Uno dei più divertenti film di guerra mai realizzati, prende probabilmente spunto dal precedenti film di Totò I Due Colonnelli. Qui troviamo un Sordi in forma fantastica, un David Niven al top (per molti è la sua migliore interpretazione), un regista solido (Guy Hamilton, Funerale a Berlino, tanti 007), tre mostri sacri alla sceneggiatura (Age, Scarpelli, Cecchi d'Amico), Nino Rota alle musiche. Lo scenario è quello del cosidetto "corno d'Africa", con italiani e inglesi che si scontrano varie volte fino alla capitolazione finale italiana.
Film bellico girato con toni quasi da commedia e basato sulla contrapposizione non solo di eserciti ma amche e sopratutto umana e caratteriale tra inglesi e italiani. A monopolizzare la scena due grandissimi attori come David Niven e Alberto Sordi, a suo agio diretto da un regista inglese dal solido mestiere come Guy Hamilton grazie anche alla bella sceneggiatura anglo italiana. Il film ricco di momenti divertenti ma lascia spazio anche alla riflessione.
Ispirato ad un fatto realmente accaduto durante la Guerra d' Africa, il film presenta una trama molto romanzata ma può fare affidamento su due grandi interpreti eterogenei. Un signorile ed altero Niven ed un genuino quanto smargiasso Sordi. Una buona narrazione ed una splendida fotografia completano il quadro.
Una brillante commedia posata con maestria della sceneggiatura e sapiente dosaggio dei tempi sullo sfondo del secondo conflitto mondiale sul fronte africano. Il duo Niven-Sordi è straripante: artisticamente sincronizzati, i due danno vita a una pellicola divertente e avvincente nel contempo. Superbo anche il commento musicale del maestro Nino Rota.
Una bella commedia, girata con un buon ritmo e una fotografia esemplare, con atmosfere che riprendono i film bellici americani (non a caso il regista è Guy Hamilton). David Niven è un attore di classe, qui in gran forma, ma Sordi riesce comunque a non sfigurare al suo fianco. Buono anche il cast di contorno e le musiche di Nino Rota. Un film divertente, leggero, ma con un finale di un certo spessore.
Senza dubbio uno dei film sulla guerra più divertenti. Abbiamo Sordi e Niven in forma smagliante e le traversie di guerra prendono il posto rispetto agli orrori reali. Una sceneggiatura accorta, una valente regia e una buona colonna sonora completano un quadro già ampiamente sufficiente. Decisamente consigliato. ***!
MEMORABILE: Le dispute fra Sordi e Niven sulla Convenzione di Ginevra.
Dopo La grande guerra e Tutti a casa Sordi torna in battaglia, ma il risultato stavolta convince meno: un film ben confezionato e recitato ma piuttosto blando e privo di mordente, oltre che edulcorato nella messa in scena della guerra. A rimanere impressi soltanto i duetti tra Niven e Sordi, quest'ultimo convincente nonostante un personaggio meno sordiano del solito. Canonica colonna sonora di Nino Rota, della quale resta impresso soltanto l'utilizzo ironico di "Faccetta nera". Dignitoso ma nulla più.
La guerra vista da Guy Hamilton strizza l'occhio al buonumore e questa è una discreta scelta. Merito di aver inserito come protagonisti un bravo David Niven e un Alberto Sordi godibile (ma un po' sottotono rispetto alla Grande guerra e Tutti a casa). Amedeo Nazzari è di passaggio quindi non giudicabile. La fotografia è ineccepibile e il ritmo non manca.
Come accadeva ne I due colonnelli, un italiano e uno straniero arruolati in guerra su fazioni opposte impareranno a rispettarsi a vicenda (a questo proposito risulta molto più adatto, ma forse fin troppo esplicativo, il titolo originale). Accattivante commedia amara che non trascura il lato ironico della vicenda (la furbizia imperante degli abissini) con un buon ritmo e un cast di alto livello (particolarmente bravo Niven a rendere umano nel toccante finale un personaggio che fino ad allora si era mostrato freddo e arrogante).
MEMORABILE: La confisca di munizioni e scarpe ai due eserciti.
Durante la Seconda guerra mondiale in Abissinia un ufficiale italiano ed uno inglese entrano più volte in contatto, scambiandosi le parti come prigioniero l'uno dell'altro... De Laurentis tentò di fare dell'Albertone nazionale un divo esportabile affidando la regia ad un regista anglosassone e reclutando nel cast una stella di prima grandezza. Il risultato fu questa commedia su un'amicizia che supera le divise, amabile e ben recitata, ma anche gravata da troppi stereotipi relativi alle diverse mentalità nazionali e da una eccessiva edulcorazione della realtà della guerra.
Due ufficiali di diverse fazioni si fronteggiano nel deserto abissino. Commedia che mescola componenti umane, militari e parentesi più leggere. Si nota una sceneggiatura che punta ad essere esportabile all'estero e in cui gli stilemi italiani restano solo in qualche atteggiamento di Sordi. Discreti i battibecchi con Niven, anche se l'ambientazione africana non offre molte varianti. Anche l'uso del colore toglie la sensazione della guerra. Alla fine non si fa torto a nessuno, anche se è difficile da crederlo.
MEMORABILE: Gli scambi a pallone; L'antilope come mascotte; La latrina per gli ufficiali; Circondati dagli abissini.
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Girato quasi interamente nel deserto israeliano e per questo si ringrazia la compagnia di bandiera EL AL. Anche il presunto aereo inglese del maggiore Richardson è un Fokker di produzione olandese utilizzato anche dalle forze aeree israeliane e che ha l'anno di produzione nel 1947 ben oltre quindi la guerra!