezza ambienti e tradizioni, rendendo con discreta efficacia l’inevitabile climax verso la tragedia, anche grazie alle prove degli attori, ben scelti.
MEMORABILE: L’incontro tra Liza e Nicholas; Liza: “Non sapevo che ti chiamassi Matthew” Petty: “Nemmeno io”; Il caporale Danko in sinagoga.

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